Un bacio inaspettato

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"..Occhi dentro occhi e prova a dirmi sé un po' mi riconosci, o in fondo un'altro c'è sulla faccia mia, che non pensi possa somigliarmi un po..
..Mani dentro mani, e prova a stringere, tutto quello che non trovi  negli altri  ma in me quasi per magia, sembra riafforare tra le dita mia...
..Potessi trattenere il fiato prima di parlare, avessi le parole quelle giuste per poterti raccontare, qualcosa che di me poi non somiglia a te.

..Bocca contro bocca e non chiederti il perché tutto poi ritorna, in quel posto che come per magia, tu respiri dalla stessa pancia mia."

Fui svegliata dalla luce del sole che accarezzava dolce il mio viso, e non appena aprii i miei occhi, fui costretta a richiuderli per qualche secondo.

Portai le mie mani unite tra di loro sotto la mia guancia, non avendo assolutamente voglia di alzarmi. Ma tutto ad un tratto ricordai perfettamente quello che avevo sognato, quella canzone dei negramaro era ancora incisa nella mia mente, e sotto la mia pelle.
E solo a quel punto mi costrinsi ad aprire gli occhi, pur di non dar peso ad ogni singola parola, e non pensare al perché di quel sogno.

Un profumo invase le mie narici con possesso, mentre i miei occhi si spostarono lentamente  da un sedile completamente disteso, alle mie gambe rannicchiate.

"Cazzo!"
Sollevai la mia schiena nello stesso momento che ripresi lucidità, e notai di aver dormito in macchina, con la sua maglietta addosso.

Come cazzo ci ero arrivata lì?.

Alzai lo sguardo, e lo vidi lì davanti a me a petto nudo, intendo a trafficare con le mani nel motore.
I suoi capelli disordinati e le sue braccia sporche di nero forse a causa di ciò che stava facendo, mi fecero deglutire, di fronte alla sua bellezza.

Ma tutto ciò venne subito sostituito da un immensa rabbia, non appena  mi tornò alla mente ciò che era successo, la sera prima.

Lui che mi urlava contro, lui che mi dava colpe che non avevo, lui che rovinava ogni cosa, e poi cercava di risolvere tutto con le.sue labbra sulla mia pelle, ed io che mi spingevo oltre ogni limite, facendomi guidare da quella strana sensazione che avevo nello stomaco.

Scesi dalla macchina, e lui alzò subito  il suo sguardo su di me
"Buongiorno!" quella voce così roca,  mi provocò comunque un brivido, anche se cercai di nasconderlo a tutto i costi, non dovevo provare certe cose per lui, era sbagliato.

"Perché mi hai portato in macchina?" Dissi velenosa.
"Sei troppo acida anche di prima mattina!"
"Chris, non avevi nessun diritto di toccarmi, mi sembrava di essere stata chiara"
"Forse hai perso qualche passaggio di ieri sera, principessa!"
"Non chiamarmi così!"
I suoi occhi si posarono sui miei.
"Se sei incazzata con te stessa per esserti lasciata andare per una cazzo di volta nella vita, non scaricare tutto su di me!"
"Sei uno stronzo!"
"Accendi quella macchina!"
Mi fece innervosire ancor di più, quel suo atteggiamento da strafottente, e per lo più cercava di cambiar discorso.
"No! Dissi categorica
"Potresti per una volta non fare la bambina è salire su questa cazzo di macchina?"
"No! Io non faccio proprio niente, arrangiati da solo.
E te lo dico per l'ultima volta non chiamarmi in quel modo"
Mi incamminai verso quella salita, da dove probabilmente eravamo scesi,  avrei preferito tornare a piedi o con un perfetto sconosciuto, che stare un minuto di più con lui, si forse stavo esagerando, ma ero cosi nervosa da non rendermene conto.
"Sono stanco di rincorrerti Al, se vuoi andartene, fa pure"
"Lo sto gia facendo!"
"Prima dovresti darmi la mia t-shirt"
"Vai a farti fottere"
"Torni a casa così? cosa dirà mia sorella non appena ti vedrà entrare con la mia maglietta addosso?"

I miei piedi si bloccarono al suono di quelle parole, e scesi di nuovo giù come una furia.
"Sei uno stronzo del cazzo, vuoi la tua schifosissima maglietta? Bene tieni"
Sfilai la sua t-schirt dalla mia testa e gliela lanciai, ma il suo viso si contorno' di un sorriso che mi fece infuriare ulteriormente.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora