Ore 21.00 – Casa di Jenny
Il pianto disperato di Luke costrinse Irina a fare un passo verso Jenny, che teneva il neonato in braccio e lo dondolava sul posto, cercando di calmarlo. Teneva i capelli raccolti con una molletta, ma nonostante tutto sembravano non voler rimanere al loro posto, dandole un'aria ancora più stanca e trasandata. Teneva il biberon in mano cercando di farlo mangiare, ma il bambino non ne aveva assolutamente voglia, e lo dimostrava piangendo in modo inconsolabile.
La televisione trasmetteva il notiziario delle ventuno, ma sia Irina sia Jenny lo ignoravano. Solo Jess sembrava essersi abituato al sottofondo costante del pianto di suo figlio.
<< Mio Dio, Irina, non sapevo che fare la mamma fosse così faticoso... >> mormorò Jenny, continuando a dondolare avanti e indietro, senza alcun risultato concreto.
Irina sorrise, di fronte alla nuova condizione della sua vecchia amica. Chissà perché, ma aveva sempre fatto fatica a immaginarla con un pargolo tra le braccia, eppure era tutto vero: era diventata mamma di uno splendido bambino già a venticinque anni, aveva un marito che amava e che faceva un lavoro ben pagato, e sembrava davvero felice, nonostante la mancanza di sonno, gli abiti che gli andavano un po' stretti e la completa assenza di trucco.
<< Devi solo fare un po' di esperienza >> disse lei, osservando l'espressione dolorante di Luke, con i lacrimoni che gli colavano lungo le guance, << Credo che abbia una piccola colica... >>.
<< Eh? >>.
Irina le fece cenno di porgerle il bambino. Un flash della prima volta in cui aveva preso in braccio suo nipote Tommy le tornò alla mente, ma lo scacciò subito, accogliendo tra le sue braccia il piccolo Luke. Era leggero come una piuma, e profumava di quel dolcissimo odore di neonato che strappò a Irina un sorriso. Ricordava di quando era suo nipote, ad avere quelle crisi, e la sensazione di spaesamento che aveva provato diverse volte, prima di capire qual era il problema.
Jenny la guardò incuriosita, mentre premeva delicatamente il pancino del bambino, che dopo qualche secondo iniziò a calmarsi, limitandosi a singhiozzare. Lo cullò, osservando i suoi occhietti chiari, vividi, mentre una morsa nel suo stomaco le si stringeva, facendole quasi male. Molto probabilmente lei e Luke stavano provando la stessa identica cosa, ma sicuramente per cause diverse.
<< Ha solo male alla pancia, forse ha ingoiato troppa aria con il biberon >> spiegò a Jenny, porgendole il bambino, prima che quella morsa si facesse troppo pesante, << Magari prova a cambiargli il ciuccio >>.
Mentre Jenny si riappropriava di suo figlio, Irina sentì addosso gli occhi della sua amica, poi quelli di Jess, e cercò disperatamente di ignorarli. Sapeva cosa stavano pensando, perché era la stessa cosa che pensava lei, la stessa che le aveva provocato la morsa dentro lo stomaco.
<< Ho solo un po' di esperienza per via di Tommy >> spiegò, cercando di cambiare rapidamente argomento, prima che Jenny si sentisse in dovere di consolarla in qualche modo, << Sono cose che non si dimenticano mai, queste. Dovete fare solo un po' di esperienza... >>.
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato, come se Jenny e Jess si sentissero in qualche modo in colpa per quello che le stava succedendo. Poi Irina ebbe la prontezza di spirito di dire qualcosa per alleggerire la tensione, per togliersi dall'impiccio: tutti e tre stavano pensando che lei non avrebbe mai condiviso un momento del genere con Xander, e lei non aveva bisogno di ulteriore commiserazione.
<< Comunque le ore di sonno non te le restituisce nessuno >>.
Jenny e Jess scoppiarono a ridere, e Irina sorrise, anche se la tensione dentro di lei non si era allentata. Luke si lamentò ancora per un po', finché suo padre non lo prese in braccio e lo portò nella stanza attigua per metterlo finalmente a dormire. Solo a quel punto Irina ebbe modo di sedersi sul divano insieme all'amica per scambiare davvero quattro chiacchere in pace.
STAI LEGGENDO
Scacco alla Regina
ActionSeguito di "Russian Roulette". Los Angeles. Nella città dello Scorpione, tutti i piloti clandestini ricordano William Challagher, e ricordano Fenice. Tutti sanno che le strade non possono più essere la loro pista, da quando Irina Dwight è diventata...