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Michelle si sta comportando da stronza come al solito.
"Ma l'hai vista? Ha la scollatura che le arriva all'ombelico..." Sbuffa in una risata Meredith.
"Fa prima a levarsela, la maglietta." Fa Adry.
Michelle finisce di ridere con Owen, della squadra, e mi lancia un'occhiata. "Ma come fate con Sophie? Insomma, ora è tutta triste, depressa... non siete un po' calati nelle partite con lei in questo stato?" E conclude la frase con un ghigno.
Sono settimane che non ricevo una lettera da Kendall, ma mi aveva detto che prima o poi avrebbero aggiunto regole più dure. E ovviamente rimango chiusa in casa ogni giorno. Cole riesce a tirarmi sul il morale, di tanto intanto, e anche Kyle e gli altri, ma il mio gemello è come se facesse parte di me, mi sembra normale... Holly è molto preoccupata, e qualche volta mi porta a cena fuori, per distrarmi e rilassarmi un po', solo noi due. Ma ho l'impressione che non si diverta molto, considerando che non parlo praticamente mai.
"Se la cavano benissimo." Lee la guarda truce.
"Io non ne sarei così sicura. Ma guardala! È così persa... che c'è ti è morto il gatto? Guarda che Kendall è andata via già da tempo, dovresti esserti abituata a stare senza di lui. Scommetto che tra un po' ti lascerà, perciò abituati alla sua assenza."
Ora basta. Ha oltrepassato ogni limite. Tutti i santi giorni a messa c'è lei, che deve rompermi i coglioni. Ciascun giorno una battuta diversa per tormentarmi...
"Non sono affari tuoi. Solo perché non ti sei saputa tenere Kendall non vuol dire che lui mi debba lasciare. Ora non è qui, e sono cazzi miei in che stato mentale mi trovo. Piuttosto preoccupati del tuo cervello, che deve aver bruciato parecchi neuroni, se pensi che con la tua scollatura tu riesca a conquistare uomini per tutta la vita. Prima o poi si stancheranno di te, della puttanella di torno, e ti ritroverai senza nessuno accanto, perché sei una stronza, un'acida, una senza cuore che pensa solo ai cazzi." Detto questo, lancio il vassoio lontano da me e faccio cadere la sedia quando mi alzo. Tutta la mensa sembra ammutolita. Forse ho detto quelle cose a voce più alta di quanto volessi, perché quando sbatto la porta della mensa sento ancora gli occhi su di me.
"Ehi! Ehi, Sophie, aspetta!" È Meredith.
"Che c'è?" Le lacrime mi stanno rigando il volto, e lei strabuzza gli occhi quando mi vede. Poi si avvicina ancora di più e mi abbraccia.
"Tranquilla. Mancano solo due settimane. Poi lo rivedrai." Mi sorride confortante e mi accarezza la schiena.
"Non ci riesco. Sarà sempre così? Se lo prenderanno, intendo. Dovrà andarsene chissà quante volte, e lasciarmi sola. Non ce la faccio, pensavo di poterlo sopportare, ma è dura." Singhiozzo.
"Shhh." Mi bacia sui capelli e mi stacca un po' da lei, per scuotermi la braccia. "A che ora finisci gli allenamenti?"
"Alle sette."
Corruga la fronte. "Perché così tardi?"
"Allenamento doppio." Mi stringo nelle spalle.
"Bene. Allora sai che ti serve? Una bella serata in compagnia dei tuoi amici. Da quant'è che non la facciamo?"
Mi stringo nelle spalle e la guardo asciugandomi le lacrime.
"Dai, invitiamo anche gli altri, a casa mia. Potete rimanere a dormire. E domani giornata di surf, d'accordo?"
Annuisco. Fortunatamente è sabato domani.
"Vuoi rientrare? Erano tutti preoccupati quando te ne sei andata."
Faccio di si con la testa e mi asciuga il volto, prima di riaccompagnarmi dagli altri.


Quando torno a casa dagli allenamenti vado dritta a farmi la doccia. Alle otto sono giù, e mangio gli avanzi della cena.
"Mamma e papà sono via. Voleva preparare la cena Steven. È rimasto deluso dal non vedere praticamente nessuno." Ride Roger.
"Ho finito tardi gli allenamenti."
"Dove vai?" Mi chiede appoggiandosi alla mia spalla mentre io taglio una mela sul bancone.
"A casa di Meredith. Cole è già lì. Il deficiente non mi ha aspettato." Sbuffo.
"Chi ti accompagna?"
"Non ne ho la minima idea."
"Mark non è a casa... avrebbe potuto darti un passaggio lui." Proprio mentre pronuncia quella frase, Mark fa capolino insieme a un suo amico dentro la cucina.
"Ciao belli." Ci saluta e va verso il frigo. Lui e il suo amico afferrano quante più cose possibili, mentre io li guardo perplessa e mangio la mela.
"Che cazzo fate?" Fa Roger.
"Andiamo in spiaggia insieme a degli amici." Risponde l'amico.
"Mi accompagnereste prima da un'amica? Non abita lontano." Faccio il labbruccio, e loro si scambiano delle occhiate.
"E va bene." Sospira lui.
"Grazie." Sorrido e bacio sulla guancia Roger. "Ci vediamo dopo?"
"No, vado da un'amica."
"Uhhhhh" ridacchio e afferro la borsa. "Ciao ciao!" E seguo gli altri due fino alla macchina.
Davanti casa di Mer ringrazio Mark per il passaggio, e mi saluta consuma scherzosa pacca sul sedere.
Suono al campanello e Meredith viene ad aprirmi sorridente.
Quando entro vedo tutti seduti sul divano o per terra. C'è persino Joe. Con lui le cose sono sempre più imbarazzanti... perciò a scuola evito di incrociare i suoi occhi sempre in cerca dei miei.
Saluto tutti e mi siedo accanto a Tobias.
"Stavamo scegliendo un film da vedere." Mi dice la mia migliore amica mettendomi un braccio intorno le spalle.
Mi siedo sul bracciolo del divano e Maliki mi trascina giù fino a farmi sedere sulle sue gambe.
Lancio un urlo divertita e comincia a farmi il solletico.
Quando mi lascia vedo gli occhi di Joe puntati su di me. Distoglie subito lo sguardo.
"Che genere?" Fa Mer alzandosi per andare verso la libreria.
"Horror?" Propone Tobias.
"No, vaffanculo, io un horror non lo vedo se stasera devo dormire nella stessa casa con voi." Adry lo fulmina con lo sguardo e lui alza le mani come per difendersi, e fa un sorriso sghembo.
"Una storia d'amore? No, vero?" Azzarda Lee.
"No, vi prego." Tobias scuote la testa, e una voce leggera e squillante ci fa saltare tutti sui nostri posti.
"Sophie!" La piccola Sophie corre verso di me e mi abbraccia. Io ricambio accarezzandole i capelli.
"Ehi, bella!"
"Non vieni qui da tantissimo!" Piagnucola.
"Lo so." Annuisco e cerco di sorriderle ancora.
Joe sospira e si alza. "Vieni, Sophie, è ora di andare a dormire, per te è tardi." La prende per mano e mi guarda ancora negli occhi, poi si avviano entrambi in corridoio.
Cinque minuti dopo abbiamo deciso di vedere "Blu profondo", e ammetto che a me quel film già dal titolo mette ansia.
Mi alzo per andare in bagno. Mi sciacquo il viso e mi guardo allo specchio. Si, sono cambiata. La felicità che avevo se l'è portata via Kendall, non appena se n'è andato. Sospiro ed esco dal bagno, mi scontro con qualcuno, che però allunga le braccia e mi sorregge.
"Ti sei fatta male? Scusa..." Toglie le mani dai miei fianchi come se lo avessi bruciato.
"No." Abbasso lo sguardo, imbarazzata. Faccio per tornare in corridoio, ma lui mi prende un braccio.
"Stai bene?"
"Si, perché?" Lo guardo curiosa.
"In generale. In questo periodo hai perso il tuo bellissimo sorriso." Gli occhi sono fissi su di me, e mi mette un po' in soggezione.
"È solo che... mi manca."
"Io non ti avrei mai lasciata."
Che?
"Cosa vuoi dire scusa?" Ora sono perplessa.
"Che è stato stupido da parte sua lasciarti. Se io ti avessi amato come va a raccontarlo in giro, non ti avrei mai lasciata per andare in una scuola militare... O qualsiasi cosa sia. Non sarei potuto resistere un giorno senza te." Poi mi guarda da sotto le ciglia. Sono sbalordita.
"Stai insinuando che lui non mi ami?"
Sbuffa. "No... è solo che..."
"Si, stavi proprio dicendo quello." Avanzo verso di lui. "Io amo Kendall e sono certissima che lui ami me."
"Ma non è qui, ora."
Non so cosa rispondere. Non metto in dubbio i sentimenti di Kendall. O forse dovrei?
Ora mi sta venendo il dubbio, e prima che possa aggiungere altro, se n'è già tornato in salone.
"Sophie! Vieni! Sta cominciando il film!" Strilla Cole e io li raggiungo.

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora