Ore 12.00 – Nurburgring, 2° giorno
Irina sedeva nella saletta per le riunioni nel box della Fenix, uno schermo acceso ma senza volume che trasmetteva le immagini delle qualifiche preliminari del segmento D. Una BMW M3 blu aveva appena tagliato il traguardo segnando il miglior tempo di categoria, ma Irina non seguiva con attenzione; era distratta dal fogliettino che teneva tra le mani, dove Nina Krarakova aveva scritto le ultime informazioni sulla Torec e che le aveva fatto avere consegnandolo a Emilian.
Jorgen Velasquez avrebbe guidato una Pagani Huayra, ma non era quello a stupire più di tanto Irina; già la Koeniggseg non era una macchina facile da trovare, quindi dovevano avere davvero qualcuno in grado di procurargli auto rare... O forse si trattava semplicemente che i soldi lasciati da George Challagher erano veramente tanti, e risolvevano un sacco di problemi. Però era la vettura di Felix Moreau ad averla bloccata in quell'ufficio piccolo e isolato.
Una Lamborghini Reventon.
Non l'aveva vista, anche se il suo primo impulso era stato quello di alzarsi e raggiungere i Box della Torec per posare gli occhi su quell'auto. Non l'aveva fatto, perché sapeva già che era l'esemplare n. 1, quello appartenuto a William Challagher, lo stesso che Dimitri aveva trovato nascosto a Caracas insieme alle auto della Black List.
Alzò lo sguardo sul monitor, mentre da oltre la porta sentiva il rumore dei meccanici che lavoravano ancora sulle auto per gli ultimi ritocchi prima delle qualifiche preliminari. Una delle auto della Torec, una Audi S5, aveva appena battuto il proprio record su giro.
Non si era mossa neppure una volta per il circuito, dalla mattina precedente, quando aveva sbattuto in faccia a un giornalista che si chiamava Irina Dwight e non Alissa Speed; né lei né il resto della squadra aveva ritenuto fosse saggio farsi vedere in giro, ma nessuno si era permesso di dirle di aver commesso un errore.
Forse la ritenevano una mina vagante pronta a esplodere da un momento all'altro, e contraddirla sarebbe stato pericoloso...
Sapeva che prima del suo giro di prova, durante il pomeriggio del giorno precedente, in tutto il Nurburgring girava già voce che la famosa poliziotta di Los Angeles fosse lì, e la sua prova su pista fu seguita con molto interesse anche dalla stampa specializzata. I giornalisti però non sembravano essere al corrente che Irina fosse ricercata come pilota clandestina, il che le fece intendere che fosse dovuto alla presenza di McDonall.
Non aveva parlato con nessuno all'infuori del suo team, ma Dimitri era stato il primo a pensare che molto probabilmente il Vicepresidente li stava lasciando in pace perché aveva un secondo fine. Era impossibile che non sapesse che faccia aveva Selena Velasquez, non dopo che aveva ammazzato il suo miglior agente, quindi stava chiudendo gli occhi volontariamente. Il perché non era chiaro, non ancora almeno.
Tornò a guardare il fogliettino che aveva tra le mani, in silenzio.
La Reventon...
Irina ricordava come fosse ieri il giorno in cui aveva aiutato William a rubarla... Se solo allora avesse saputo dove sarebbe finita, avrebbe trovato il modo di distruggerla. L'auto dello Scorpione, proprio contro di lei.
"Fin dall'inizio siamo stati destinati a farci la guerra, Will...".
Fece una smorfia. No, stava sbagliando; quella era solo un'auto, lo spirito dello Scorpione non avrebbe mai accettato che la sua Reventon venisse guidata da qualcuno al di fuori di lui stesso.
"Forse è un bene che tu non sia qui, William. Chi avresti aiutato, in questo frangente? Me, o tua sorella?".
Scosse il capo. Non poteva permettersi di tenere l'umore basso, non poche ore prima della sua qualifica. Che lo Scorpione fosse con lei o contro di lei non aveva più importanza, visto che non era lì.
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Scacco alla Regina
AçãoSeguito di "Russian Roulette". Los Angeles. Nella città dello Scorpione, tutti i piloti clandestini ricordano William Challagher, e ricordano Fenice. Tutti sanno che le strade non possono più essere la loro pista, da quando Irina Dwight è diventata...