Durante la sua permanga a Miami, non ho detto alla nonna che prendo delle pasticche per via della spina irritativa. Le ho detto che sono delle medicine per rafforzare i muscoli, delle pasticche energetiche o qualcosa di simile, e che le devo prendere per via del football. Se le avessi detto la verità si sarebbe preoccupata inutilmente, ed è l'ultima cosa che voglio.
Arriva finalmente il 31 gennaio. Quando Meredith mi ha comunicato che anche Kendall aveva acquistato i biglietti dell'evento, non sapevo se essere felice o arrabbiata. Quando c'è di mezzo lui non so mai niente, per l'amor del cielo.
Metto il vestito blu navy nuovo che mi hanno regalato a Natale, gli orecchini di nonna e le scarpe argentate che si intonano con gli orecchini.
Prendo le prime ciocche davanti per legarle dietro con una molletta, così si intravedono gli orecchini. Metto giusto un po' di fondotinta per coprire le occhiaie, un po' di eye-liner e del rossetto rosso scuro, che rende le mie labbra più carnose.
Infine spargo qua e là del fard, principalmente sulle guance.
Poi, pronta, prendo la borsetta sul lavandino e esco dal bagno.
Oggi se ne sono andati tutti, e la casa è veramente vuota. Siamo solo io, Kyle e Kendall.
Kyle rimarrà a casa. Oggi Joanna è tornata, con un po' di anticipo e passeranno la nottata qui a casa, quindi per evitare di essere legata a Kendall durante la serata, mi sono fatta venire a prendere da Joe.
Il telefono squilla: Siamo qui sotto, scendi.
Faccio come mi dice e percorro le scale velocemente. Arrivo in salone, e fortunatamente non incontro nessuno, poi esco afferrando le chiavi dal piatto d'argento all'entrata e richiudo il cancello dietro di me.
Fuori è parcheggiata la grande auto di Joe, ed io salto dietro scivolando accanto a Lee e Adry.
"Sei tornata!" Esclamo guardando Adry.
"Già." Annuisce lei sporgendosi per abbracciarmi.
"Ciao bella." Mi dice Meredith dal sedile davanti.
"Come va?"
"Benissimo! Sono troppo eccitata per la festa, purtroppo però non verrà Marvin." Sbuffa.
"Vorrà dire che per una serata ti dimenticherai di lui." Fa Lee con un'espressione maliziosa mentre Joe mette in moto.
"Maliki e Tobias sono già lì?" Chiedo.
"Ah ah. Mi hanno scritto" risponde Mer.
Durante il viaggio parliamo e lanciamo urletti eccitati. Sarà una delle migliori feste della mia vita! Le altre mi suggeriscono di far ingelosire Kendall baciandomi un tizio proprio davanti a lui, ma io scuoto la testa, anche se dentro penso che forse dovrei farlo. Magari posso provare a vedere se è ancora interessato a me. Mi ha detto ti amo una settimana fa, ma magari ora ha rinunciato.
Ho fatto qualche ricerca su internet, e ho scoperto che ha speso un occhio della testa per comprarmi quella stramaledetta stella, e ora mi sento in colpa. Non so perché.
Arriviamo alla festa, e scendiamo tutte dall'auto. Meredith indossa un tubino rosso con delle scarpe altissime, che fanno sembrare me una nana.
Lee ha un vestito giallo canarino, che le fascia la vita e le risalta il seno, Adry invece indossa un vestito rosa chiaro, con della seta sulla gonna. Sono tutte e tre bellissime, anche se ho sempre pensato che Lee fosse quella con un viso meno gradevole delle altre, ma truccate, stanno tutte un incanto.
Arriviamo alla spiaggia, dove si sente un rumore quasi assordante. Musica a tutto volume, folla radunata davanti al palco e luci strobosferiche che riflettono persino sull'acqua di mare.
Questa si che è una bella festa, prima di oltrepassare il basso cancello, due guardie ci fermano. Saranno alte entrambi almeno due metri, e grosse quanto due volte me.
"Nome, prego?" Ci chiede uno.
"Siamo tutti a nome di Blue. Meredith Blue, Sophie Blue, Lee Blue, Joe Blue e Adry Blue." Sorride Mer, e poi si gira verso di noi. "È l'organizzatore della festa." Ammicca. Per questo non abbiamo pagato, perché è suo amico.
"Potete entrare." Ci fanno passare, e io li ringrazio.
Mi guardo intorno, la spiaggia è completamente affollata, e se non fosse per le luci strobosferiche, i bracciali e i colori flou che la gente ha sul corpo, non si vedrebbe niente.
Meredith ci conduce a uno dei tavoli, e un ragazzo sulla ventina si alza per andare ad abbracciarla. "Come stai bellissima?"
"Io bene, e tu?" Ride Mer. Un ragazzo che molto probabilmente studia ancora all'università è l'organizzatore di questa festa? La cosa mi sembra strana. Questo è un vero e proprio evento di capodanno, per persone che, insomma, se lo possono permettere. I biglietti costano 50 dollari, e un tavolo 150. Ma come ho già detto noi non abbiamo pagato.
E Kendall ha pagato cinquanta dollari. Avrà speso una fortuna per regalarmi una stella, e tanto per la cronaca, ogni notte mi affaccio dalla finestra per cercarla nel cielo, piangendo, sentendo la sua mancanza anche se è così vicino.
"Loro sono Sophie, Lee e Adry. Mio fratello è sparito." Meredith ride e si gira a cercarlo, poi ci rinuncia. "Lui è Andrew Blue. Il figlio del proprietario dello stabilimento."
"È un piacere conoscervi." Ci stringe le mani e ci invita a sederci al tavolo. Sedute ci sono già altre persone, che continuano a parlare tra di loro senza degnarci di uno sguardo. Sono tutti ragazzi. Le persone che ballano sulla sabbia sono per lo più ragazzini. Alcuni avranno la mia età, altri invece sono più piccoli. Più o meno l'età di Steven.
Con la musica dobbiamo tutti alzare un po' la voce, ma alla fine ci intendiamo bene.
Dopo circa un quarto d'ora Meredith sta ancora parlando con Andrew, mentre noi siamo leggermente fuori posto.
Stasera ho voglia di dimenticare tutto. Di dimenticare Kendall, di dimenticare la sua stupida stella, di dimenticare l'incidente di cui ancora ho le cicatrici... Voglio dimenticare tutto di questi ultimi due anni.
Decido di alzarmi e andare a pendere da bere al banco.
Mi faccio strada tra la folla, ma è quasi impossibile. A un certo punto sbuffo e riprovo a sorpassare la gente che balla. Un ragazzo salta all'indietro e perde l'equilibrio, andando a finire addosso a me, e facendomi cadere a terra.
Lancio un urlo disperato, e provo a rialzarmi. Mi ritrovo a guardare le gambe della gente che ormai mi sta schiacciando. "Cazzo! Stai bene?" Kendall mi porge la mano.
Ed ecco il principe azzurro che viene a salvarmi.
Gli stringo la mano e mi faccio tirare su da lui, andandogli a finire contro il petto. Ormai siamo schiacciati l'uno contro l'altro, e trattengo il respiro.
"Si, sto bene." Chiudo gli occhi per qualche secondo e provo ad allontanarmi da lui.
"Forse dovremmo provare ad allontanarci da questo punto, c'è troppa gente ammassata." Sorride imbarazzato e cerca di indietreggiare.
Finalmente riusciamo a trovare un posto meno affollato, in cui la gente balla, ma a distanze più decenti.
"Ti sei fatta male?"
"No." Sgrullo la sabbia dal mio vestito, e quando ho finito lo guardo negli occhi. Mi sta fissando. Nei suoi occhi c'è un non so che di diverso. È lo stesso sguardo di quando stavamo insieme. Lo stesso identico sguardo. "Che c'è?" Provo a chiederli.
Scuote la testa. "Non riesco ancora a credere che una ragazza così splendida prima era mia, e me la sono lasciata scappare." Fa un sorrisetto e se ne va, lasciandomi lì impalata come una cretina a rimuginare sulle sue parole.
Poi sospiro e mi appoggio al bancone.
Quando la cameriera si libera ordino un bicchiere di vodka mostrando il documento falso.
Lo bevo a piccoli sorsi che ogni volta mi bruciano la gola, e mi guardo intorno. Sta arrivando sempre più gente. Poso il mio sguardo sull'entrata. Molta gente che frequenta la mia scuola sta entrando, e, ovviamente, indovinate chi c'è? Michelle e le altre due galline che le vanno ancora dietro!
Poso il bicchiere mezzo vuoto di vodka e già mi sento un po' rintronata.
"Cosa ci fa una bella ragazza tutta sola a bere in una festa del genere?" Mi volto a vedere chi mi sta parlando. È Larry, della squadra di football.
"Ehi!" Lo saluto amichevolmente. Ripensandoci, forse dovrei essere più estroversa, come Meredith. Insomma, con le persone che conosco bene mi comporto da pazza... ma Meredith è amichevole con tutti. Larry, ad esempio, se pur conoscendolo da poco, gli sarebbe saltata addosso, abbracciandolo. Mentre io mi limito a un ehi. Forse dovrei essere come lei. Avere tanti ragazzi ai miei piedi, giocare con tutti, non so. Lei ha fatto così per dimenticare Cole, e dice di esserci riuscita.
"Non mi hai risposto." Sorride.
"Nulla." Mi stringo nelle spalle.
"Allora permettimi di farti compagnia." Si siede con lo sgabello accanto a me.
Ordina un bicchiere di birra. "Hai sentito della partita di giovedì? Se vinciamo entriamo nel campionato." Ghigna.
"E noi vinceremo." Alzo il secondo bicchiere di vodka e brindo con Larry.
Finito anche questo bicchiere, trovo il coraggio di invitarlo a ballare.
Mi alzo, e un po' la testa gira, così mi appoggio a Larry.
"Tutto ok?"
Ispiro ed espiro, poi alzo lo la testa e incrocio il suo sguardo preoccupato. "Tutto ok." Annuisco decisa e lo trascino in pista. All'inizio balliamo staccati, ci muoviamo, ci scateniamo a ritmo di musica, tra l'altra gente.
Mentre parte una nuova canzone, molta gente esplode in un boato contro la canzone appena messa. È una canzone vecchia, quella del film Footloose. Io scoppio a ridere non appena vedo la mandria di gente andare verso il bar. Gran parte se ne va, ma altrettanta rimane a ballare, ridendo e scherzando. E tra quella gente c'è anche Kendall. Che balla. Che balla con Michelle. Che balla con Michelle proprio davanti a me. Sta sorridendo, e lei anche. Ma il sorriso di lei assomiglia molto più a quello di una strega.
"Questa canzone propria non la so ballare!" Esclama Larry.
"E perché secondo te io si?" Rido e lo prendo a braccetto. Comincio a saltellare facendo un giro. Poi ci agitiamo insieme. gli prendo le mani e le metto sui miei fianchi. Dimeno i fianchi con le sue mani sopra. I miei capelli svolazzano, e a un certo punto agito in aria anche la braccia. Mi porto indietro inarcando la schiena e urlando.
Sono leggermente ubriaca, questo è certo, altrimenti non avrei mai trovato il coraggio di fare quello che sto per fare.
Mi stacco da lui e mi metto al centro della pista. Intorno a me si radunano tutti i ragazzi, mentre io mi dimeno, agito le anche, e il sedere sopratutto. I miei piedi si muovono da soli. sto dando spettacolo, me ne accorgo. I miei capelli ricci che finiscono davanti al mio viso sembrano far impazzire tutti, perché ormai stanno applaudendo, urlando e facendo fischi di apprezzamento.
Salgo su uno dei tavoli vuoti e comincio a ballare anche lì sopra, poi ritorno da Larry e balliamo insieme noi due, sotto gli sguardo di tutti. Altra gente si unisce a noi, e in poco tempo tutti si dimenticano di quanto sia vecchia questa canzone. Ma insomma, chi non la conosce?
Quattro balli dopo noto gli occhi di Kendall su di me, anche quelli di Michelle. Lei è furiosa, ed io le sorrido mentre continuo a ballare sotto l'attenzione di tutti i ragazzi, sopra un tavolo. Non so di preciso cosa sto facendo. Sono proprio stupida. Cerco di far ingelosire Kendall! Non sono nemmeno tanto ubriaca. Ho bevuto solo due bicchieri di vodka. Forse non reggo l'alcol.
Di certo non ho bevuto come Kendall. Lui si che ha bevuto. L'ho visto scolarsi due bottiglie di birra mentre mi guardava, accanto a Michelle, e ora anche loro stanno ballando. Kendall continua a fissarmi di sottecchi, e anche io lui.
Sento le mani di tutti i ragazzi su di me, ma non mi interessa al momento.
"Sophie! Andiamo, non fare l'idiota, scendi da lì!" Mi urla Lee.
Mi metto a quattro zampe e avvicino il mio viso al suo. "NO!" Grido e scoppio a ridere ritornando a ballare. "Vieni anche tu, dai!" Strillo mentre faccio un giretto sopra il tavolo.
La vedo scuotere la testa e andarsene.
A un certo punto lancio uno sguardo su Kendall, sta a un centimetro dal viso di Michelle, e mentre lei cerca di baciarlo, lui si sposta un pochino, e va a finire che lei bacia la sua guancia. Quasi scoppio a ridere, ma mi trattengo, e continuo a ballare sul tavolo. Mi sto comportando da troia, vero? Si.
Sento tutte le mani su di me, ma al momento non mi importa. In un millesimo di secondo mi ritrovo a pochi centimetri dal viso di Kendall, e poi a testa in giù.
Mi ha preso a sacco di patate, e mi tiene strette le gambe.
Io batto i pugni sulla sua schiena. "Lasciami andare!"
"NO. Ti stai comportando da stupida."
Mi mette giù quando siamo abbastanza lontani dal resto della folla.
Incrocio le braccia al petto.
"Beh io mi stavo divertendo."
"Quanto hai bevuto?"
"Mai quanto te. Sei ubriaco fradicio. Riprenditi."
"Riprendimi." Sussurra.
Non rispondo. Passa di lì un ragazzo con una lattina di vodka in mano. Oh, quello che ci volevo! Gliel'afferro di fretta e la bevo tutta a grandi sorsi finché Kendall non me la stacca dalla bocca e non la lancia per terra. Il ragazzo rimane perplesso, ma se ne va.
Improvvisamente la testa comincia a girarmi e cado per terra.
Che cosa succede se bevo alcolici e prendo le pasticche che mi ha prescritto il dottore?
Cazzo, questo si che è un problema.
"Lo sai che mi hai incasinato tutto?" Comincio a parlare. "Già. Sappilo. Perché prima te ne vai, poi ti lascio, poi ritorni, poi te ne rivai, poi mi regali una stella, poi mi dici che mi ami ancora, poi mi chiedi di riprenderti, e niente. Ho la vita incasinata. Ma anche io ti amo. Insomma, come si fa a non amarti? Ti ho sempre amato. Solo che ho fatto la grande stronzata di lasciarti. Si. È stata proprio una stronzata." Lui rimane lì, zitto.
"Mi chiedo ancora perché l'ho fatto." Borbotto. "Tu mi vuoi ancora?" Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi.
"Io non ho mai smesso di volerti." Biascica.
"Ed io non ho mai smesso di essere tua. Lo sai?"
"Si. Lo so." Si avvicina a me e mi prende il viso tra le mani. "Tu sei mia, chiaro? Ficcatelo nella testa."
"Ti amo." Dico e lo bacio sulle sue belle labbra.
"Sei ubriaca anche tu."
"Sono innamorata."
"Sei matta."
"Sono pazza di te."
"Sei splendida."
"Splendo solo per te."
Mi bacia con talmente tanta voracità che non ci capisco più niente, e non per via dell'alcol.
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Manicomio al n. 23
RomanceFINITO- Sophie è cresciuta con due fratelli e dei cari amici dei genitori, che hanno cinque figli maschi. Era la vittima di tutti gli scherzi che avevano in mente i ragazzi, ma nonostante ciò si era dispiaciuta per la loro partenza... Nove anni dopo...