Ore 23.30 – Los Angeles, Vertical Drag
Irina lasciò che la gente intorno a lei si avvicinasse con titubanza alla Ferrari F12 ferma in mezzo al piazzale, i fari a led che sembravano osservare tutti e tutto con ferocia e fastidio, la luce dei lampioni che accarezzava dolcemente la carrozzeria. Spiccava incredibilmente nel buio della notte, merito di quel giallo scuderia tanto vistoso quanto particolare. Sembrava fatta apposta per essere ammirata come una belva feroce dentro una gabbia.
<< Dove hai preso quell'auto? >> domandò Spark, avvicinandosi improvvisamente timoroso, senza staccare per un momento gli occhi dalla F12.
<< Mi davi per finita? >> ribatté lei, mostrando un accenno di sorriso per fargli intendere che non era offesa.
Spark spostò lo sguardo su di lei, la barba più lunga del solito.
<< No, è che... Quando abbiamo saputo che la Punto era stata sequestrata dalla polizia in condizioni disastrose... >>.
Irina lo interruppe prima che potesse finire.
<< Pensavate che non avrei mai trovato una sostituta così in fretta >> disse per lui, << Che Fenice era legata alla sua auto come nessun'altro membro della Black List... Ed è vero, è così. Ma non sono più la numero tre, sono la numero uno e devo comportarmi come tale >>.
Spark la osservò, negli occhi scuri un barlume di sorpresa, e per un attimo la convinzione di Irina si incrinò. Stava costruendo intorno a sé una maschera di forza e freddezza che ogni giorno si faceva sempre più pesante e più difficile da reggere; era brava a recitare, ma l'ultima volta che lo aveva fatto le conseguenze l'avevano distrutta. Stava facendo in modo che la gente la temesse, che la guardasse come la leader che voleva e doveva apparire, ma quella non c'era lei; stava lentamente perdendo se stessa, ma era il prezzo che era disposta a pagare per avere vendetta.
Distolse lo sguardo da Spark, e incrociò quello della folla che continuava ad ammirare la Ferrari.
<< Vinci un altro po' di gare, Brendan, e la prossima auto di lusso sarà la tua >> aggiunse a voce alta per distrarre se stessa e Spark, mentre il neo Giaguaro si avvicinava.
Il ragazzo scosse il capo.
<< Non serve un'auto potente, per essere un membro della Black List >> rispose con una scrollata di spalle, << Lo sai meglio di me >>.
Irina lo osservò per qualche istante, rendendosi conto che quel ragazzo era davvero un tipo a posto, nonostante fosse un pilota clandestino. Pochi, di fronte a al prestigio di un'auto di lusso, si sarebbero ricordati che erano importanti le capacità.
<< Hai ragione, Brendan >> convenne Irina con un movimento del capo, << Ed è per questo che tu sei il numero due, in questo momento. Non importa che auto guiderai nella tua vita, il talento sarà sempre una cosa che farà parte di te >>.
A Irina piaceva quel ragazzo; non c'entrava nulla l'attrazione fisica, si trattava semplicemente di rispetto. Era certa che poteva fidarsi di lui, perché era uno a cui piaceva correre e basta, esattamente come lei. Se mai qualcosa fosse andato storto, sarebbe stato un degno sostituto come numero uno. E poi, era stato l'unico che aveva pensato a lei nel momento del bisogno, quando la Punto l'aveva abbandonata in mezzo alla strada.
Rientrò nel locale accompagnata da Spark e Scott, e prese posto al suo solito tavolino riservato. Le parole di Brendan le avevano ricordato che la situazione della Black List non si era ancora pienamente definita, e lei aveva bisogno ora più che mai che lo fosse. Lasciò la Ferrari alle occhiate ammirate e stupite della gente che lì fuori continuava a guardarla e a leggere l'elenco di nomi che Irina aveva deciso di far applicare.
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Scacco alla Regina
ActionSeguito di "Russian Roulette". Los Angeles. Nella città dello Scorpione, tutti i piloti clandestini ricordano William Challagher, e ricordano Fenice. Tutti sanno che le strade non possono più essere la loro pista, da quando Irina Dwight è diventata...