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La mattina dopo mi sveglio con un mal di testa assurdo, e non mi ricordo nemmeno di essermi messa il pigiama e di essere andata a dormire.
A svegliarmi è lo squillo del mio telefono.
"Pronto?" Dico con voce assonnata stropicciandomi gli occhi.
"Ehi, Sophie! Ti ho svegliata?" Scatto immediatamente. Mi ha chiamata Gary!
"Ehm, a dire il vero si, ma era ora che mi svegliassi." Ridacchio guardando l'ora.
"Come va il dopo sbronza?"
"Male." Mugugno.
"Mi dispiace. Questo ti terrà chiusa in casa anche stasera?"
Penso che il mio stomaco stia per esplodere.
"No. Con un paio di aspirine passerà tutto, non credi anche tu?" Il mio sorriso va da un orecchio all'altro. Lo vedo dal mio specchio. E vedo anche le mie occhiaie enormi, insieme ai miei capelli ricci sparati.
"Quindi vorrà dire che niente mi impedisce di portarti a cena fuori, giusto?"
"No, direi di no." Il mio sorriso si allarga.
"Mi dovrò far dire da Joe quali sono i posti migliori in cui mangiare qui a Miami, ma per il resto non c'è nessuno problema." Lo sento sorridere. "Ti passo a prendere alle sei e mezza?"
"Alle sei e mezza è perfetto." Mi alzo in piedi mostrando alla specchio tutta la mia figura. Ho cominciato a mangiarmi le pellicine e quasi salto dalla gioia.
"Ci vediamo dopo, allora."
"A dopo." Riaggancio e lancio un urlo d'eccitazione.
Dopo essermi sistemata i capelli con un fermaglio scendo di sotto. A fare colazione ci sono Steven con il suo bel pigiama, Cole a torso nudo, Mark, Henry, Roger e Holly che cucina ancora le frittelle.
"Ben svegliata." Mi saluta Holly.
"Buongiorno a tutti." Mi siedo accanto a Roger.
"Come mai così sorridente?" Mi chiede.
Io sorrido ancora di più. "Una certa persona mi ha chiesto d'uscire."
"Chi?" Scatta Cole "quello che ieri sera ti stava appiccicato?" Stringe i denti.
Lo guardo male. "Si, lui."
"Non mi piace quel tipo." Commenta corrucciato.
"Non ti piace nessun tipo, a te, è questo il problema." Sbuffo.
"E dove andate?" Mi chiede Holly.
"Non lo so." Faccio spallucce.
"Almeno tu puoi uscire." Mark rotea gli occhi.
"Di nuovo in punizione?"
"Una specie." Sbuffa.
Inarco un sopracciglio per chiedergli il motivo.
"Devo stare a casa con Liz e Lion perché mamma e papà escono." Guarda male la madre che mi mette sul piatto una o due frittelle.
"Non guardarmi in quel modo. Ieri sera sei tornato alle quattro senza neanche avvertirmi."
Steven scoppia a ridere e Henry gli dà uno schiaffo dietro la testa.
"Tranquillo, Mark, non ho un cazzo da fare neanche io, stasera. Ah, e già vi avverto che durante le vacanze non torno a Miami, vado nella casa sul lago di George con degli amici." Dice Henry.
"Modera i termini." Lo fulmina Holly. "E comunque va bene, pure il giorno di Natale? Nemmeno i cugini vengono, partono per l'europa la prossima settimana."
"Piuttosto, parliamo dela mia festa per la laurea. Posso farla qui? Ovviamente con tutti i miei amici che si laureano con me."
"Sei forse impazzito? Quanti saranno? Centinaia?"
"No, solo quelli più stretti! Ti prego, qui c'è la piscina."
"Ci penserò." Si siede. nel frattempo io ho finito le mie frittelle, e tutti mi guardano sbalorditi.
"Che c'è? Avevo fame." Mi giustifico ridendo.
"Si pranza quando arrivano Daniel, Liz e Lion."
In cucina scendono Kyle e Joanna avvinghiati.
Hanno entrambi i capelli bagnati. Non posso crederci.
Si sono fatti la doccia insieme?
Oh mamma.
"Buongiorno ragazzi. Dormito bene?"
"Benissimo." Risponde Kyle facendo sedere Joanna accanto a lui.
Holly si rialza per prendere la padella e avvicinarsi a loro. "Volete le frittelle?"
"Si, grazie." Risponde Joanna porgendo il piatto che ha davanti.
"Io devo andare. Torno per pranzo." Henry si alza dalla sedia.
"Non è che mi daresti un passaggio da un mio amico? Dobbiamo fare una ricerca." Gli chiede Steven.
"Mamma, esco pure io." Fa Roger.
"Da quando hai una vita sociale?" Lo prende in giro Mark. Lui gli fa la linguaccia.
"Se tardate di un solo minuto non vi faccio mangiare." Intima Holly.
Escono, e intorno al tavolo rimaniamo solo noi.
"Io penso che prenderò un po' di sole." Fa Mark alzandosi e andando fuori.
"Io vado a farmi una bella surfata." Mi alzo.
"Vengo con te per evitare che affoghi." Ride Cole.
Lo guardo male. "Molto simpatico. E non stavo affogando!" Sta parlando di quella volta in cui sono ritornata in acqua dopo tanto tempo. C'erano onde abbastanza grandi, e si era formata la buca, ci sono finita dentro e la corrente mi stava portando a largo, anche se avevo la tavola, e allora mi è preso il panico e ho cominciato ad annaspare, così Cole è entrato in acqua e mi ha tirato fuori.
Mi sono anche sentita male dopo. Mi era veramente preso il panico!
"No, mica!"
"Senti, non rompere." Lo spingo leggermente.
"Ci vediamo dopo." Ci salutano Kyle e Joanna.
"Non tardate." Holly è sempre molto precisa quando si tratta di orari. Sopratutto per il pranzo o la cena. La colazione non tanto, ma si incavola se si fa tardi. Non lo sopporta proprio.
Soltanto che è una questione di quest'ultimo periodo, perché prima non aveva questa fissa.
Io salgo in camera mia e mi metto il costume. Mi infilo la muta con la cerniera davanti (è nuova e molto più comoda) e poi esco fuori per andare a prendere la tavola.
Cole è già pronto, e mi passa la mia.
Usciamo dal giardino e attraversiamo la strada. Scendiamo le quattro scalette e facciamo lo slalom tra le persone in spiaggia, per poi tuffarci in acqua.
Arriviamo alla line up e ci sediamo sulle tavola.

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora