La ferita che nessuno ha mai curato

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Continueranno a cercarsi, lo faranno finché non riusciranno a smettere di perdersi. Continueranno a incontrarsi e a cercarsi senza saperlo.
Inutile chiedere perché non smettono di scappare; perché un amore del genere è difficile da gestire è fa paura. Continueranno a perdersi e poi ritrovarsi è scritto nel loro destino

I miei occhi fissavano il finestrino del taxi dove la città scorreva veloce, quasi come né  stessi ammirando la sua bellezza
Ma in realtà ero assente, e le mie pupille erano lucide a causa di ciò che era successo.
La mia mente era rimasta incastrata in quelle parole, le ultime che avevo rivolto a Chriss prima del suo stupido silenzio, e che mi aveva portato ad andare via,  per rendermi conto anche dove mi trovassi.

Guardai il display nel mio cellulare come se stessi aspettando qualcosa, ma il nome di jack era l'unico a essere presente in quelle chiamate senza risposta. Non mi aveva cercato, non mi aveva nemmeno obbligato come suo solito a salire sulla macchina, mi aveva lasciato andare senza dire una parola.

Il suo silenzio e quella sua indifferenza, era la peggior cosa che mi avesse potuto riservare.

Avevo una strana sensazione, come se  tutto quello che avevamo costruito fino a quel momento, si fosse dissolto, non esistevamo più e quello non sarei riuscita a sopportarlo.

"Siamo arrivati, signorina!" spensi il cellulare, e pagai il tassista con gli ultimi soldi che avevo in tasca.

Chriss
Le luci di quella città si susseguivano veloci sotto i miei occhi a causa della velocità con cui stavo guidando.

Arrivai sotto casa, frenando bruscamente, prima di scendere e aprire quel cazzo di portone che non avevo creduto nemmeno per un secondo di attraversare quella fottuta sera.

Mi sentivo freddo, impassibile, quasi asettico.
Non provavo niente, nessun tipo di emozione.

"Christian?." la voce di mia sorella mi fece sollevare gli occhi nella sua direzione, dove trovai anche sua madre con in braccio Christopher.
Un quadro familiare perfetto, lo stesso al quale io non mi sentivo di appartenere.

"Bro?" la voce graffiata di jack arrivò alle mie spalle, ed io mi voltai leggermente per dedicargli un misero sguardo.
"Dov'è Alissa?" un sorriso avvolse le mie labbra, prima di andare nella mia stanza senza degnarlo di nessuna risposta.

"Dove cazzo l'hai lasciata?" mi fermò per il braccio con decisione,  sentii la pressione delle sue dita sulla mia pelle
"Rispondi Chriss, o ti prendo a calci"
I suoi occhi fissavano i miei, con preoccupazione, la stessa che non aveva avuto nemmeno un fottuto secondo per me.
"In mezzo alla strada, la stessa dove due anni fa è morto Luke. Dovresti ricordare dove si trova"
"che cazzo gli hai fatto?" urlò contro il mio viso, che cambiò espressione di fronte a quelle stupide parole che mai avrebbe dovuto pronunciare.

Lo scaraventai a terra, liberandomi dalla sua presa.

Sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa tra me e quella ragazza, ma non le avrei mai fatto del male, lui quello lo sapeva bene, eppure sembrò non ricordare chi aveva di fronte, troppo preso a proteggere la sua amica del cazzo

Raggiunsi la mia stanza, ignorando quella sensazione di rabbia che voleva entrare nel mio corpo, ma che respinsi.

Feci aderire la mia schiena contro il materasso, e puntai gli occhi al soffitto.

Ero confuso, non sapevo cosa fare, e soprattutto cosa mi stesse succedendo.

Avevo messo da parte il mio essere, mi ero annullato, e non facevo altro che pensare a luke e a quelle parole che avevo detto ad Alissa.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora