Capitolo IX

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Dieci mesi prima – Los Angeles

Xander guarda il soffitto rischiarato dalla luce del mattino, sdraiato sul letto, il braccio dietro la testa e il rumore lontano del traffico sulla via cittadina. E' quasi certo di sentire il ticchettio dello scorrere dei secondi della sveglia, nonostante sia digitale. Sono più o meno le nove, e visto che la sera precedente sono andati a letto alle quattro, avrebbero potuto dormire ancora un po'. Perlomeno, lui lo ha fatto; Irina chissà a che ora si è svegliata.

Getta un'occhiata alla parte destra del letto, vuota; il pigiama di Irina è piegato ordinatamente sul comodino, insieme all'alimentatore del telefono e al suo orologio.

Non gli piace svegliarsi da solo, non quando è in congedo, e ancora meno gli piace il posto dove va Irina. Sa dov'è, e la cosa non fa altro che renderlo nervoso.

E' al cimitero di Los Angeles, e non ci è andata per trovare solo sua madre.

Ci è andata anche per William Challagher.

Ormai conosce Irina da anni, e ci sono stati momenti in cui non l'ha capita, ma mai come in questo. Mai come in questo frangente.

Non capisce come lei voglia andare a portare un mazzo di fiori sulla tomba di quel figlio di puttana di Challagher, e perché sia ossessionata dalla sua morte. Lui è stato quello che l'ha piegata, dovrebbe odiarlo, non commiserarlo. Dovrebbe lasciarlo nella solitudine di chi nella propria vita ha distribuito solo dolore. Dovrebbe pensare ai vivi, non ai morti.

All'inizio ha davvero pensato che visitasse la tomba di sua madre, poi è stata Irina ha dirgli che sentiva il bisogno di andare anche da Challagher. E' stata lei, di sua spontanea volontà, a confessargli che una notte ha sognato William che la accusava della sua morte, e che in qualche modo lei ritiene abbia ragione. Una ragione che Xander non condivide.

Sa che ha perdonato Challagher; sa che Irina è talmente buona da essere riuscita a dimenticare quello che lo Scorpione è stato in grado di farle, che ha smesso di odiarlo, che ha trovato in lui qualcosa di buono.

La Russia è stata un punto di svolta, qualcosa che ha cambiato tutti per sempre, e la prima a cambiare è stata proprio Irina.

Xander si alza dal letto, scende a fare colazione e accende la tv, mentre sullo schermo passa una vecchia intervista al capo della polizia di Los Angeles. Cambia canale e si mette in attesa, iniziando a leggere il rapporto sull'America Latina.

Mezz'ora dopo sente il rumore degli pneumatici della TT di Irina provenire dal vialetto esterno, e un attimo dopo la vede entrare, il volto stranamente scuro. La sera precedente è stata stancante per lei, ma Xander ha deciso che deve mettere un paletto alla questione, e lo deve fare per il bene di entrambi. Sono mesi che tollera questa situazione, quando invece sono mesi che non vorrebbe farlo.

<< Ciao >> lo saluta Irina, appoggiando la borsa sulla sedia. Lo guarda di sottecchi, come se sapesse già dalla prima occhiata che è nervoso.

<< Ciao >> risponde lui, << Sei andata da Challagher >>. Non è una domanda.

Irina annuisce in silenzio.

<< Quando smetterai di andarci? >>.

La ragazza lo guarda; ha delle ombre scure sotto gli occhi, probabilmente per via dei ritmi che le sta imponendo Senderson.

<< Perché me lo chiedi? >>.

Lui inarca un sopracciglio.

<< Perché non mi piace >>.

Scacco alla ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora