Mai senza Te

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"Siamo due cuori che ne formano uno solo, destinati a perdersi per poi incontrarsi di nuovo"

Baciare Christian era una delle cose che più mi faceva impazzire.

I suoi baci, cosi sporchi da emanare sesso allo stato puro, cosi passionali dove il suo sapore si fondeva con il mio, le nostre lingue si cercavano bramose di desiderio, quasi a dimenticare di respirare era ciò che non smettevo nemmeno un secondo di desiderare.

"Scusate ragazzi, è una pessima giornata!" mi staccai dalle sue labbra davanti alla voce di suo padre.
"Tutto bene sign.River?"
"Non proprio Alissa!" era nervoso, al tal punto che non ci aveva nemmeno visti limonare, e quello in parte mi sollevò.
"Che succede?" Chriss poggiò la sua mano sulla scrivania e finalmente si ritrovarono occhi dentro occhi, come se in quel modo si sarebbero capiti.

"Sono nella merda, devo chiudere ben tre contratti importati ma ho appena scoperto che dei miei dipendenti sono in ferie, cazzo!" non avevo mai sentito parlare quell'uomo in modo così tanto simile a suo figlio, e quello mi fece preoccupare sul serio.
"Sembra che io non conti piu un cazzo qui dentro!"
"Dammi qua!" Chriss afferrò quei fogli che suo padre aveva tra le mani e iniziò a leggere.
Mentre io non sapevo cosa fare, andavo avanti e dietro in quella stanza.

"Devi andare a Milano?"
"Si! È una cosa importante!" rispose suo padre sollevando i suoi occhi per un attimo nei miei.
"Se è così importante vai,  ci penso io al resto!" quelle parole di Chriss mi fecero precipitare verso la scrivania.

Era la prima volta che lo sentivo così calmo, e disponibile verso suo padre che né rimasi meravigliata.

Sembrava avesse abbandonato il suo odio, la sua rabbia, e tutto ciò che fino a poco tempo fa lo aveva allontanato da ogni tipo di rapporto.
"Vai a Milano, qui ci penso io!" continuò a dire.
"Non mi hai appena chieso le ferie?"
"Si, da domani!"
"Io cosa posso fare?"chiesi, ma non ricevetti nessuna risposta, solo i loro sguardi stupiti
"Allora?" dissi infastidita
"Alissa ti ringrazio, ma non sei tenuta a occuparti dei miei problemi'
"Andiamo, non possiamo stare qui con le mani in mano"
"Non so cosa dire! Mi salveresti da un emorme problema"
"Se vuole, entrerò a far parte del suo team per un giorno"
Il suo viso venne illimitato da un sorriso, e Chriss si alzò dalla sedia.

"Uno a testa papà, dopo di che noi dobbiamo partire!"
"Non so davvero come ringrarziavi, soprattutto a te Al che non sei costretta a farlo!"
Afferrai la prima cartella
"Per me è un piacere!"
"Troverò un modo per potervi ringraziare"  

Spostai lo sguardo su quello di Chriss per vedere la sua reazione, e.in qualche modo un suo consenso

Dato che mi ero resa conto solo in quel momento di essermi infilata in qualcosa che lui poteva fare benissimo da solo. Non avrei mai voluto sovrastarlo , ma le sue labbra si posarono sulla ma guancia e mi bastò per capire che appoggiava la mia idea.

"Chriss, tu occupati di uno stronzo, sei l'unico che può farlo firmare
Tu Alissa resta qui, ti occuperai di contrattare con un cliente on-line, va bene? " era agitato, forse teso per aver dato a noi quel compito così importante.
Ma io ero felice, finalmente ero tornata lì dove tutto era iniziato, dove cera tutta la mia vita, e non avevo nessuna intenzione di deluderlo, soprattutto davanti ad ruolo così importante.

"Va bene, prendo l'ufficio di Christian?" chiesi gentilmente
"No! Resti qui!" sbarrai gli occhi di fronte a quel gesto di fiducia che forse non meritavo, e non perché non credessi nelle mie capacità, ma perché avevo rifiutato quel posto per così  tante volte che tutto mi sarei aspettata tranne quello.

"Stai tranquilla, starai benissimo seduta sulla sedia del capo, è l'idea mi eccita Milton!" disse Chriss non appena suo padre uscì.
"Scemo!" lo spinsi dal petto e lui sorrise prima di avvicinarsi nuovamente.
"Davvero Milton, andrà tutto bene! Hai tutte le capacità per farlo"
"Grazie per la fiducia!"
Il suo naso sfiorò il mio
"Sono felice che dovrai restare tutto il giorno chiusa qui dentro, invece di far vedere al tuo amico di banco ciò che è mio! Odio profondamente questa gonna del cazzo!" le sue mani si bloccarono sul mio sedere con decisione.
"Ecco perché sei cosi contento che tuo padre mi ha dato il suo ufficio"
"No! Sono contento perché mentre sarò lì a far firmare questo cazzo di contratto non farò altro che pensare a come scoparti proprio su questa scrivania" le mie guance andarono in fiamme e lo spinsi ancora una volta lontano dal mio corpo.
"Vattene, River!"
"Che ce hai paura di ciò che succederà?"
"Non appena ti troverai di fronte alla seconda miss Brawn non penserai di certo alla sottoscritta, perciò sparisci!" incrociai le braccia al petto
"È un uomo Milton!"
"So ancora leggere River!" indicai la cartella che aveva tra la mani.

Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora