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Durante un'ora di buco per via dell'assenza di un professore, vado in palestra. A quest'ora dovrebbero esserci le cheerleader che si allenano.
Infatti, come pensavo, trovo Meredith volteggiare in aria come una piuma, e Lee correre intorno insieme ad altre ragazze.
Mer mi vede e mi sorride. "Okay, cinque minuti di pausa." Sentenzia e va verso la panchina per prendere l'asciugamano e passarselo sul viso sudato. "Che ci fai qui?"
"Nulla... volevo solo vedervi all'opera, per la partita di domani. L'ultima prima delle vacanze. Gli faremo il culo ai Lion." Alzo in mento in segno di vittoria, anche se la partita dobbiamo ancora giocarla...
"Abbiamo preparato una coreografia meravigliosa. Fortunatamente è l'ultimo giorno, e poi potremmo spassarcela per due settimane! Quanto amo le vacanze del ringraziamento? E poi tutto quello che si mangia! Dio, è meraviglioso."
Scoppio a ridere.
"A proposito, la notte di halloween abbiamo organizzato una festa, cinque euro a biglietto, li venderà dopo Ginger. Coi soldi ci prendiamo il cibo e arrediamo la palestra al meglio. Tu entri gratis." Mi fa l'occhiolino.
"Wow, che bello essere amica di un componente del comitato organizzativo studentesco. Si traggono un sacco di vantaggi."
"Già."
"Ma la vostra allenatrice?"
"Viene tra poco, queste sono prove che facciamo noi per essere più sicure." Si stringe nelle spalle. Una sua compagna la chiama, spazientita. "Ora devo andare, ci vediamo dopo bella." E corre verso gli altri.
Mi dirigo verso l'uscita e lancio un ultimo guardo alla palestra prima di andare via.

"Ciao."
Lancio uno strillo e mi volto verso Meredith.
"Imbecille! Mi hai fatto prendere un infarto." Sospiro, le sorrido e le dò un colpetto sulla spalla.
Ci andiamo a sedere al tavolo di Starbucks dopo aver ordinato le nostre cose.
"Scusa se ieri non sono venuta negli spogliatoi dopo la partita, ma ho avuto un contrattempo con Joe... non lo sopporto più!" Beve il suo frullato.
"Non preoccuparti. Principalmente erano gli altri che ti volevano là dentro." Ghigno. Di solito dopo le partite negli spogliatoi ci ingozziamo di patatine e parliamo di com'è andata, o di che cosa dovremmo migliorare. "Più che altro, non ho sentito Lee, e te?"
"È partita ieri sera. Oggi dovrebbero tornare gli altri, infatti lei era dispiaciuta di non poter esserci, ma i genitori per il ringraziamento vanno sempre dai loro nonni." Si stringe nelle spalle.
"Oh." Bevo il mio caffè.
"Poi sei andata alla festa? Non ti ho vista."
"No, non potevo. Daniel e Holly mi hanno messa in punizione, fino a oggi." Sbuffo e faccio un sorrisetto triste.
"E perché?" Ridacchia.
"Perché Mark è un coglione: martedì sono rimasta a scuola fino a tardi, per via degli allenamenti, e allora lui è venuto a prendermi, ma invece di andare direttamente a casa mi ha portato a una festa. 'Stiamo dieci minuti e poi ce ne andiamo, rilassati', mi ha detto. Quello è tutto matto! Siamo tornati a casa dopo due ore, il telefono era morto perciò non potevo chiamare, e quindi si sono incazzati." Sbuffo.
Lei ride ancora più forte. "Non posso crederci." Scuote la testa.
"Dunque, stasera dove si va?"
"Falò in spiaggia. Mi dispiace che Ken non ci sia." Mi prende la mano. Faccio un sorriso malinconico.
"Ultimamente non mi ha mandato nessuna lettera, perciò non sappiamo niente. Non so che fare, sinceramente. Io lo amo, Dio, se lo amo, ed è proprio per questo che provo così tanto dolore."
Lei mi guarda sconcertata. "Hai intenzione di lasciarlo? Sai, vero, che male che gli faresti?"
"No, non ho intenzione di lasciarlo... io...." lascio la frase in sospeso, non sapendo che dire.
"Il bello delle relazioni a distanza, è che quando ci si vede è un'emozione sempre più grande, giusto? Dovresti aspettare un po'... vedere come va. Magari quando andrai al college tutto cambierà, e rimarrete soltanto buoni amici. Ovviamente, spero di no. Siete così cariniiii!" Piagnucola.
Le sorrido. "Quali sono le tue scelte universitarie?"
"Ehm.... da una parte voglio rimanere qui vicino, per vederci magari più spesso e più facilmente con voi, ma d'altra parte sarebbe bello vivere lontano da casa, con le mie responsabilità, un appartamento tutto mio." Sospira. "Comunque, non ne ho la minima idea. Vediamo prima se riesco a ottenere borse di studio. Insomma, sono nel comitato organizzativo delle attività scolastiche e faccio la cheerleader. Magari non ho voti perfetti, ma non scendono mai sotto la C... Dovrebbe essere buono, no?"
"Si, penso di si." Dò un morso alla mia ciambella.
"E tu, invece?"
"Non ne ho la minima idea. Probabilmente il fatto che io sia nella squadra di football non mi aiuterà tanto. Sono una ragazza, e ai college le ragazze che giocano a football se non per vivere non servono. Forse me ne vado alla UCLA. La California mi ha fatta impazzire." Sorrido.
"Già anche a me! È meravigliosa! E che onde, cavolo!"
"Si."
Mi squilla il cellulare, e mi affretto a tirarlo fuori dalla tasca. Sullo schermo compare il nome di Kendall.
"Che succede?" Mi chiede Mer vedendo la mia faccia sbalordita. Le faccio segno di aspettare e rispondo.
"Kendall?" Lo dico incerta, emozionata.
"Ehi piccola. Che ne dici, mi venite a prendere in aeroporto?"
Non ci posso credere. Faccio un enorme sorriso, e ridacchio un pochino, nervosa e contenta.
"Si, arrivo subito." Attacco e faccio uno strillo contenuto.
"È qua?" Spalanca la bocca.
"Hai la macchina?" Le chiedo balzando in piedi.
"Si." Fa un grosso sorriso anche lei.
Paghiamo di fretta alla cassa, e usciamo dal locale.
Mer mi conduce alla sua macchina ed io salto al posto del passeggero.
Durante il tragitto io obbligo Meredith ad andare più veloce, oltrepassando il limite. Ma non mi interessa: voglio vederlo.
Lei ride per tutto il tempo, e quando finalmente arriviamo, mi lascia davanti all'entrata. Io corro dentro, e lo vedo. Ha i capelli ancora più corti, e si è fatto la barba. Sta bene anche così, Dio santissimo. Ma si può essere più belli?
Il mio sorriso si allarga, quasi a farmi male la mascella, e mi butto tra le sue braccia.
"Uo, uo, piano, piano." Ride.
Metto la fronte sulla sua. "Potevi avvertirmi prima. Quanto hai aspettato?"
"Poco, il mio bagaglio non arrivava mai." Mi bacia sulla bocca.  "Mi sembri ancora più bella di quanto ricordavo."
"Tu invece sei sempre perfetto." Gli bacio la guancia e scendo dalle sue braccia.
"Chi ti ha accompagnata?"
"Meredith. Oggi arrivano anche tutti gli altri. Non c'è Lee, però. Ah, e domani fanno una festa. Pochi sono invitati, alcuni della squadra di football, alcuni di quella di basket, le cheerleader e le ragazze del nuoto. Tu stai con me, perciò vieni. E... andremo alla festa di halloween." Lo bacio sul mento mettendomi in punta di piedi.
"Ma certo, mia bellissima ragazza." Mi mette una ciocca di capelli indietro. "Mi sei mancata tanto." Mi bacia ancora.
Usciamo fuori, e saliamo in macchina da Meredith.
"Farai una gran sorpresa agli altri." Dico mettendomi dietro con Ken.
"Già..."
"Mi è mancato vedervi insieme più di quanto mi sia mancato tu, Morley, lo sai?" Ridacchia Mer guardandoci dallo specchietto retrovisore.
"Ti voglio bene anche io." Lui le fa la linguaccia e lei ride, mettendo in moto.
Mer ci lascia davanti casa, ed io scendo insieme a Ken, che prende il bagaglio dietro. Apro lo sportello davanti e con uno slancio dò un bacio a Meredith. "Ci vediamo dopo."
Mi saluta con un cenno della mano, chiudo lo sportello e parte.
Ken mi mette un braccio intorno alla vita, e suoniamo il campanello.
Poco dopo la vocina piccola e tenera di Elizabeth risuona dal giardino. "Chi è?"
"Sono Sophie." Mi mordo il labbro.
Lei apre il cancello, e Kendall si piega per mettersi alla sua altezza.
Lei spalanca la bocca, e lancia un urlo prima di buttarsi addosso al fratello.
"La mia principessa." Lui la bacia sulla guancia e lei scoppia a piangere sulla sua spalla.
Si alzano, e loro si prendono per mano. Io porto dentro la valigia di Kendall, perché Liz lo sta trascinando dentro.
In poco tempo in giardino si precipitano Holly, che si fionda tra le braccia del figlio, Cole che lo saluta con delle pacche sulla schiena, e Steven, che fa lo stesso.
"Papà?" Ken prende la valigia dalle mie mani.
"È uscito con Lion. Torneranno tra poco, in tempo per il pranzo." Fa Holly. "Come sei venuto qui?" Entriamo in casa.
"Ho chiamato Sophie che è venuta con Meredith."
Annuisce.
"Starà arrivando anche Henry. Mark non so dove sia, però. E nemmeno Roger." Fa Stev.
"Ma Kyle?" Chiedo a mio fratello.
"È andato con degli amici in spiaggia. Non mangia a casa."
Holly va in cucina e comincia a preparare. Io la aiuto, e poco dopo in cucina entra anche Roger.
Lui e Ken si salutano.
"Che buon profumo." Sentenzia. "Mi chiedo proprio che cosa ci sarà il giorno del ringraziamento." Si siede vicino a Ken. "Allora, fratello, è dura laggiù?"
"Abbastanza." Commenta lui poggiandosi sullo schienale.
"Oh, non ve l'ho detto, scusate, mi sono dimenticata, ma per il ringraziamento verrà anche vostra nonna" Holly indica me e Cole.
"Davvero?" Faccio sbalordita.
"Si." Mi sorride "le prenoteremo un paio di notti in un albergo qui vicino, magari lo stesso dei cugini."
"Casa nostra sarà molto affollata." Sospira Steven.
"Come ogni anno, d'altronde." Commenta Roger.

La notte, ci ritroviamo di nuovo in spiaggia. Stavolta siamo tutti più contenti dell'ultima. Contenti di rivederci, anche se senza Lee.
Ci raccontiamo un po' come vanno le cose. Tobias ha trovato una scopa amica, e dice che il college è una figata. Con lui ci siamo visti due o tre week end fa, perché è tornato a Miami a trovare noi e la famiglia. Adry ci racconta delle sue conquiste, il che non mi sorprende. Lei è bellissima, gentile, dolce e carina con tutti. Per lei l'università non è tanto impegnativa.
Non è la stessa opinione di Maliki, però, che dice che pagherebbe il triplo del college per tornare al liceo e rimanerci a vita.
La serata passa così, tra divertimenti vari, con magari anche qualche sorso di birra.

Io sono prontissima per andare alla festa. Indosso un abito blu, attillato sulla vita, con la gonna lunga e lo spacco sulla gamba. Ovviamente devo mettere i tacchi alti, perché altrimenti mi starebbe malissimo.
Esco dalla camera, e nei corridoi non incontro nessuno. Quando poi scendo in salone, ci sono Cole e Ken ad aspettarmi.
Cole rimane perplesso, e Kendall spalanca la bocca.
"Che c'è?" Chiedo confusa.
"Vatti a cambiare!" Lo sguardo di Cole si fa più duro.
"E sta zitto! Sei bellissima!" Ken viene verso di me e mi porge il braccio. "Signorina." Scoppio a ridere e glielo prendo.
"Non ci posso credere..." Cole sbuffa "se a fine serata ti lamenterai perché tutti le stanno addosso, non venire da me." Ed esce.
Sbuffo. "È insopportabile."
"È geloso. Sei sua sorella gemella, è normale. Lo sono io già con Liz, figuriamoci." ridacchia e mi bacia sulla bocca.
Usciamo, e entriamo nel pulmino. Alla guida c'è Mark, e accanto a lui Roger.
"Vieni anche tu? Non pensavo ti divertissi a serate del genere." Gli dico.
"Infatti non vengo. Mark mi lascerà a casa di un'amica." Si stringe nelle spalle.
Deve sempre andare da 'un'amica', ma secondo me sotto c'è qualcosa di più.
Quando arriviamo davanti casa di Courtney, suoniamo, e ad aprirci è Ginger.
"Siete arrivati, finalmente! Sophie, sei un'incanto. E, Ken, sono contenta che sia venuto anche tu!" Ci rivolge un sorriso dolce. "Venite, entrate." Spalanca la porta e noi entriamo nel salone. Salutiamo tutti, che guardano sorpresi Ken.
Owen alza il volume dello stereo, e la festa, si può dire, che sia ufficialmente cominciata.

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora