Sei la mia Cura, e la mia Dannazione

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●○Mi scuso per il ritardo 🙏.
La storia non è finita, sono stata impegnata con la mia vita, ma adesso Eccomi qua 🙋‍♀️.

Sicuramente ci saranno degli errori ortografici, segnalate con un commento ○●

Erano passate ore, da quando ci avevano portato in quella cazzo di caserma, ore che ci trovavamo seduti su quella sedia, davanti agli occhi azzurri come l'oceano, è freddi come il ghiaccio del Tenente.

Ormai era notte fonda, lo notai dalla vetrata dietro le spalle di quello stronzo, il cielo nonostante fosse dicembre, era tappezzato di stelle che accarezzavano l'intera città, ma creando un netto contrasto con il buio di quella notte.

Un po' come la persona su cui ero seduta da un bel po' .

Bello e dannato, sempre cosi Tenebroso, con quei occhi scuri da mettere i brividi, la sua pelle disegnata da quei tatuaggi, l'aria di chi era sempre incazzato con il mondo, ma quel sorriso che andava contro il suo modo di essere, che appariva così raro su quelle labbra che sembravano essere fatte apposta per quel gesto, così bello da fottermi ogni volta.

Quel ragazzo era un contrasto Spettacolare, esattamente come quel cielo. Ed io non riuscivo a fare a meno di innamorarmi sempre più.

Ma d'un tratto sentii il suo corpo irrigidirsi, la sua mano chiudersi in un pugno ferreo. Tutto quello mi fece tornare alla realtà, dove non c'era nemmeno l'ombra di un sorriso sulle sue labbra, le stesse che erano strette tra di loro, quasi a trattenere qualcosa che sarebbe esplosa da lì a qualche secondo.

L'aria in quella stanza era abbastanza pesante, al tal punto da non poterla sopportare, da alcuni minuti regnava il silenzio più totale, e le mie orecchie sentivano solo il fruscio di alcuni fogli che il tenente non smetteva di muovere.

Era al quanto snervante.

Christian era abbastanza teso, non smetteva di fissare la persona davanti a lui, senza sbattere le palpebre, nemmeno per un fottuto secondo. Molto probabilmente stava facendo uno sforzo al di fuori delle sue possibilità per non reagire, né ero più che sicura.

Quello stronzo in divisa, non aveva fatto altro che metterlo in difficoltà, e di riempirlo di domande fino a quel momento, forse con la speranza di farlo cedere. Ma sapevo che Chriss reggeva bene quel tipo di situazioni, e non ne sarebbe uscito sconfitto.

Per la prima volta apprezzai quel lato del suo carattere, che in altre occasioni avevo odiato a morte.

Spostai lo sguardo sulle mie gambe, dove le sue mani erano ben strette , quasi in un gesto di possesso, mentre quei stupidi braccialetti che ancora aveva legati ai polsi erano così freddi a contatto con la mia pelle, da procurarmi dei brividi.

Uno sbuffo lasciò le mie labbra, stufa di quella situazione. Non meritavamo affatto ciò che stava succedendo, Chriss non lo meritava.

Non avremmo dovuto restare lì dentro nemmeno un minuto in più, sapevo bene quanto gli costasse tutto quello. Era stato costretto ad abbassare ogni difesa, ad esporsi in quel modo sotto ai miei occhi, a restare seduto su quella maledetta sedia senza nessun potere, senza nessun controllo su ciò che sarebbe potuto succedere, e quello lo faceva andare in bestia .

E per fargli capire il mio sostegno, che io ero lì con lui, e ci sarei stata in qualsiasi caso, feci scivolare la mia mano sulla sua.

Pelle calda, contro pelle fredda.

Lui non si voltò, non mi dedicò nemmeno un secondo del suo sguardo , ma intrecciò le sue dita alle mie.

"Come vi ho già detto RIVER, dovreste avere un atteggiamento consono in mia presenza!"

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora