CAPITOLO 16 (Prima Parte)

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La mia cena di oggi è stata una fetta di torta al cioccolato buttata giù a forza. Adoro le cose dolci ma dopo la chiacchierata con Eric, l'ansia è salita alle stelle. Non tanto per la lettera di Althea, so che l'ha letta appena sono andata via, ma per la classifica. L'ossessione per Eric mi ha fatto dimenticare cose molto più importanti e, dalla sera del nostro incontro piccante in palestra, ho iniziato a concentrarmi più su di lui che sull'addestramento e questo non va bene. Avevo sempre la testa fra le nuvole, a parte quando ho combattuto contro Peter, in quel momento non avevo proprio testa, solo furia cieca. Non posso sperare che qualcuno o qualcosa possa far di nuovo scattare l'interruttore della rabbia per farmi svegliare dai miei sciocchi sogni romantici.
La lavagna è ancora a terra, appoggiata contro le gambe di Quattro e girata con il retro verso di noi. Lui è in piedi, con in mano un gesso e guarda annoiato l'orologio.
Quando anche gli ultimi ritardatari si sono radunati intorno a lui, finalmente inizia a parlare.
«Per quelli che sono appena entrati, sto spiegando come vengono calcolati i punteggi» esordisce. «Dopo il primo turno di combattimenti, vi abbiamo assegnato un livello di abilità. Il numero di punti che guadagnate dipende dal vostro livello di abilità e dal livello della persona contro cui vincete. Guadagnate più punti se migliorate e se battete una persona di livello superiore. Non premiamo chi si accanisce sui più deboli. Quella è vigliaccheria.»
Sono certa che l'ultima frase sia riferita a Peter, ma non riesco a non pensare a come mi sono accanita su di lui. È più forte di me ed è anche una gran carogna, questo è vero, ma non giustifica quello che gli ho fatto. Mi sono trasformata in una bestia furiosa che neanche Eric, che è due volte me, sarebbe riuscito a fermare. Il fatto che sapevo chi era il più forte tra noi due non mi fa sentire meglio come vorrei.
«Chi ha un punteggio alto perde punti se viene sconfitto da un avversario con un punteggio basso» puntualizza, dandomi un effimero sollievo.
«La seconda parte dell'addestramento ha più valore della prima, perché è più strettamente legata al controllo della paura» prosegue. «Ciò premesso, è estremamente difficile raggiungere una posizione alta a fine iniziazione, se si è ottenuto un punteggio basso nella prima fase.»
Inizio a non sopportare più l'ansia. Spero che Quattro termini in fretta il suo monologo e appenda quella maledetta lavagna alla parete.
Sconfiggere Peter mi ha dato un grosso vantaggio, ma ho anche perso volutamente contro iniziati meno abili di me. So che Eric ha preso parte al calcolo dei punteggi e non ha mai approvato il mio perdere di proposito, soprattutto dopo tutto il tempo e le energie che ha speso per addestrarmi.
Potrebbe farmela pagare, ma sarebbe stupido impuntarsi per una cosa del genere dopo tutto quello che ha fatto per aiutarmi.
«Annunceremo chi non ce l'ha fatta domani» conclude. «Il fatto che voi siate trasfazione e non interni non sarà tenuto in considerazione. I quattro Esclusi potreste essere solo voi o solo loro, ma è possibile qualunque altra combinazione. Detto questo, ecco i vostri punteggi.» Finalmente appende la lavagna al gancio e si sposta per lasciarci vedere la classifica:

1. Edward
2. Peter
3. Will
4. Christina
5. Theia
6. Tris
7. Molly

Sono quinta? Non posso essermi piazzata quinta. Battere Peter deve avere alzato il mio punteggio più di quanto pensassi e perdere contro di me sembra aver penalizzato lui. Non è primo come pensavamo tutti. A quanto pare la stessa cosa sembra essere accaduta a Tris. C'è una logica, potrebbe essere così. Ma Molly? Possibile che Tris mi abbia aiutata a farla scendere in classifica? Sarebbe un bel lavoro di squadra se solo avessi formato una squadra, ovviamente escludendo la pianificazione degli incontri per evitarci nottate in infermeria.
Continuo a scorrere la classifica.

8. Drew
9. Al
10. Myra

Al non è proprio l'ultimo, ma a meno che gli interni abbiano completamente fallito la loro versione del primo modulo, è un Escluso.
Non riesco a non sentirmi in colpa. Lui mi ha fatto vincere quasi tutti i combattimenti e sarà anche colpa mia se verrà sbattuto fuori. Se sapesse che dietro al mio quinto posto c'è anche l'aiuto di Eric sono certa che finirebbe con l'odiarmi a morte.
Non ho la forza di guardarlo, ho paura che riesca a leggermi negli occhi tutti i miei peccati che saranno la causa della sua rovina. Non so neanche se riuscirò a guardarmi io stessa, l'immagine che lo specchio mi mostrerà sarà quella di una persona che si è guadagnata un buon posto grazie alle poco onorevoli attenzioni di un capofazione. Non saprò mai quanto è merito mio e quanto lo devo all'aiuto di Eric.
Peter mi passa accanto senza dire una parola e si siede sulla sua branda.
Non ha detto niente da quando la lavagna è stata appesa, il che, considerata la sua tendenza a lamentarsi di tutto quello che non va secondo i suoi desideri, è molto strano. Non mi sembra la persona che si accontenta di un secondo posto e, quello che più mi preoccupa, è che non mi ha detto nulla su quanto l'aver perso contro di me mi ha aiutata a piazzarmi così bene in classifica.
È troppo calmo e non mi ha rivolto neanche uno sguardo, sta architettando qualcosa. Dovrò guardarmi le spalle perché presto mi piomberà addosso come un avvoltoio ed io sono una preda facile. Questa volta non mi farà infuriare con insinuazioni su Eric, sarà più cauto e non avrò scampo.
Mi allontano velocemente dal dormitorio e vado al Pozzo: ho bisogno di Eric.
So che è un comportamento infantile correre dalla mamma quando ci si trova davanti a un problema, ma io ho paura e non voglio restare un secondo di più in una stanza con Peter. 

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