Tu sei mia

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Seduta sul bordo di quella finestra, con il mio diario sulle gambe, e gli occhi persi nel ricordare ciò che era successo solo poche ore prima in quella stanza, mi sentii morire dentro

Non riuscivo a mettere nero su bianco cio che passava dalla mia testa, ad ammettere quanto fossi stata stupida a concedermi per la prima volta ad un cretino del genere.
Scrivevo e cancellavo invite volte.

Quei minuti in cui mi ero sentita decisamente bene tra le sue braccia, mi avevano segnata per sempre

Avevo perso la mia verginità con lui, e quello con l'avrei mai potuto cancellare dalla mia mente.

E anche se ogni sensazione provata in quel momento mi era piaciuta, mi aveva fatto staccare dalla realtà e mi aveva regalato cose mai provate prima, dovevo chiudere tutto in un casetto della mia testa.

Era sbagliato, non avrei dovuto permettere una cosa del genere, non con la persona del quale avevo una cotta adolescenziale, non con il fratello di una mia amica, non con uno che non smetteva di essere uno stronzo, e che portare una ragazza al letto ormai era diventato il suo unico stile di vita.

Io ero diversa, e non avrei più permesso né alla mie mente e né tanto meno al mio corpo di cedere di nuovo.

*
"Jessica è irremovibile, lo sai"
Mike in modo dolce, venne a sedersi sul mio letto, e spostò i miei capelli dietro l'orecchio.
Ormai era l'unico che da giorni, non smetteva di starmi vicino. E non perché sospettasse quel che in realtà fosse successo, dato che io non avevo accennato minimante la cosa, e mai l'avrei fatto.
Ma perché era ben evidente il mio stato d'animo uguale a zero, e per un assurdo motivo lui sembrava interessato davvero a tirarmi su di morale, a togliermi di dosso tutte quelle sensazioni negative.

"Mi dici perché non vuoi uscire da questa stanza?"
"Non è quello, e che non voglio andare in quella casa"
"Perché?"
"Possiamo non parlarne?"
"Alissa, ti stai comportando da bambina, mi dispiace dirtelo"
Alzai la mia schiena di fronte a quelle stesse parole.

"Non ti azzardare a dire una cosa del genere"
"Bene, allora dimmi perché non vuoi andare a casa di una tua amica"
"Mike!" Gli dedicai lo sguardo più truce che ero in grado di fare, ma lui sembrò non arrendersi.
"Il problema è Chriss?"
Sbarrai i miei occhi, e come scossa da quel nome mi alzai dal letto.
"E sempre lui il problema, e lo è stato anche per la nostra uscita , non è vero?" Non risposi, non potevo farlo.

"Vuoi che vada in quella stupida casa? Bhe, allora andiamo"
"Alissa non devi farlo per me, ma sai bene quanto jessica ci rimarrebbe male"
"Io la Odio chiaro??"
Sorrise "Chiaro!"

Erano due giorni che evitavo Chris e tutto ciò che lo circondava, compresa sua sorella.
Mi erano rintanata nella mia stanza, non facendo altro che pensare a quel maledetto momento che avevamo vissuto.

Quello stronzo si era preso la parte più importante di me,ed ora sentivo un vuoto dentro, incolmabile.
Ero stata così stupida che mi facevo schifo da sola, non era possibile che avessi ceduto così facilmente, ma al solo pensiero delle sue mani sul mio corpo, le sue labbra sulle mie, quel sapore cosi inebriante, e i nostri corpi uniti come non lo erano stati mai, sentii una strana sensazione nel mio basso ventre.

Non potevo evitare di pensarlo, con lui in quella maledetta stanza avevo abbassato ogni barriera, ero stata una persona diversa da quella che cercavo in tutti i modi di apparire, e soprattutto avevo provato qualcosa che non avrei potuto mai dimenticare.

Dei brividi accarezzarono la mia pelle al solo ricordo di quei momenti.

Nonostante tutto, non mi ero pentita neanche un secondo di ciò che era successo perché quelle sensazioni erano rimaste impresse nella mia mente e sul mio corpo.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora