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Immaginatevi la faccia del prof quando ha visto il gesso di Cole... Naturalmente l'ha escluso dalla prossima partita e anche dagli allenamenti, ma l'ha fatto rimanere in campo, sugli spalti, ad aiutarlo con non so cosa mentre noi ci allenavamo.
Oggi è il giorno della partita. Dopo scuola io, Meredith, Marvin, Lee, Phill e Owen siamo andati al bar davanti scuola a festeggiare l'inizio delle vacanze. Io e Phill eravamo in ansia per la partita che si sarebbe giocata. Phill prende il posto di Cole, ed a Owen sembrava non importare, ma adesso che siamo qui sul campo, all'intervallo prima dell'inizio del secondo tempo, e questi qui ci stanno stracciando di brutto.
Il coach ci fa riposare un secondo sulle panchine, e fa qualche cambio, facendo entrare Larry al posto di Joy.
"Forza, ragazzi! Non state tanto indietro, potete ancora recuperarli e batterli." Ci incita il coach, ma il mio sguardo passa subito al tabellone in alto. Loro sono a sedici, e noi a sei.
Sarà impossibile recuperarli, se continuano a giocare così bene.
"Sophie!" Mi chiama Meredith, ed io mi volto a guardarla. Lei con un sorriso a trecentosessanta gradi mi indica gli spalti in alto. Ci metto un po' a capire che cosa sta cercando di farmi vedere, quando vedo qualcuno sventolare le mani in alto. Il mio cuore manca di un battito, così come ogni volta che lo vedo.
Kendall, con una splendida maglietta bianca e i suoi soliti capelli scompigliati. Più abbronzato del solito, illuminato dalla luce del lampione. Rimango sbalordita e resisto all'impulso di abbandonare la partita per corrergli incontro.
"Ehi, Sophie, ti sei incantata?" Mi chiede Cole.
Con le lacrime che trattengo a stento indico Kendall, e appena Cole lo vede rimane sorpreso quanto me, e lo saluta. Poi Ken alza in alto il suo cellulare, ed io capisco che mi ha mandato un messaggio. Intanto anche Mark e Steven si sono accorti di lui, e Roger, seduto sugli spalti, gli è andato incontro.
Frugo dentro il borsone per cercare il mio telefono, e trovo una sua notifica.

Sei bellissima, amore. E sei anche brava. Sei il mio ricevitore preferito.

Ma stiamo perdendo!

Vedi di vincere, allora. Puoi farcela, siete molto più bravi di questi cazzoni.

Scoppio a ridere.

Ti amo!

Anche io. Gioca per me. Eddai che li stracciate!

Alzo lo sguardo verso di lui. Mi sta guardando, così gli lancio un bacio e lui mima il gesto di afferrarlo al volo con le mani.
Gli faccio il saluto militare, e lui mi sorride, facendo sciogliere il mio cuore.
"Ragazzi, dovete essere più scattanti, chiaro? Se perdiamo questa partita appena tornati dalle vacanze vi giuro che vi farò sputare sangue sul campo, capito?"
Io scoppio a ridere. "Non ci aiuta molto così coach."
Lui mi sorride e scuote la testa. "Andate a giocare, su."
Ritorniamo in campo, più forti di prima. Ora ho un motivo in più per giocare al meglio.
A sei minuti dalla fine della partita siamo 30 per noi e 32 per loro.
Siamo ormai tutti in posizione, io sento gli incitamenti, le grida del coach e della nostra scuola, che urla i nomi dei vari giocatori. Sento persino il mio.
Eddai, Sophie. Questa partita giocala bene.
L'ultimo punto, e poi è finita.
L'ultimo punto.
Puoi farcela.
Alzo lo sguardo verso Kendall. É impassibile, e quando lo guardo mi fa un cenno con la testa. Io ricambio questo cenno facendone un altro, e poi aspetto il fischio dell'arbitro.
Quando fischia, io comincio a correre schivando i vari avversari che tentano di bloccarmi. Il pallone è in nostro possesso. In questo momento Phill ce l'ha in mano, e lo tiene stretto. Quando lo stanno per placcare lo passa immediatamente a Larry, che corre verso di me. Io anche continuo a correre e quando sono vicina al loro campo mi lancia il pallone. Vola in cielo, e quando vedo che sta andando più avanti di quanto sono io accelero la mia corsa. Alzo le mani quando sta atterrando. Poi sento una forte spinta alla schiena, da dietro. Ma ormai il pallone è nella mia mano. Cado a terra, sbattendo il seno sul pallone. Mi divincolo dalla presa del giocatore avversario e allungo il braccio per tre touchdown.
L'arbitro fischia la fine della partita e il nostro punto. 36 a 32!
Mi alzo in piedi e lancio un urlo di gioia.
I giocatori della mia squadra corrono verso di me, e sento due forti braccia che mi alzano in aria.
Gli spalti occupati dalla nostra scuola si sono alzati in piedi con un grande boato, e stanno applaudendo che non la finiscono più.
Quando mi rimettono a terra, faccio la prima cosa che avrei voluto fare da trenta minuti a questa parte: corro verso Kendall.
Tutti seguono il mio sguardo, e urlano il mio nome, ma non mi interessa niente. Salgo due scalini alla volta, il più veloce possibile e quando arrivo agli ultimi spalti Kendall mi viene incontro.
Io gli salto addosso, e tutti cominciano a lanciare fischi e ad applaudire. Io lo bacio e non lo lascio più finché non sento delle goccioline cadermi sulla testa. Alziamo entrambi la testa in alto, e un acquazzone viene giù come se non piovesse da secoli.
Io poggio la fronte sulla sua.
"Ti amo."
"Ti amo."
Ci abbracciamo ancora.
"Quasi commovente la scena di una delle migliori giocatrici della serata che corre verso un ex giocatore della medesima squadra di football, ma ora, numero undici, Sophie Jenkins, ritorna in campo, che c'è la premiazione delle squadre. Avete vinto il campionato regionale delle scuole!" Urla il telecronista dalla sua piattaforma.
"Vai." Mi incita Kendall con un piccolo schiaffato sul sedere.
Io lo bacio un ultima volta e corro giù in campo sotto la pioggia, stando attenta a non scivolare.

Dopo la premiazione decidiamo di andare tutti in un ristorante sulla spiaggia, dopo esserci fatti la doccia, per cenare e festeggiare la vittoria.
Ovviamente è invitato anche Kendall, e le cheerleader. Quando eravamo ancora a scuola e abbiamo organizzato questa cosa tutti, e dico tutti, erano invidiosi perché non sarebbero potuti venire, essendo una festa esclusiva.
A me non piacciono molto le feste esclusive, ma ci avrei dovuto fare già l'abitudine, essendo della squadra di football sono diventata popolare nella scuola, perciò sono invitata a tutte le feste possibili e immaginabili, e non so come ci si senta essere esclusi da questi eventi, anche se per me questa è solo una cena innocua che facciamo quasi sempre dopo le vittorie.
Il cameriere, Jhonny, viene verso di noi.
"È incredibile quanto possiate essere bravi a football, ragazzi. Ma le vincete tutte le partite?" Ci sorride accompagnandoci al nostro solito tavolo.
"Già." Sorride Owen.
Facciamo mettere Kendall a capotavola, e io mi siedo accanto a lui e a mio fratello.
Finita la cena mi concedo un gelato sulla spiaggia. Molti se ne vanno subito, perché devono partire presto domani mattina, quindi rimaniamo solo io, Larry, Kendall, Cole, Mark, Steven, Phill, Marvin e Meredith.
"Siete stati fantastici, ragazzi!" Esclama lei buttandosi sulla sabbia bagnata dalla pioggia.
Io sorrido.
"Non male neanche il vostro numero." Commenta Marvin.
"Il nostro numero era perfetto." Si vanta scherzando Mer con una mano sul petto.
Io appoggio la testa sulla spalla di Kendall, e intreccio la mia mano alla sua.
Sono contenta di essere qui con lui. Ho aspettato dalle vacanze di natale di stare con lui, e finalmente ci siamo.
Anche se per poco, ci siamo.
Tra pochi giorni ripartirà, lo so, e la cosa non fa che portarmi un malessere dentro di me, che però scaccio, facendo rimanere solo l'emozione di avere le persone che amo qui accanto a me, una in particolare...

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora