Capitolo 14

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- E quindi John ha esagerato - conclude Minho, dopo il resoconto dell'accaduto fatto da Newt, che mentre parlava mi guardava con la coda dell'occhio in cerca di conferma, mentre io annuivo silenziosa.
- E dimentichi di dire che non la passerà liscia - aggiunge Newt, osservando con una smorfia l'amico ingozzarsi di cibo.
- Penso che alcuni giorni in Gattabuia possano bastare. Non credo che serva il Labirinto. - concorda Minho.
- A proposito, perché diavolo sei già qui? Non dovresti tornare di sera? - chiedo aggrottando le sopracciglia, aprendo bocca dopo tanto tempo.
Il ragazzo lancia un'occhiata a Newt.
Questo sospira.
- Diglielo. Non servirebbe a niente nasconderglielo. Tanto lo scoprirebbe lo stesso. - dice con tono rassegnato.
Vedo Minho esitare.
- Dirmi cosa? Cosa mi state nascondendo? - chiedo passando più volte lo sguardo da Minho a Newt.
Alla fine, è quest'ultimo a rispondere.
- Il pive ha trovato una cosa fottutamenre strana, oggi, nel Labirinto, e ha deciso di tornare prima per parlarcene.  - dice guardandomi a lungo - Era una sorta di cartello, appeso su una delle pareti del Labirinto. C'era scritto... - si volta verso l'altro ragazzo - Cos'è che c'era scritto? - chiede.
Minho deglutisce quello che stava masticando.
- "È solo un errore. Mandatela via. Non importa come lo farete. Cacciatela, e dimenticheremo la faccenda. Sennò ci saranno conseguenze." - recita Minho a memoria.
Quasi riesco a sentire il colore defluirmi dalle guance.
Non mi ispira nulla di buono.
Un brivido mi scorre lungo la schiena.
Non so nulla del mio passato.
Non so nulla di me stessa.
Ma so che forse c'è una ragione se sono qui, e di non voler andarmene.
- Non preoccuparti. Non lo sa nessuno, tranne Minho, io ed Alby - mi dice Newt.
- Non che quest'ultima informazione mi rassicuri molto - dico con uno sbuffo.
- Alby è solo un rincaspiato del cacchio scorbutico. Di lui e Minho puoi fidarti quanto ti fidi di me. - replica Newt.
Lo guardo con la coda dell'occhio.
I suoi occhi marroni sono puntati nei miei.
Sospiro scrollando le spalle.
- Ok - mugugno poco convinta.
Rimaniamo in silenzio, mentre si sentono i rumori poco gradevoli prodotti dall'unico dei tre che sta mangiando, ovvero Minho.
- E cosa pensate di fare? - chiedo.
- In merito a cosa? - ribatte Newt.
Mi volto a guardarlo, con un'espressione impaziente
- Il cartello. Cosa pensate di fare? - dico.
Lui scrolla le spalle.
- Niente - risponde.
Inarco un sopracciglio.
- Che sarebbe a dire niente? - ribatto.
- Sarebbe a dire, che non faremo assolutamente niente, Fagio. - risponde Minho - Di sicuro non staremo a sentire quei rincaspiati del cacchio dei Creatori.
Mi volto verso di lui.
- Ma vi converrebbe mandarmi via, no? - replico - C'è scritto che "ci saranno conseguenze" se rimarrò qui. -
- Non dirlo neanche per scherzo - ribatte Newt alla mia destra.
Mi volto a guardarlo, stupita.
La sua espressione è ferma e determinata.
- Sei una di noi, ora. Sei una Raduraia. Non ti abbandoniamo mica nelle mani di quei bastardi. - dice guardandomi negli occhi.
Abbasso lo sguardo.
Sospiro.
- Bene così - dico.
Per alcuni minuti c'è di nuovo puro silenzio.
- Pive del caspio, siete noiosi. - dice Minho alzandosi - A dopo - dice facendo una sorta di saluto militare.
Sospiro, appoggiando le braccia incrociate sul tavolo.
- E adesso quale lavoro del cavolo dovrei provare? - chiedo.
- Andremo dai Medicali, Clint e Jeff - risponde. - Resterò anch'io. - aggiunge.
- Non ce n'è bisogno. - ribatto, ma noto anch'io quanto non suoni convincente la mia affermazione.
- Non me ne frega un cacchio. Resterò lo stesso. - replica lui.
- Grazie - mormoro.
Mi sembra di vedere un guizzo, una cosa velocissima e quasi invisibile, passare sulle sue labbra, per poi sparire in un attimo.
Annuisce.
Poi si alza.
- Andiamo? - chiede.
Annuisco e mi alzo anch'io.
Poi lo seguo, dirigendoci verso il Casolare.

Angolo autrice

Ok scusate again😔
Ero a Torino per tre giorni e mi sono dimenticata di postare sorreh😦
Per farmi perdonare il prossimo capitolo lo posto domani!🌞
🐄

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