Capitolo XLVI

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Ore 22.00 – Los Angeles, Casa di Irina

Per un attimo, Irina rimase paralizzata.

Tutta la Black List, ogni singola auto in ogni singola livrea colorata, si stava avvicinando lungo Abbey Road come in una sorta di carovana arrivata direttamente dall'oltretomba.

In testa, la Nissan GTR con Felix alla guida e Selena al suo fianco, a capeggiare la fila. Dietro di loro, in fila perfetta, quasi geometrica, la Lamborghini Reventon con Jorgen a bordo, la Porsche Boxter gialla di William, la Dodge Viper di Jim Whitman, la Mazda RX7 di Hiro Kawashima, l'Audi A5 rossa di Robert O'Correl, la Ford Mustang arancione di Logan Milay, la Shleby GT grigia di Brett Goldsmith, la Lotus Europa blu di Gregory Horne.

Tutte, nessuna esclusa, aveva un logo minuscolo della Torec sulla fiancata.

Irina sapeva benissimo che a bordo di quelle auto non c'erano i vecchi piloti loro proprietari, che erano tutti sotto metri di terra esattamente con lo Scorpione, ma non riuscì a controllare il brivido gelido che le scese lungo la schiena.

Ecco a cosa servivano a Selena le auto della Black List.

Ecco perché aveva fatto l'immensa fatica di trovarle e riunirle tutte insieme.

A mettergliela contro.

Le guardò una a una, mentre dentro di lei si scatenava qualcosa di simile alla rabbia, vicinissima alla furia che aveva provato quando le era stato sottratto il terzo posto nella Black List.

Volevano umiliarla?

Credevano davvero di riuscirci?

Si ritrovò lucida, così lucida che forse riuscì persino a sentire la fenice tatuata pizzicare sulla sua schiena.

Rivolse gli occhi verso Dimitri, poi verso Vera.

<< In auto. Adesso >> disse.

Anche se l'istinto le gridò di farlo, Irina non si guardò indietro mentre raggiungeva la Punto di corsa, e Vera salì sulla Mercedes. Sentì gli occhi di Dimitri su di lei, quando anche il Mastino tornò in auto, gelido, controllato.

Erano nei guai.

Guai grossi, perché Brendan era appena fuggito con Sean in auto e loro erano in netta minoranza.

Irina imprecò, saltò sulla Punto e ingranò la marcia, scattando in strada con un ruggito del motore e lasciando due strisce nere sull'erba del vialetto deserto di casa sua. Vera le venne dietro immediatamente, e Dimitri fece altrettanto, ma nessuna delle auto della Black List esitò a seguirli.

L'asfalto tremò quasi, quando la carovana accelerò dietro di loro.

"Ragiona, Fenice. Ragiona".

Strinse il volante e gettò un'occhiata nello specchietto.

<< Diamo il tempo a Brendan di prendere un po' di vantaggio >> disse Irina nella trasmittente, << Sean è con lui. Emilian? Ivan? Siete in linea? >>.

Non li vedeva più, dovevano essere distanti.

<< Moreau ci ha seminati, ma ci siamo ancora >> rispose la voce rasposa di Emilian, << Dove vi state dirigendo? >>.

Irina fece mente locale: c'erano pochi posti dove poteva pensare di essere più a suo agio.

<< Centro città >> rispose, << Abbiamo qualcuno da seminare... Dimitri? Vera? Siete con me? >>.

Scacco alla ReginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora