Ringraziamenti e saluti

4.4K 224 127
                                    


Ed eccomi di nuovo qui!

Un po' in ritardo, ma torno per i saluti finali e il "commentone dell'autrice", che fa parte del mio stile.

Innanzi tutto, vi voglio ringraziare tutti, per aver iniziato a leggere questa storia e per essere arrivati fino alla fine, cioè qui. E vi voglio ringraziare per aver lasciato i vostri commenti, le vostre critiche, i vostri pensieri: ogni commento è importante per me, e non è la solita frase fatta. E' da quei commenti che capisco, che percepisco la vostra presenza. Che ci siete, che state leggendo, che in qualche modo vi state emozionando. Commentate sempre, non solo le mie, ma tutte le storie che leggete, perchè chi c'è dietro e scrive ha solo questo modo per sapere che siete lì, per essere ripagato del tempo che ha consumato sulla tastiera. E' banale, ma quando leggo i vostri commenti, sorrido.

E ringrazio, e voi dovreste farlo con me, la cara @@Bivelee: perchè è stata lei a scoccare la scintilla che mi ha condotta a scrivere Scacco alla Regina. Ed è per questo che la odio, e lei odia me e il mio paranoismo logorroico ed egocentrico. ;-)


Dunque, la storia di Fenice si conclude qui. Si conclude otto anni dopo il suo inizio, e più o meno duemila pagine dopo (sì, duemila). 

Abbiamo conosciuto William Challagher, un cattivo contorto, oscuro, eppure incredibilmente fragile. Inizialmente è lui lo stereotipo del "bello e dannato", è lui a incarnare un male ossessivo, possessivo, che diventa sempre più forte di fronte alla debolezza apparente di Irina Dwight. E' lui che si mette le catene da solo, che sceglie involontariamente la propria condanna: perchè per quanto possa essere oscuro, lui si innamora di Fenice. Si innamora a tal punto da diventare peggio del semplice criminale che era prima di conoscerla; si innamora così tanto da perdere di vista quello che sta facendo; si innamora così tanto da superare i limiti della decenza rendendosi conto che forse Irina è molto più di una pilota clandestina. E' il primo da intuire senza saperlo che Fenice può aiutarlo, ed è questo che lo spingerà a cercare di fare ogni cosa pur di averla con se. 

La sua trasformazione inizia proprio al termine del Gioco dello Scorpione, proprio con quella frase "Dammi una scusa per non ucciderti". Ve la ricordate? William lo sa, sa che Irina può cambiarlo, sa che ci può riuscire, perchè in minima parte lo ha già fatto. E il cambiamento lo spaventa, lo spaventa così tanto da convincerlo, mentre si trova in carcere, a volerla uccidere; lo spaventa perchè il cambiamento, il certo per l'incerto, spaventa quasi tutti noi. Alla fine non la ucciderà, alla fine cederà e lo farà nel momento in cui in Russia abbassa la pistola e decide di non ucciderla, decide di ascoltare cosa ha da dire. In quell'esatto momento, William Challagher cede e inizia la sua vera redenzione. Lì si scopre la parte più debole di lui, quell'anima di cristallo nero che di fronte all'evidenza di non poter avere davvero l'unica cosa che ama si sgretola in mille pezzi. 

Non c'era altro destino per lo Scorpione che aveva perso tutto, speranza compresa. 

E poi conosciamo Alexander Went, il buono, il principe venuto a salvare la principessa in difficoltà. Bello, carismatico, apparentemente perfetto, con le sue auto potenti, i suoi occhi azzurri, il suo sorriso seducente. Un pò testa calda, un pò gentiluomo, un pò impiccione, un pò sfrontato, ma buono. Ci siamo innamorate di lui come Irina; io stessa mi sono innamorata di lui, rendendolo quanto di più vicino a un principe potessi fare. Ingenuamente, come ogni prima infatuazione, abbiamo pensato che fosse perfetto, che fosse quanto di meglio potessimo avere, che potevamo sorvolare su quella punta di egoismo che poteva mostrare, o su quella sua smania di salvarci. In fondo, desideriamo tutte avere qualcuno che si salvi, che ci protegga, che sia sempre lì pronto a difenderci. 

Se siamo, o crediamo di essere, delle principesse.

Ho visto molti esultare per la sua morte, imprecare per il suo ritorno, e mi ha fatto un pò male; mi ha fatto male perchè in fondo Xander è davvero come l'ho descritto: è bello, è carismatico, è un pò testa calda, ma non ha mai detto di essere un santo. Ha sempre voluto salvare Irina perchè ha sempre davvero pensato che fosse in pericolo. Ha sempre creduto di avere davanti una principessa, e lo ha fatto in buona fede. L'Irina che ha conosciuto lui è pur sempre quella legata con una catena allo Scorpione, incapace di uscirne da sola. Ha conosciuto l'Irina più debole, più piegata e più sola di chiunque altro. Il suo istinto di protezione non ha mai smesso di abbandonarlo, anche una volta che lo Scorpione è finito in prigione. Il vero problema è che siamo stati noi, esattamente come ha fatto Irina, a idealizzarlo. Lo abbiamo voluto vedere come qualcosa di perfetto perchè ci ha salvato, ci ha aiutato. Esattamente come ha sbagliato lui nel vedere Irina come una principessa indifesa. 

Scacco alla ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora