"Mamma, sono a casa." Urlo appena entro in casa.
"Dove sei stata?" Kyle mi si piazza davanti, con le braccia incrociate e uno sguardo da investigatore.
"Ehm.. Fuori?!" Poso la borsa a terra.
"Con chi?"
"Dio, smettila con queste domande." Rido e tiro su le maniche della mia camicia, per poi dirigermi verso la cucina.
"Farò meno domande quando tu mi dirai quando, dove vai e con chi esci." Inarca un sopracciglio. Apro il frigorifero e prendo la bottiglia di latte.
Apro la mensola e afferrò un bicchiere, dove verso il latte.
"Dove sono mamma e papà?" Chiedo portandomi alle labbra il bicchiere pieno.
"Sono andati a dormire. Domani si dovranno svegliare presto, arriverà il compratore dei maiali."
"Poveri maialini." Mi portò una mano al cuore, ma poi scoppio a ridere.
"Beh, vado a dormire." Poso il bicchiere ormai vuoto sul bancone della cucina. Lui sospira, io roteò gli occhi, ma mi dirigo verso le scale.
Cole è fuori. Dovrebbe arrivare a momenti, sono le undici e mezzo. Mamma e papà gli hanno detto di tornare a mezzanotte, ma conoscendolo tornerà più tardi...
Improvvisamente sento un tonfo, proveniente dal piano di sotto. Scendo le scale in tutta fretta e appena arrivo all'ingresso, nello stesso momento di Kyle, vediamo Cole per terra, con una bottiglia di birra in mano.
"Che è successo?" Corro verso di lui. Si rigira e comincia a ridere istericamente, senza motivo.
"Sei ubriaco?" Chiede serio Kyle.
"Forse." Sorride sghembo.
"Che è successo?" Ripeto.
"Quella puttanella di Claire...." Biascica. "Sapete, non so cosa io ci trovavo in lei. È solo una troietta... che si struscia sul primo che passa. Il problema.... è che lei non sapeva.... quello che gli aveva riservato lui. Stronzi. Stronzi tutti."
"Dobbiamo portarlo in camera." Dico, prendendolo per un braccio. Non riesco a sollevarlo, perciò lo fa Kyle, ma la bottiglia, chissà a quante è arrivato, si rovescia, versando a terra tutta la birra all'interno. Dalla tasca della sua giacca di pelle ne esce un'altra. Appena cade si rompe, creando una pozza appiccicosa e enorme sul pavimento, vicino ai miei appunti di scienze.
"Merda." Li raccolgo velocemente e li poso su un basso tavolino.
"Dopo puliamo." Dice Kyle. Mentre saliamo le scale, Cole è appoggiato a Kyle con tutto il peso. È completamente sbronzo. Cosa che, sotto sotto, mi fa morire dalle risate, ma non posso ridere. Il mio fratellino sta male...
Kyle lo porta in camera e lo stende sul letto.
Lui biascica qualcosa di incomprensibile e mi avvicino a lui.
"ti serve qualcosa?" Gli chiedo.
"Andatevene. Tutti! Andate via!" Grida con voce di chi ha bevuto tutta la sera.
Noi ci allontaniamo da lui. Okay... Usciamo dalla camera e io scendo le scale, devo mettere in carica il cellulare. Appena arrivo nell'ingresso, supero la chiazza di birra. Si è espansa, andando a finire anche accanto alla libreria che costeggia le scale e sotto il tavolino con sopra i miei libri. Vado verso la porta e prendo la borsa, da cui tirò fuori il cellulare. Mi siedo sul divano e mi allungo per prendere il caricabatterie e attaccarlo alla presa accanto alla poltroncina. La presa comincia a fare scintille ed io, colta alla sprovvista, chiamo Kyle. Non so davvero che cosa fare.
Il mio primo istinto è quello di staccare il caricabatterie, perciò appena lo faccio, lo lancio in aria. Va a finire sopra la birra a terra, continuando a fare scintille. Compaiono i piedi di Kyle nel momento esatto in cui tutto prende fuoco. Io faccio un sussulto e indietreggio di qualche passo. Riesco a vedere Kyle che salta a viene verso di me.
I suoi occhi sono pieni di terrore mentre vediamo le fiamme circondarci. I libri sono cenere, il tavolino, è cenere. Sta realmente accadendo? Purtroppo sì...
"Oddio!" Urlo.
"Cazzo!" Mi prende per mano e mi sposta dietro di lui.
Io punto l'uscita e Kyle mi segue. Appena sto per aprire la porta, con le mani tremanti, mi blocco.
Mi giro verso di lui.
"No! Non possiamo andarcene! Li lasciamo qui?" I miei occhi ormai sono lacrimanti.
"Esci! Esci ora." Mi spinge verso la porta che apre con un gesto agile. Non posso uscire e lasciare che lui vada di sopra. Dentro di me sento come se si stesse bruciando la mia mano, ma il fuoco non mi ha toccato. Cole!
"Non ti lascio." Gli prendo il polso. I suoi occhi rispecchiano la paura in persona e non l'ho mai visto così, e scommetto anche i miei. Ci immergiamo in mezzo al fuoco e alle fiamme. Ora tutto il mio corpo brucia, non riesco a respirare, non ci vedo, i miei occhi sono offuscati dal fumo.
Fiamme.
La porta di camera mia incendiata.
La camera dei nostri genitori, la loro porta che non si apre, Cole che è rimasto intrappolato in camera e Kyle che è andato a cercarlo. Sono circondata dal fuoco. Piango, inginocchiandomi di fronte alla camera di mamma e papà.
"Perché non si apre?" Singhiozzo.
"Perché?" Grido.
Qualcuno tossisce, oltre me, e mi giro. Kyle sta uscendo, con Cole sulla spalla. Lui barcolla, forse frastornato dall'alcool, e forse frastornato dal fumo che ha aspirato. La nostra casa è una casa di legno. Sta andando tutto in fiamme. Tutto.
"Dobbiamo andarcene!" Fa Kyle.
"Loro sono lì dentro!" Piango.
È sporco di cenere.
"Che cazzo sta succedendo?" Interrompe Cole con voce impastata dalla preoccupazione.
"Io non li voglio lasciare." Piango ancora, e una fiamma mi brucia la scarpa. Mi sposto più in lá. Il mio piede si sta scaldando, quando Kyle mi urla di levarla alla svelta. Io faccio come mi ha detto. Sono troppo, troppo, troppo e troppo spaventata.
Davanti a me compare un'altra fiamma, che mi separa dai miei fratelli. Sento quello che prova Cole. È difficile da descrivere, ma provo il suo stesso dolore. Porca miseria! Che sta succedendo?
"No!" Urlo. "Kyyyyyyyyyle! Cooooole! Dove siete?" Le lacrime mi bruciano sulla faccia, insieme a quasi tutte le parti del mio corpo.
"Aiuto!" Grido. È come se il mio cervello ancora non avesse realizzato cosa sta accadendo.
"Calmati! Non fare così!" Mi rassicura chissà dove Kyle, in sottofondo sento Cole che mi chiama. Sicuramente questa scossa gli ha fatto passare la sbronza...
"dove siete?" Ripeto.
"Esci! Non aspettare..." Un tonfo. Merda! Sento che vado giù, ma io sono ben salda sul pavimento.
"Che cosa è stato?" Strillo.
"Cole! Non lasciare la mia mano!" Grida Kyle.
"Non ci penso proprio!" Urla lui di rimando.
"Sta bene, lui?" Il rumore del legno che si brucia è inquietante.
Sento dei respiri affannosi.
"Ora si." Risponde Kyle con il fiatone.
"Non so dove andare." Piagnucolo e mi butto a terra.
"Camera tua è l'unica ancora non in fiamme. Usciremo dalla finestra." Seguo le indicazioni di Kyle e mi ritrovo in camera mia con Cole e Kyle. Poi tutto è sfocato. Io urlo...
L'ambulanza... La polizia.... Le mie grida.
"Ehi! Shh, shh. Tranquilla, va tutto bene." Kendall mi abbraccia. "Era solo un sogno." Lo stringo a me più forte, e mi accorgo che non ha la maglietta. Ma non mi importa.
"Non é stato un sogno." Piango. "È successo davvero. Loro sono morti." Singhiozzo e lacrimo sulla sua spalla.
"Ho sentito urlare, stai bene?" Cole piomba in camera e accende la luce.
"Non so cos'ha sognato..." Risponde Ken al posto mio. Io sono troppo paralizzata dopo essermi ricordata quello che é successo.
"Io si." Cole si avvicina al letto e spintona Ken, prendendomi per mano e stringendomi in un abbraccio. Mi accarezza con il braccio libero. Lentamente e delicatamente.
"Tranquilla. Devi solo stare tranquilla."
"Ehi, ma cosa?" La porta si spalanca e c'è Kyle, assonnato, senza maglietta, che appena vede me in lacrime, sicuramente capisce tutto e mi accarezza anche lui.
"Stai bene?" Mi chiede. Io annuisco, asciugandomi le lacrime.
Quando Cole si stacca da me, guardo il suo braccio, la sua mano. Ho provato tanto dolore, come lui. Ho provato il suo stesso dolore, quando la sua mano ha preso fuoco. Gli hanno fatto un trapianto di pelle immediatamente, ma i segni ci sono ancora.
Singhiozzo nuovamente e appena notano cosa sto guardando, capiscono alla svelta.
"Che succede qui?" Sulla soglia c'è Roger intento a infilarsi una maglietta sopra i boxer. Dietro di lui si trova Mark.
"Niente." Mi giro dalla parte opposta per non far vedere che sono in lacrime.
"Per favore, potete uscire? Vi prego... Sto bene." Cole mi accarezza un'ultima volta la schiena, Kyle la guancia, e entrambi mi danno un bacio sulla fronte. Roger mi chiede se sto bene e se ho bisogno di qualcosa, io ringrazio, ma rifiuto. Mark non dice nulla, forse non è bravo a consolare le persone... Escono tutti dalla mia camera, tranne quella testa calda di Kendall.
"Voglio restare da sola... Per piacere."
"Non è quello che vuoi un realtà." Accende la luce dell'abat-jour e si alza per spegnere il lampadario.
"Che fai?" Chiedo quando si stende sul letto, accanto a me.
"Mi ricordo perfettamente le volte in cui avevi gli incubi, non si sa per che cosa, e volevi consolazione, anche se non lo ammettevi." Mi spinge delicatamente con la schiena verso il materasso, per farmi distendere. Già, mi ricordo anche io perfettamente. Lui dormiva con me. Il Kendall di notte era assolutamente meraviglioso. Avevo sempre gli incubi perché avevo visto morire nonno. Quando stavamo in vacanza insieme, nella stessa casa, io dormivo sempre nella camera accanto a quella di Ken, così se avessi avuto un incubo, lui sarebbe venuto a consolarmi. Poi il giorno dopo diventava il solito cretino che mi faceva scherzi. Non ne ho mai parlato con nessuno, e penso nemmeno lui. Era il nostro segreto.
"Mi sei mancato." Gli metto il braccio sopra il suo petto nudo.
"L'hai già detto." Ridacchia, e anche io. "Non sai quanto tu sia mancata a me." Spegne la luce e sospira. Mi accoccolò contro il suo magnifico busto e annuso il suo profumo.
Ritorno ai momenti di quando ero bambina e dormivamo così, nella stessa posizione. Con una piccola differenza. Ora lui è molto, molto più alto e forte. Cosa che mi dà più sicurezza. Lui l'ha sempre fatto: mi ha sempre dato quella sicurezza che cercavo. E quando se n'è andato, il mondo mi è crollato addosso. Ho sempre saputo che lui mi sarebbe mancato tantissimo. L'ho sempre saputo. Ma durante questi nove anni ripensavo a tutti gli scherzi che mi aveva fatto, e cominciavo a sorridere pensando che eravamo a miglia di distanza.
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Manicomio al n. 23
RomanceFINITO- Sophie è cresciuta con due fratelli e dei cari amici dei genitori, che hanno cinque figli maschi. Era la vittima di tutti gli scherzi che avevano in mente i ragazzi, ma nonostante ciò si era dispiaciuta per la loro partenza... Nove anni dopo...