Questo pomeriggio ci siamo divertiti tantissimo, Ken mi ha insegnato a fare dei trucchetti con la tavola e tutte le mosse possibili e immaginabili, sono caduta un po' di volte durante gli aerial, ma questo non mi ha fermato. Maliki era arrabbiato per via del fatto che tutti mi dicono che sto diventando anche più bravo di lui. Meredith non fa surf, ma il fratello si. Ci siamo parlati per un po', è un tipo simpatico ed interessante, oltre ad essere bellissimo. Ma Ken ha fatto la parte del fratello maggiore e ci interrompeva continuamente mentre parlavamo. Kyle è rimasto a casa tutto il pomeriggio mentre Cole si è allenato nel giardino a football. Ogni tanto mi venivano in mente i miei genitori, il montana... ma pensavo, ogni volta che cavalcato un'onda: questa è per loro. È stato divertente, e ho intenzione, domani, di dimostrare a tutti che so giocare a football, perciò chiederò al coach se posso fare le selezioni. Sarebbe meraviglioso. Mio padre sarebbe fiero sia di me che di Cole, ma sarà difficile convincere l'allenatore a farmi giocare. Forse se vedrà le mie capacità potrò essere della squadra...
Sento qualcuno bussare alla porta e subito dopo Kendall entra senza nemmeno aspettare che io dica avanti.
"Ho pensato che sarebbe meglio se io dormissi direttamente con te, visto che alla fine finiamo sempre a letto insieme" ridacchia.
"Detto così sembra orribile" non che non mi piacerebbe andare a letto con lui. Ma che sto dicendo? "Avrebbero potuto vederti, sai?"
"Ho controllato, non c'era nessuno."
Si avvicina e si infila sotto il lenzuolo insieme a me "che cosa facevi?"
"Pensavo"
"A Che pensavi?"
"Secondo te il coach mi farà entrare nella squadra di football?" Mi giro verso di lui.
"Non saprei. Nessuna ragazza fa parte delle attività sportive, a parte la pallavolo e l'essere una cheerleader. Ti vedrei bene con il gonnellino" ammicca ed io scoppio a ridere.
"Sto parlando seriamente: vorrei entrare nella squadra."
"Potresti convincerlo... ma saranno anche gli altri giocatori a mettersi contro di te"
"Sì, probabilmente si." Sbuffo.
"E dai... fammi un sorriso"
"Non ci riesco... volevo solo entrare nella squadra... volevo che mio padre, dall'alto... fosse... fosse fiero di me" singhiozzo e mi sciolgo in una cascata di lacrime lui mi abbraccia e mi fa affondare nel suo petto. È stupido piangere ora. È stupido, ma non riesco a smettere, perché ripensando a tutte le volte che giocavamo nel giardino di casa mi viene voglia di riabbracciarlo. vorrei tanto che tornasse con me.
"Ma lui sarà sempre fiero di te. Tutti e due lo saranno. Ti vedono dall'alto e vogliano su di te. Ma questo non c'è bisogno, perché nessuno di noi permetterà che a te possa succedere qualcosa. Sarai sempre parte della nostra vita e non sai quanto siamo contenti di averti qui. Hanno scelto i miei, per il vostro affidamento, vuol dire che si fidavano e vi hanno lasciato in buone mani. Pensa che Mark aveva una cotta per te. Ti pensava sempre, durante questi otto o nove anni che siano" ride.
"Che stupidaggine" mi asciugo le lacrime e ridacchio anche io.
"No. No, non è una stupidaggine. E non è l'unico ad avere una cotta per te" mi abbraccia ancora accarezzandomi la schiena. Mi addormento sul suo petto e per una volta, non ho incubi. Mi risveglio con gli occhi gonfi e lucidi, mentre sento il peso di Ken che mi sovrasta. "Buongiorno mia piccola Sophie" sorride e mi bacia sulla guancia.
