Capitolo 11

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Arrivo davanti all'edificio di legno.
Apro la porta lentamente, e sbircio all'interno.
Non c'è ancora nessuno in cucina, ma ho già intravisto qualche ragazzo in piedi in giro per la Radura.
Mi infilo all'interno chiudendo la porta.
C'è un ripiano, su cui mi siedo.
Effettivamente non deve essere molto igienico, ma in fondo dubito che qui qualunque cosa lo sia.
Come al solito, la solitudine mi porta a pensare.
Voglio essere una Velocista.
Non lo so perché.
Ma sento che è quello il mestiere per me.
Voglio trovare quella caspio di uscita.
Qualunque cosa mi possa dire Newt non mi farà cambiare idea.
So che non dovrei essere qui.
Bene, l'unico per andarsene è attraverso il Labirinto?
E che Labirinto sia.
Devo scoprire come diavolo fare a farmi notare da Minho.
Sono certa che l'ostinazione di Newt a impedirmi di diventare Velocista sia dettata dal suo, e di tutti i Radurai, credere che io non sia abbastanza forte, o coraggiosa, perché sono una femmina.
Al diavolo la discriminazione.
Io voglio essere Velocista, e lo sarò, in un modo o nell'altro.
Dopo alcuni minuti inizio ad annoiarmi, perciò inizio a curiosare in giro.
Ci sono due dispense a due ante, in una sono conservate delle scatole di cereali e sacchi di farina, nell'altra si trovano i piatti e i bicchieri.
In un cassetto ci sono le posate, nel piccolo frigorifero trovo delle bottiglie di latte.
Diciamo che in questa piccola cucina c'è tutto lo stretto necessario.
- Ah, ehy, ciao - dice una voce alle mie spalle.
Mi volto.
George è appena entrato, ma dovevo essere stata troppo persa nei miei pensieri per accorgermi della porta aprirsi.
Mi sorride lievemente.
-'Giorno - rispondo con uno spontaneo sorriso amichevole.
- Oggi fai la prova alle Cucine? - chiede.
Annuisco.
- Perfetto - ribatte allegro - Immagino che ormai tu sappia già dove trovare quello che ci serve, no? - chiede, indicando col mento le ante della dispensa aperte.
Ridacchio leggermente.
- Già - rispondo.
- Allora iniziamo a preparare la colazione per questi pive - dice.
Proprio mentre sto andando ad aprire il frigo, inizia l'odioso fracasso che ormai ho imparato a riconoscere come provocato dall'apertura delle Porte.
Lancio un'occhiata all'esterno.
Effettivamente, vedo le quattro fessure aprirsi in contemporanea, allargandosi sempre di più.
Dopo alcuni minuti, queste si fermano, rimanendo immobili come se non si fossero mai mosse.
Sospiro.
È veramente un mistero, questo posto
E inizio a lavorare.

Angolo autrice

Scusate scusate scusate
Lo ammetto, mi ero completamente dimenticata di continuare a pubblicare
Beh ora riprenderò lo giuro👍
Please non abbandonate la storia 🙏
Ciauu💕

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