Capitolo XX

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Cause When, when the fire's at my feet again
And the vultures all start circling
They're whispering, "you're out of time."
But still, I rise
This is no mistake, no accident
When you think the final end is near; think again
Don't be surprised, I will still rise

[ Rise – Katy Perry]

Sette mesi prima – Los Angeles

C'e qualcosa di sbagliato, in tutto quello che Irina vede davanti a sé in quel momento.

C'è qualcosa che non riesce ad assimilare, mentre cammina lungo il corridoio bianco dell'ospedale, la mano di suo padre che le stringe il braccio, senza spingerla ma nemmeno trattenerla... O forse sta semplicemente cercando di tenerla in piedi? Non le importa, perché il suo corpo non riesce e percepire le cose con chiarezza, in quel momento, a parte quell'odore insopportabile che le da il voltastomaco. Ma forse è già arrivata lì con la nausea, non lo sa.

Xander non c'è più, le hanno detto.

Xander.

Mentono.

Mentono per forza, o si sbagliano.

Come può essere vera una cosa del genere? Xander ha battuto lo Scorpione, non può essere morto in una stupida rapina...

Irina cammina per inerzia, spinta dalla mano sulla schiena di suo padre, mentre il suo cervello ingolfato cerca di comprendere in qualche modo la frase che le hanno detto, ma è come se la sua testa non funzionasse, come se gli ingranaggi della sua mente si fossero inceppati...

Xander è a Los Angeles in congedo, non sta lavorando... Cosa centra una rapina? Cosa ci faceva lì?

Continua ad avanzare lungo i corridoi dell'ospedale, senza riconoscere nessuno, senza capire chi ha intorno, perché la sua testa è solamente concentrata nel cercare di capire il senso di quello che sta succedendo, o nel trovare una spiegazione per dire a tutti che si stanno sbagliando, Xander non è morto.

Il suo corpo inchioda di fronte a un vetro ampio e spesso che sembra dividerla da un mondo distante, alternativo da quello in cui si trova in questo momento. Vorrebbe dire a tutti che lei è evidentemente dalla parte sbagliata, ma improvvisamente capisce che forse la parte sbagliata è quella oltre il vetro.

C'è un letto, nella stanza che vede; un letto e un corpo coperto da un lenzuolo bianco, ma con il viso ben visibile.

E' bianco, Xander. Bianco come il tessuto che lo copre e bianco come le pareti della camera in cui è disteso. Sembra dormire, e la tentazione di Irina è quello di andare lì e scuoterlo per svegliarlo, per mostrare a tutti che stanno sbagliando, ma ha i piedi incollati al pavimento e il suo corpo rifiuta qualsiasi movimento.

Improvvisamente, Irina si divincola dalla presa di Todd e apre la porta della stanza, perché Xander è vivo, deve solo svegliarlo...

Però Irina si sblocca, non appena mette piede lì dentro.

Quella camera è maledettamente vuota e troppo silenziosa; non sente il respiro di Xander, non sente il rumore dei macchinari, non sente il ticchettio dell'elettroencefalogramma che le dice che è ancora vivo...

Non sente niente, Irina. La bolla intorno a lei si fa così pesante che le manca il fiato e le sue ginocchia cedono, trascinandola a terra fino a toccare il pavimento gelido. L'unica cosa che riesce a percepire è quel dolore lancinante in mezzo al petto, dove dovrebbe esserci il cuore ma dove forse adesso non c'è più.

Scacco alla ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora