Il momento tanto temuto è arrivato, appena Edward e Drew avranno finito, dovrò affrontare il mio primo combattimento contro Peter. Spero che Tris ricambi il favore e mi porti in infermeria qualcosa da mangiare, magari un semolino perché non so quanti denti mi resteranno in bocca.
Mancano pochi giorni alla fine del primo modulo di addestramento e se perdo questo combattimento non so come potrei fare a recuperare punti. Gli iniziati che accettano di truccare gli incontri non sono piazzati molto bene in classifica, far vincere me metterebbe a rischio la loro permanenza negli Intrepidi.
«Prossima coppia!» grida Eric.
Avanzo fino al centro dell'arena senza guardare niente e nessuno. Sento gli occhi di tutti su di me e sembrano raddoppiare ad ogni passo. Quando mi fermo mi sembra di essere tornata al giorno della Cerimonia della Scelta, il centro dell'attenzione, tutti mi stanno fissando per vedere cosa farò. Davanti a me non ci sono le cinque innocue coppe ma quel bastardo di Peter.
Mi osserva mentre fa scrocchiare le dita e mi rivolge uno dei suoi sorrisi più fastidiosi. Di solito le conserva tutti per Tris ma pare che ne abbia riservato uno speciale tutto per me. Avrei preferito farne a meno ma mi è utile. Il modo in cui mi sta guardando ora alimenta il disgusto che provo per lui e questa è una buona cosa perché so che subito dopo arriverà la rabbia.
«La Pacifica scorbutica, quella che mi ha dato del senza palle. Vediamo se sei brava a combattere quanto lo sei a parlare» dice Peter ridacchiando. «Io dico di no.»
Fa qualche passo verso di me e io mi sposto lateralmente.
Peter è grosso e forte ma non è veloce, devo evitare che attacchi per primo e sperare che continui a sottovalutarmi. Se per lui non rappresento un pericolo, se continua a non prendermi sul serio, forse posso riuscire a stare in piedi abbastanza per evitare le ferite peggiori, quelle all'orgoglio.
Peter scatta verso di me caricando tutto il peso nell'attacco. Me lo aspettavo. Io mi abbasso e gli tiro un pugno nello stomaco, appena sopra l'ombelico. Prima che possa afferrarmi, gli scivolo accanto, le mani sollevate, pronta al suo prossimo tentativo.
Lui continua a ridere e corre verso di me come se volesse placcarmi, ma io schizzo via. Con l'avambraccio blocco il pugno successivo, ma lui invece di colpirmi mi afferra saldamente con la mano destra.
«Se vuoi possiamo finirla sul pavimento, come è successo con Eric quella notte» dice in tono sprezzante, tenendo la voce molto bassa. «Ti farei un grosso favore, ti serve esperienza.»
So esattamente dove vuole arrivare, l'ha fatto anche con Tris. Cerca di innervosirmi per farmi perdere la concentrazione. Si sbaglia di grosso, non sono così stupida da farmi turbare dalle sue insinuazioni.
Con il braccio libero gli tiro una gomitata al fianco ma lui mi blocca anche l'altro braccio. Mi restano solo le gambe e, se proprio vuole fare come quella notte, il mio ginocchio è pronto a farlo entrare nel coro delle voci bianche.
«A Eric piacciono molto esperte, si annoierebbe presto con te» insinua senza perdere il suo fastidioso sorriso. «Sei solo uno sfizio, una verginella da deflorare. Non avrai davvero sperato di poter stare insieme a lui.»
Cerco di ignorare il suo veleno ma lui ha capito esattamente cose dire per farmi vacillare.
«Guardati, sei pelle e ossa, non c'è molto da toccare» infierisce Peter. «Le Intrepide invece...cioè le hai viste? Sono tutte sventole!»
Mi sta massacrando, sono certa che se iniziasse a colpirmi con calci e pugni non mi farebbero così male come le sue parole.
«Ha portato anche te nella torre?» domanda, sferrando il colpo di grazia.
Le sue parole mi colpiscono come una coltellata ma, invece di farmi crollare, fanno accendere in me una violenta rabbia. Non solo nei suoi confronti ma anche in quelli di Eric.
Le cose stanno così dunque, la chiacchierata, dormire abbracciati e tutto il resto è qualcosa che ha già fatto e che mira ad un unico scopo. Non posso essere stata così stupida e lui così bastardo.
Alzo di scatto la testa. Peter non ha neanche il tempo di vedere il mio sguardo furioso, colpisco con forza il suo naso con la fronte. Lui mi lascia andare e barcolla indietro tenendosi il naso sanguinante con una mano.
Mi lancio verso di lui buttandolo a terra. Peter cerca di divincolarsi ma io salgo sopra di lui, gli stringo il collo con una mano mentre con l'altra lo colpisco al volto. Una, due, tre volte...continuo a colpire come se la sua faccia fosse la causa di tutta la frustrazione che sento dentro di me.
Lui geme, il sangue gli gorgoglia in gola e gli cola dalla bocca.
«Hai vinto» mormora Quattro. «Basta.»
Vorrei fermarmi, so che dovrei farlo ma non ci riesco. Quello che ha detto Peter brucia ancora e io ho bisogno di sfogarmi. Continuo a colpirlo ignorando il mio istruttore.
Qualcuno mi prende per le spalle e mi solleva. Cerco di divincolarmi calciando nel vuoto.
«Così sarei io quello brutale» mi sussurra Eric mentre mi trascina lontano dal mio avversario.
Peter è rannicchiato al centro dell'arena, immobile, intorno alla sua testa si sta formando una chiazza di sangue, ma questo non placa la mia rabbia. Dovrebbe farlo, anche se è una carogna, dovrei sentirmi almeno un po' in colpa ma non è così, non mi basta. Sento come un fuoco dentro di me. Un fuoco che mi divora e quel poco di lucidità che mi è rimasta è sufficiente a farmi capire quanto è malsano e distruttivo ciò che provo.
Quel pensiero mi fa tornare in me come una secchiate di acqua ghiacciata.
Non è possibile, io non sono come Eric. Io non faccio del male gratuito, Peter mi ha detto cose orribili è normale perdere le staffe quando qualcuno tocca un tasto dolente.
No, non ho giustificazioni, la mia furia è stata scatenata dalle parole di Peter e non da lui, avrei colpito chiunque, anche Tris o Al, le uniche due persone qui dentro alle quali non farei mai del male. Il problema sono io. È vero, forse sono davvero come Eric.
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D I V E R G E N T E
Ciencia FicciónDopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. The...