Non è ancora ora di cena, perciò non c'è ancora nessuno seduto ai tavoli.
Mi dirigo verso il bancone dal quale il ragazzo a pranzo serviva le ciotole con il cibo.
Mi appoggio ad esso, sbirciando all'interno.
George è in piedi davanti a un pentolone fumante più grande di lui, e mi dà le spalle.
- Ciao - dico allegramente.
Il ragazzo sobbalza, facendo quasi cadere il tutto.
Poi si volta, arrossendo.
- Ehy, ciao - dice grattandosi la testa imbarazzato. - Mi hai spaventato - dice ridacchiando.
- Scusa, non era mia intenzione - dico unendomi alla sua risata contagiosa.
- Che ci fai qui? - chiede.
Io scrollo le spalle.
- Non ho nulla da fare per ora, ho pensato di fare un salto - rispondo - È un problema? Se sei occupato... - inizio.
- No, no - dice in fretta - Non c'è problema. Posso sempre cucinare e parlare in contemporanea. Sono multitasking - dice con aria fiera.
Io scoppio a ridere.
Devo ammettere che è piacevole chiacchierare con George.
Sembra un "pive" a posto.
- Allora, come sta andando il primo giorno? - chiede, voltandosi solo un secondo per mescolare qualunque cosa stia cuocendo in pentola.
- Bene, credo. Sono riuscita a farmi odiare da due persone su tre, ma spero di riuscire a mantenere il numero di nemici sotto il 20 alla fine di questa settimana. - dico.
- Sei stata fortunata, te lo assicuro. - ribatte George - Il primo giorno mi sono sploffato nei pantaloni almeno quattro volte. -
Io ridacchio.
- Sul serio, eh! Non sono coraggioso, non posso negarlo. - aggiunge, voltandosi di nuovo per buttare qualcosa nella pentola.
- George? - dico.
- Mh? - chiede.
- Non ho idea di cosa sia la sploff. Ne parlate in continuazione, ma non so cosa diavolo sia. - rispondo.
L'altro ride.
- Beh, devo ammettere che non ti farà piacere scoprirlo - dice - Ma diciamo che è... una versione più elegante per parlare della cacca - dice schietto.
Inarco un sopracciglio.
- Quindi tutti i vostri discorsi convergono sulla cacca - concludo.
Lui ridacchia.
- Siamo tutti ragazzi, che vivono isolati dal mondo civilizzato da due caspio di anni. Non puoi essere tanto stupita dagli argomenti di discussione nelle conversazioni. - dice sorridendo divertito.
- E perché mai dovreste chiamarla "sploff"? - chiedo.
Lui scrolla le spalle.
- Beh... è il rumore che fa quando... uhm... - dice grattandosi la testa.
- Sì, sì, ho capito - dico ridendo leggermente.
Rimaniamo in silenzio per alcuni minuti.
- Ma tu lavori qui da solo? - chiedo, guardandomi intorno alla ricerca di qualche forma di vita.
- Generalmente no, ma oggi James, uno degli addetti, è malato, Martin è di nuovo in ritardo, mentre Frypan deve essere in Adunanza con Alby e gli altri Intendenti, perciò... - inizia George.
- Fermo un'attimo - dico aggrottando la fronte - E adesso cosa diavolo sarebbe un'Adunanza? - chiedo.
- Oh, è semplice. È un'assemblea di tutti gli Intendenti, ovvero Minho, Gally, Frypan, Winston, Zart, Alby e Newt - mi spiega - Non vengono indette le Adunanze molto spesso, in genere si fanno per discutere di qualche problema, o novità... ora staranno parlando del tuo arrivo, ovviamente. -
Aaaah, quanto adoro la sua schiettezza.
È così limpido e chiaro in tutto quello che dice.
Niente misteri, o cose non dette, come succede con Newt.
Per esempio, sarebbe stata anche una cosa carina dirmi di questa grande discussione di gruppo sulla sottoscritta.
- BUONA SERA - esclama un ragazzo, aprendo con un colpo secco la porta della cucina.
È piuttosto alto, dalle spalle larghe e dai capelli neri con due occhi stranamente e meravigliosamente azzurri.
Questi si fissano per alcuni secondi su di me.
- Allora le voci sulla Fagio erano vere - dice con un sorriso a 32 denti.
- Giulia, Martin - ci presenta George con uno sbuffo.
L'altro ragazzo mi guarda di nuovo.
- Piacere - dice sorridendo.
- Piacere - dico con un lievissimo sorriso.
- Potresti prendere il mio posto? Devo tagliare la carne - dice George al ragazzo.
Il tono lascia trasparire per qualche attimo una lieve irritazione.
L'altro annuisce controvoglia, posizionandosi davanti al pentolone dove stava prima George, che mi raggiunge dall'altra parte del bancone.
- Stanno arrivando tutti gli altri pive - dice indicando col mento dietro di me.
Mi volto.
Tutti i ragazzi della Radura si stanno dirigendo verso le Cucine in massa, chiacchierando tra loro.
- Tieni - dice passandomi un piatto di carne - La minestra te la risparmio - dice sorridendo leggermente.
Ridacchio.
- Grazie - dico.
Afferro il piatto e vado a sedermi a uno dei tavoli lì vicino.
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L'Errore
Fiksi PenggemarGiulia. Il suo nome, questo è tutto ciò che sa di sé, oltre al fatto di essere particolarmente testarda. Cosa succederà quando la prima ragazza arriverà alla Radura? Naturalmente, come se la situazione non fosse già abbastanza disastrosa, si introme...