"Non sono né tua e ne piccola" rido.
"Forse piccola no, ma sei sempre stata mia" mi ribacia di nuovo sulla guancia. Devo ammettere che mi piace lui in versione dolce.
"Ma che ti prende? Cos' è tutto questo entusiasmo?"
"Niente. Pronta per la fantastica giornata di oggi?"
"Perché fantastica?"
"Ho intenzione di aiutarti ad entrare nella squadra. Anzi, devi entrare nella squadra, e se non ci riuscirai, chiamerò a rapporto tutta la famiglia Morley." Scoppio a ridere.
"Vado in bagno. Tu esci senza che ti vedano, okay?" Esco dalla camera dopo aver preso dei vestiti dall'armadio e busso alla porta del bagno.
Nessuno risponde, così entro e mi trovo davanti Mark a torso nudo.
"Oh, ehm, scusa. Ho bussato ma non ha risposto nessuno... mi dispiace" farfuglio ed esco dal bagno. Che figuraccia. Già iniziamo male. Ma perché mi vergogno? Lo conosco da quando è nato!
"Chi stai aspettando?" Abbasso lo sguardo e c'è la piccola Liz con le mani tra i capelli mentre cerca di farsi le treccine da sola.
"Aspetto che Mark esca dal bagno"
"Allora starai qui fuori per moooolto tempo"
Ridacchio "oh, davvero?"
"Sì. Mentre aspetti potresti farmi le trecce? La mamma é troppo impegnata a preparare la colazione. Ci sono i Waffles!" Dice entusiasta.
Io mi piego, metto i vestiti in grembo e comincio a maneggiare sui suoi capelli.
"Ti piacciono?"
"Che cosa?"
"I Waffles!" Esclamo io imitandola e facendola ridere. Ha proprio una bella risata.
"Sì, molto!"
"Già... sono buoni"
"Però è strano. Perché la mamma prepara i Waffles solo quando c'è qualcosa di importante da dire. Magari deve fare una comunicazione a voi che siete appena arrivati" sorride.
"Beh, staremo a vedere. Se Mark si sbrigasse forse saremmo già giù!" Dico alzando il tono di voce così che mi possa sentire.
"Ehi! Guarda che per essere bello così come sono non mi devo soltanto svegliare. Anche se, lo ammetto, sono molto sexy mezzo addormentato" replica dall'interno.
"Se lo dici tu!" Guardo la prima treccia di Liz e vedo che è quasi al termine "hai un elastico?" Le chiedo.
"Tieni." Me lo porge. È rosa con un fiocchetto al centro. Glielo metto e la sposto delicatamente per fare l'altra treccia.
"Come mai oggi non hai messo uno dei tuoi soliti vestiti carini?" Dico notando che indosso ha dei pantaloni a pinocchietto di jeans e una maglietta rosa con un fiore al lato. In mano tiene un cerchietto dello stesso core che sbatte di tanto in tanto con i braccialetti che ha al polso.
"Perché sono tutti a lavare."
"Mi piacciono anche i tuoi jeans!" Commento.
"Se vuoi un giorno te li posso prestare." Sì stringe nelle spalle ed io scoppio a ridere.
"Non penso che mi entreranno." Sorrido.
Le chiedo l'altro elastico e me ne mette uno giallo in mano. Poi si infila il cerchietto e mi da un bacetto sulla guancia, comincia a saltellare e non la vedo più lungo il corridoio. Sono contenta che abbia già stabilito fiducia in me.
Finalmente Mark esce dal bagno ed io entro dentro, ammicca alle mie gambe scoperte. Ma che ci posso fare? Poi non sono nemmeno un granché di gambe!
Mi sistemo i vestiti e metto un po' di fondotinta alle occhiaie, un po' di fard sulle guance. Poi penso: ma Ken non l'ho visto uscire dalla camera! Vuol dire che è stato molto attento. Starà uscendo ora, che non c'è nessuno in corridoio.
Esco dopo essermi spruzzata una goccia di profumo e percorro il corridoio, fino alle scale, in cui incontro Roger.
"Buongiorno!" Esclama lui.
" 'giorno!"
"Hai saputo che mamma ha fatto i Waffles?"
"Sì! Li adoro!" Mi lecco le labbra.
"Non promette niente di buono" ridacchia.
Scendiamo le scale e ci dirigiamo verso il salone. Sono tutti seduti intorno al tavolo, escluso Ken.
Prendo posto accanto a Roger e Holly e Daniel mi salutano.
"Allora ragazzi..." ci guardano attentamente "ma dov'è Kendall?"
Lo vediamo passare e salutarci con un cenno del capo.
"Aspetta, Ken, potresti fare colazione in casa, per una volta?" Fa Daniel.
"Ma..."
"Abbiamo qualcosa da dirvi." Continua Holly.
"Io lo sapevo" mi sussurra Roger all'orecchio, facendomi ridacchiare.
"E va bene." Sbuffa ma si viene a sedere vicino a me.
"Dunque, sapete che il bambino nascerà tra qualche settimana, giusto?" Annuiamo.
"Noi... pensavamo di sposarci tra tre settimane. Ma c'è da organizzare ancora tutto... Sophie, tua madre avrebbe fatto la damigella, potresti prendere il suo posto?" Ho un colpo al cuore. Fare la damigella a Holly?
"Ehm... si! Si, certamente! Sarebbe un onore farlo!" Esclamo.
"Meraviglioso. Tu, mia piccola Liz, sarai la damigella d'onore, d'accordo?" Lei annuisce tutta contenta e batte le mani. "Ovviamente voi farete tutti i testimoni. Cole, Kyle, vi andrebbe?"
Loro rispondono di si, ma Steven chiede: "ma il testimone non é uno solo?"
"Faremo uno strappo alla regola" sorride Holly.
"Il problema è il tempo. Dobbiamo organizzare ancora tutto... vi andrebbe di darci una mano?"
I figli rispondo tutti con un si, certo, e noi sorridiamo.
"Sophie è brava a disegnare... potrebbe fare i biglietti di invito." Propone Roger.
"Oh... no, non me la sento. Non è il caso... insomma, non sono poi tanto brava."
"Sì, invece." Commenta Kyle.
"Lo eri prima, questa qualità non può che essere migliorata." Osserva Steven.
"Se per te non è un problema..." guardo Holly negli occhi.
"Ma certo che no! Anzi..." mi sorride.
"Io non mi metto in giacca e cravatta, vi avverto." Fa Ken.
"Per favore!" Esclama la madre.
"Mamma, é l'abito più ridicolo che io abbia mai visto. L'ho indossato alle occasioni speciali da bambino, ma ora non puoi più costringermi." Sì alza dalla sedia e esce a passi scelti dalla sala da pranzo.
Holly sbuffa e cade sulla sedia.
"Sta' tranquilla, amore. È fatto così. Vedrai che prima o poi cederà." La consola il marito.
"Sì... si va bene..." mi guarda, ed io aspetto che mi parli "Sophie, ti andrebbe di venire a cercare l'abito con me?" Inarca un sopracciglio.
"Oh certo! Sarebbe grandioso!"
"Ti va bene.... oggi pomeriggio?"
"Sì!"
"Fantastico." Ritorna a sorridere. "Ora mangiate, ragazzi"
Eseguiamo gli ordini e ci ingozziamo di buonissimi waffles fatti in casa.
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Manicomio al n. 23
RomanceFINITO- Sophie è cresciuta con due fratelli e dei cari amici dei genitori, che hanno cinque figli maschi. Era la vittima di tutti gli scherzi che avevano in mente i ragazzi, ma nonostante ciò si era dispiaciuta per la loro partenza... Nove anni dopo...