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Siamo in giro a fare shopping da chissà quanto tempo. Daniel ha accettato di fare la festa per Roger, e si terrà questo sabato. Mi restano solo tre giorni per comprarli un regalo, e oggi io, Meredith, Cole e Kendall abbiamo deciso di andare a cercare qualcosa di carino. Oggi niente scuola, per il nostro liceo. È la settimana "libera", credo che solo il nostro liceo la faccia, ma trovo che sia una grande idea. La gente decide a quali lezioni andare e a quali no, e alla fine della settimana deve dimostrare di aver studiato abbastanza da solo, e i professori valuteranno i compiti o le tesine che abbiamo portato. È divertente, anche perché dimostreremo ai professori che sapremo cavarcela da soli anche senza partecipare a tutte le lezioni. Solo ieri ho fatto la giornata piena, così, perché mi andava, mentre lunedì ho saltato le prime due ore e sono rimasta a dormire. Agli allenamenti ci andiamo comunque, ovvio.
Quindi eccoci qui, a girare per negozi, alla ricerca di un regalo per Roger.
"E se gli prendessimo una cravatta?" Chiede Meredith.
"No! È troppo scontato!" Sbuffo io.
"Ascolta, stiamo girando da ore, ormai, io sono stanca, e ho bisogno di mangiare. E poi sono offesa dal fatto che non mi abbia invitata." Fa una faccia strana. So che sta scherzando.
Io rido, e lei si appoggia sorridente alla spalla di Cole.
"Ha invitato solo i suoi amici." Kendall si stringe nelle spalle.
"Che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa?" Chiede Cole rivolto a Mer.
"Dico che sarebbe l'ideale." Risponde lei in tono adorante.
Mi piacciono quando sono insieme. Sono così carini!
Io stringo la mano di Kendall e gli indico un locale sulla spiaggia, non molto distante da dove siamo noi adesso.
"Si, si potrebbe fare. Ragazzi che ne dite di andare lì?" Kendall si intromette tra i due piccioncini che sono finiti per baciarsi.
Alla fine ci incamminiamo verso quel locale, e quando entriamo, scopriamo che è un posto bellissimo. Semplice ma chic. Una combinazione perfetta.
Ci sediamo e i camerieri ci portano i menu.
"Un viaggio!" Esclamo io all'improvviso.
Le loro facce stupite mi dicono che dovrei spiegarmi meglio. Sorrido imbarazzata. "Potremmo regalargli un viaggio. Una volta mi ha detto che gli piacerebbe tanto andare a Parigi."
"Ma che noia! Che cosa ci va a fare, da solo, a Parigi?" Chiede Cole.
"Potremmo regalargli due biglietti." Mi stringo nelle spalle "così può portare chi vuole. Gli facciamo un regalo in tre." Dico guardando Cole e Kendall.
"Perché a me non hai mai fatto regali simili?" Chiede Cole offeso.
Scoppiamo a ridere. "Tu non mi hai fatto mai un regalo, che cosa dovrei dire?"
Ride anche lui, e veniamo interrotti dal cameriere che ci chiede se abbiamo deciso cosa mangiare. Ordiniamo e torniamo al nostro discorso.
"Qui vicino c'è un'agenzia di viaggi, possiamo prendere i biglietti direttamente lì. Magari può anche cambiare le date se vuole" suggerisce Kendall.
"Andata per i biglietti per Parigi!" Esclamo io, tutta contenta.
"Magnifico. E che vogliamo fare dopo averli presi? Possiamo andare a casa mia, se volete." Guardo Meredith. Non mi va di andare a casa sua, se non so se c'è Joe. Non ci parliamo più, ormai. So soltanto che lui era incazzatissimo quando a scoperto che io e Ken stavamo insieme. Ma che ci posso fare? Quello che provavo per Joe era solo simpatia, in fondo, mentre quello che provo per Kendall è puro amore. Sento che voglio averlo accanto per il resto della vita. Certo, sarebbe fantastico andare a vivere da soli, ma siamo ancora giovani, e lui ha appena compiuto diciotto anni, mentre io sto per compierne diciassette.
Casa nostra è un manicomio. Un vero e proprio manicomio. Mark e Steven stanno sempre a strillarsi contro. I ragazzi non mi lasciano un attimo in pace, e perdo le cose dappertutto. Lion piange continuamente di notte, e la maggior parte nemmeno noi ragazzi riusciamo a dormire. Liz, per quanto possa essere carina, si annoia. Quando c'è anche Henry è peggio. L'unico normale in quella casa forse è Roger. Ma quando si arrabbia, meglio non stare nei paraggi. Kendall sta sempre con me, a casa, e la cosa mi fa solo piacere. Holly è esasperata e ci sgrida per qualsiasi cosa. Per non parlare del fatto che durante una delle loro discussioni, Mark e Steven sono venuti a chiedere aiuto a me, come fanno di solito, e non bussando, mi hanno trovata a pomiciare con Kendall. La cosa è stata imbarazzante per giorni, e finalmente adesso si sono decisi a bussare. Io e Ken ancora ridiamo.
I ragazzi fanno scherzi in continuazione. Si nascono i videogiochi, a me i vestiti, persino. Per non parlare del telecomando. Dopo cena stiamo sempre a litigare su ciò che vogliamo vedere. Ci dobbiamo mettere d'accordo persino quando invitiamo la gente a casa, altrimenti diventerebbe un casino peggio di quanto non lo era già. Un giorno ognuno di noi ha portato qualche amico a casa, e ci siamo ritrovati nella sala cinema a guardare un film, tutti insieme. Il casino che c'era dopo era inspiegabile. Pop corn a terra, burro spalmato sulle poltrone, schermo pieno di praline al cioccolato spalmate... abbiamo cominciato una lotta con il cibo nel bel mezzo del film, ecco perché. Penso che la donna delle pulizie ci abbi maledetto, e Holly ci ha messi in punizione per una settimana.
Insomma... un vero caos tutti i giorni.
".... Sophie?" Cole mi riscuote dai pensieri.
"Si?"
"Hai sentito?"
"No, scusa, ero distratta. Dicevate?" Mi rivolgo anche agli altri.
"Andiamo a cena da Meredith. Saremo solo noi. Sua sorella esce con i genitori e il fratello ha una festa. Ti va?"
Provo molto più sollievo, sapendo che Joe non ci sarà, perciò annuisco. "Se per te non è un problema."
"Ma no! Che problema?! È un piacere. Per me potremo andare anche dopo aver finito il pranzo. E possiamo invitare anche Lee e Adry, che ne dite?"
"Fai come vuoi, tesoro." Cole la bacia sulla guancia. Ho un deja vu. Sembrava tanto il papà che baciava la mamma, in quel momento. E improvvisamente un dolore lancinante si fa strada nel mio petto. Mi concentro sulla vetrata del ristorante, che da sulla spiaggia, e sul mare.
"Che hai?" Kendall mi tocca il braccio.
"Nulla." Scuoto la testa e mi giro verso di lui. Il suo volto trasuda preoccupazione, e nei suoi begli occhi azzurri vedo passare una scintilla di dolore.
"Ti amo, lo sai?" Sussurro sulle sue labbra. Ho paura che possa scomparire. Ecco qual è la mia paura più grande: che lui da un giorno all'altro non ci sia più, e che io non facci min tempo a dirgli quanto lo amo. Che lui possa scomparire senza che io gli abbia detto quello che provo. Ma so che lo sa e sarà sempre così.
Lui mi bacia, e poi mi mette un braccio intorno alla spalle. È meglio essere seduti sul divanetto, così possiamo stare più vicini. Mentre Cole e Mer sono seduti sulle sedie. MA questo non impedisce loro di scambiarsi bacetti e coccole varie.
Il cameriere ci porta i piatti, e noi cominciamo a mangiare di gusto.
Passiamo il pranzo a ridere e a scherzare, e poi arriva il momento di andare a casa di Meredith. Non so cosa faremo, ma mi piace stare con loro. Mancherebbero solo Maliki e Tobias, e sarebbe perfetto, perciò decidiamo di invitare anche loro, e la serata diventa una festa ristretta per gli amici più importanti che io mi sia fatta qui.


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Il salone è pieno di gente che balla e si scatena al ritmo della musica scelta da Roger.
Io cerco disperatamente di trovare Kendall, o qualcuno che conosco. Ero andata a casa di Adry, e quando sono tornata la festa era già cominciata.
Entro in cucina, e vedo coppie baciarsi sul bancone della cucina, negli angoli, e non oso immaginare la faccia che farebbe Daniel vedendoli ora.
Scorgo una chioma bionda e riconosco subito Kendall e i suoi modi di fare. Sta parlando con due ragazzi. Lei è alta quasi quanto lui senza portare i tacchi, e entrambi si abbracciano, mentre Ken ride e scherza con loro. Gli vado incontro e abbraccio Ken da dietro. Lui capisce subito che sono io.
