Ore 23.00 – Los Angeles, Hermosa Beach
Irina guardava con un sorriso ironico l'insegna installata sul tetto del grande locale che aveva davanti agli occhi: mostrava una scritta in lettere quadrate illuminate di rosso, visibili anche da lontano, che risaltavano contro il cielo nero della notte di Los Angeles. Forse, a occhi che non erano i suoi, sarebbe risultata sofisticata, o forse addirittura chic.
"E si ritrovano qui... C'è qualcosa di più ironico?".
Il locale, una discoteca di lusso dall'ingresso piuttosto piccolo, forse per scoraggiare l'accesso a gente che non poteva permettersi consumazioni da cinquanta dollari in su, si chiamava The Scorpion, e Irina lo trovava assolutamente ridicolo. Conosceva quel posto solo di nome, perchè quando stava in polizia ci aveva bazzicato intorno per beccare qualche pilota solitario, ma non sapeva che lì si incontravano i pezzi più importanti della nuova vita criminale di Los Angeles. L'infiltrata era sempre stata l'unica cosa che nella sua città non poteva certo fare.
Era stato Spark a indirizzarla lì, dopo una settimana passata a farsi vedere in giro e a partecipare a gare dalle quali era sempre uscita vincitrice. Si era data da fare, nelle sue nuove serate da numero uno della Black List, un po' per riprendere la mano che in realtà non aveva mai perso, e un po' per tornare in mezzo alla gente. Nel giro di qualche giorno, tutta la Los Angeles aveva saputo che Fenice era di nuovo per strada, e che sembrava intenzionata a dare del filo da torcere alla polizia. Per lo meno, era quello che Spark le aveva detto: in molti erano venuti a conoscenza del suo ritorno, e la curiosità intorno alla sua figura era cresciuta. Che credessero o meno alla storia che aveva raccontato, i piloti parlavano di lei, ed era l'unica cosa che voleva.
Tutto sommato, era stata una settimana tranquilla: Irina aveva seguito il suo piano senza fretta, calcolando bene ogni passo. Si era fatta vedere in qualche quartiere, aveva fatto delle gare, e aveva spiegato la sua storia, in modo che la gente avesse qualcosa di cui parlare. Aveva evitato accuratamente tutti i locali o i luoghi di possibile ritrovo di piloti che non fossero sulla strada, per dare l'idea che non le interessasse sapere chi comandava ora, o se rischiava di pestare i piedi a qualcuno; dovevano pensare che fosse lì solo per correre. Aveva continuato a presentarsi come la numero uno della Black List, legittimata in tutto e per tutto a prendere parte alle gare che preferiva. L'accoglienza, nella media, era stata buona: la maggior parte delle volte aveva incontrato inizialmente diffidenza, che poi era scemata in curiosità; solo una volta, proprio dalle parti di Hermosa Beach, i piloti con cui aveva gareggiato erano stati piuttosto freddi nei suoi confronti, come se la sua presenza non fosse gradita da quelle parti.
Era in una posizione difficile, e lo sapeva. Il suo passato tra piloti e polizia la rendeva poco cristallina, ma la sua fama di pilota della Black List sembrava aver resistito, e in molti erano disposti a crederle; non doveva commettere nemmeno un passo falso, altrimenti avrebbe rovinato davvero tutto.
Dall'altro lato, non aveva avuto problemi, con la polizia, e la cosa si faceva strana. Non aveva notato nessun aumento del numero delle pattuglie che giravano per la città, né di particolari notizie al telegiornale. Tutto sembrava estremamente tranquillo, come se Senderson la stesse osservando. Se lo conosceva bene, stava studiando il modo migliore per metterla nel sacco, ed era sicura che prima o poi le sarebbe piombato addosso credendo di trovarla impreparata.
Per non rischiare ulteriormente, aveva lasciato casa sua e affittato in nero un minuscolo appartamento a San Pedro, nella zona vicino al porto; un posto non tanto signorile, famoso per lo spaccio di droga, ma abbastanza anonimo da farla sentire un po' più sicura di non essere trovata. Ovviamente aveva gettato il cellulare e ritirato tutto il denaro contante possibile dal suo conto, tenuto nascosto in una valigetta al sicuro dentro casa. Praticamente nessuno sapeva dove si trovava in quel momento, e la cosa la faceva sentire incredibilmente tranquilla, e anche molto in colpa. Sperava solo che Jenny avesse avvisato suo padre che stava bene, anche se forse era completamente impazzita.
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Scacco alla Regina
ActionSeguito di "Russian Roulette". Los Angeles. Nella città dello Scorpione, tutti i piloti clandestini ricordano William Challagher, e ricordano Fenice. Tutti sanno che le strade non possono più essere la loro pista, da quando Irina Dwight è diventata...