"Ehi, piccola." Mi bacia la tempia. "Ti presento due cari amici di Roger. Sono venuti qui da Orlando, sono nostri vecchi amici." Sorride "lei è Kenna, e lui Ronald."
Stringo la mano a tutti e due. "Sono Sophie."
"Oh, lo sappiamo. Roger ci ha parlato molto di te." Dice Kenna. "Ken, che ne dici di raggiungerci dopo in camera di Roger? Abbiamo deciso di spostarci lì, insieme a lui e a Marcus e Kiko. Qui è un po' troppo affollato. Ci farebbe piacere che tu venissi, non ti vediamo da tanto." Poi se ne vanno.
Mi bacia sulla guancia. "Dove sei stata?"
"Te l'ho detto, da Adry."
"Fino ad ora? Sophie, sono le dieci e mezza, e casa di Adry è lontana. Sei tornata da sola?" Mi chiede quasi rimproverandomi.
"Si."
"Potevi chiamarmi, ti sarei venuta a prendere."
Scuoto la testa e lo abbraccio.
"Che avete fatto?" Non riesce mai ad essere arrabbiato con me per più di dieci secondi.
"Niente di che. Mi sei mancato." Lo bacio sul mento.
"Vado a prendere qualcosa da bere, rimani qui." Si stacca da me dopo un leggere bacio sulla fronte.
Passano i minuti, e Kendall ancora non è tornato.
Potrei andare in camera, questa è anche casa mia, ma sono arrabbiata con lui. Mi aveva detto di aspettarlo qui, e nemmeno è tornato! All'inizio avevo pensato che forse si era fermato a parlare con qualcuno. Ma sono passati venti minuti. È possibile che si sia scordato di me. Decido di andarlo a cercare, quindi vado in cucina. Per fortuna lo trovo subito, è di spalle, e sta parlando con una ragazza.
"... quindi hai deciso che ci andrai?" Gli chiede lei.
"Beh, mi hanno risposto. Il programma comprende tre mesi di addestramento, e poi potrò entrare a far parte delle forze speciali. Sarebbe bello, per me. E si, ho intenzione di andarci. Dovrò partire tra due mesi." Sospira lui.
Non credo alle mie orecchie. Tra due mesi lui se ne va. Va a fare chissà quale programma per diventare un Marin. Vivrà una vita senza di me. Era troppo bello per essere vero. Certo, lui ha diciotto anni, fa quello che gli pare, ovviamente. E non può stare con me, li ostacolerei soltanto i piani. Ma almeno me ne avesse parlato! Mi ha fatto credere che saremmo rimasti insieme. Il nostro per sempre si è trasformato in due mesi. Ci restano solo due mesi. Poi farà quel maledetto programma e lo trasferiranno in qualche base militare probabilmente lontano da qui. E tutto è fottuto.
Avevamo fatto piani. Pensavo che il suo amore fosse profondo.
Cazzo, ora fa male.
Ma ancora di più mi fa soffrire il fatto che non me ne abbia parlato. Avevo visto che ultimamente era strano, che voleva dirmi qualcosa, ma che non ci riusciva. Alla fine non l'ha fatto.
HA preferito parlarne con una ragazza qualunque in una stupida festa.
Non riesco a muovermi. Devo riflettere. Lui se ne andrà.
"Che cosa c'è che ti preoccupa?" Gli chiede lei in tono civettuolo. Mi fa schifo. Si avvicina sempre di più a lui, e la gelosia prende il sopravvento sul dolore.
"Kendall." Chiamo e mi avvicino.
"Sophie!" Sembra sollevato di vedermi, ma appena vede la mia faccia si acciglia.
"Chi è questa?" Chiede la ragazza.
"Sono la sua ragazza, tesoro." Faccio acida. Di solito non sono così, ma, ehi, ne ho tutto il diritto, considerando che è attaccata al mio ragazzo.
"Kendall! Perché non me l'avevi detto?" Fa l'offesa. -"Non ti sarebbe dovuto importare, tesoro!"- vorrei risponderle.
Ne ho abbastanza ora. Me ne vado. Corro su per le scale e poi in camera mia. Mi butto sul letto. Non riesco a piangere, però. La cosa è strana. L'unica cosa che riesco a fare è a pensare che tra due mesi Kendall se ne andrà, e che non me ne ha parlato.
Ma sai che ti dico? Vaffanculo!




Mi scuso per gli errori d'ortografia!
Mi dispiace che la storia abbia poche visualizzazioni😿 Mi sembra quasi di parlare al muro! 😂
Spero comunque che vi piaccia! Ciao ciao! 😘

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora