CAPITOLO 27 (Seconda Parte)

4.8K 455 94
                                    


Lauren, l'istruttrice degli interni, ci aspetta con le mani sui fianchi, fuori dal corridoio delle simulazioni.
«Due anni fa» dice «avevo paura dei ragni, di soffocare, di rimanere intrappolata tra mura che mi si stringevano lentamente addosso, di essere buttata fuori dagli Intrepidi, di morire dissanguata, di essere investita da un treno, della morte di mio padre, di essere umiliata pubblicamente e di essere rapita da uomini senza volto.»
Fa una pausa, ci squadra uno ad uno e poi riprende a parlare.
«La maggior parte di voi ha tra le dieci e le quindici paure nel suo scenario. È questa la media.»
«Qual è il numero più basso che avete mai registrato?» chiede Lynn.
«In anni recenti» risponde Lauren «quattro.»
Istintivamente i miei occhi si spostano su Quattro. Tiene gli occhi bassi e, accanto a lui, Eric ci sta fissando tutti con il suo solito sguardo freddo. Mi domando cosa prova realmente in questo momento. Appare distaccato ma so che dentro è pieno di invidia e rabbia. Ogni anno dovrà sentire la stessa cosa, gli verrà ricordato quanto è speciale Quattro e lui lo prenderà come un fallimento personale. Non capisco perché si fissa così su quel dettaglio. Ok, Quattro detiene il record delle paure, ma non è importante quante paure abbiamo ma come le affrontiamo. A quanto dice Quattro, Eric ha superato lo scenario in maniera impeccabile e lo ha fatto al primo giorno di iniziazione. È stato bravo, molto più bravo di tutti noi che ci risvegliamo urlando o piangendo.
«Non lo scoprirete oggi, quante ne avete» continua Lauren. «La simulazione è settata sul mio scenario, per cui vi troverete le mie paure, non le vostre. Lo scopo di questo esercizio, tuttavia, è solo farsi un'idea di come funziona la simulazione, per cui ognuno di voi ne affronterà una soltanto.»
Lauren assegna a ciascuno di noi una paura a caso. A me è capitata la paura di essere sbattuta fuori dagli Intrepidi. Non è tra le mie paure ma si avvicina troppo a quella di venire scoperta, che per fortuna non si è mai palesata durante le mie simulazioni. Per una volta ringrazio il cielo per essere così tanto presa da Eric da far passare in secondo piano il mio essere una Divergente.
Penso a come affrontarla mentre guardo come reagiscono i miei compagni ai loro scenari. Non essendo collegata al computer posso solo vederli muoversi in una stanza vuota e, sarà la tensione, ma li trovo quasi comici.
Lauren si avvicina a me per iniettarmi il siero, cerco di rilassarmi pensando che non sarà tanto difficile, sono in grado di manipolare le simulazioni, l'ho fatto con le mie paure e quindi dovrebbe essere più facile con le paure di Lauren.
Chiudo gli occhi e quando li riapro sono ancora nella saletta ma i miei compagni sono spariti, al loro posto ci sono i capi degli Intrepidi. Mi osservano con sguardo torvo e scuotono il capo bisbigliando tra di loro. Guardo Eric, ma lui non mi degna di uno sguardo, sembra tornato ad essere Eric il capofazione crudele e non c'è traccia in lui degli altri Eric che ho conosciuto. È come se tutto quello che c'è stato tra di noi non fosse mai esistito.
Mi sento piccola e inutile. L'unica cosa che mi ha permesso di arrivare alla fine dell'iniziazione senza crollare in pezzi adesso non esiste più.
Come farò ad andare avanti senza di lui?
Questa domanda mi fa sentire terribilmente patetica e indegna di far parte di questa fazione.
Ho sbagliato tutto. Non sono una vera Intrepida, solo una sciocca ragazzina talmente tanto succube di Eric da essere diventata quello che non è solo per compiacerlo.
No, io non sono così. È vero, Eric fa parte di me, ma quando ho fatto la mia scelta non lo conoscevo. Ho scelto gli Intrepidi perché volevo fare qualcosa di concreto per gli altri, proteggerli, magari salvarli ed evitare che ci siano vittime da psicanalizzare, fermare qualcosa prima che accada in modo da non arrivare al doloroso momento del supporto.
Non ha importanza cosa ha motivato la mia scelta, non più. Sui loro volti leggo che questo non è più il mio posto.
Perché? Cosa ho fatto di sbagliato? Continuo a chiedermi. La porta della saletta cigola e vedo apparire la sagoma di una donna. La risposta alle mie domande mi appare chiara: mi hanno scoperta. Ancora prima di mettere a fuoco la donna so che è Jeanine Matthews.
In un attimo realizzo che questa simulazione verrà registrata. Chiudo gli occhi prima che loro possano mettere a fuoco la donna e rivelare a tutti che si tratta della leader degli Eruditi. La sua presenza in una simulazione incentrata sulla paura di essere cacciata dagli Intrepidi, insospettirebbe i capifazione e non ci metterebbero molto a capire che sono una Divergente.
Mi raggomitolo a terra tenendo le mani premute sugli occhi. Se io non la vedo, neanche chi guarderà la simulazione riuscirà a vederla, e sarò salva.
«Alzati!» mi ordina la voce di Eric.
Io resto immobile, se apro gli occhi so che la prima cosa che vedranno non sarà Eric ma Jeanine.
«Theia, hai intenzione di restare lì ferma a frignare per tutto il giorno?» domanda la voce di Quattro.
Lui non era nella simulazione. È finita, sono fuori. Riapro gli occhi e sono di nuovo nella realtà.

D I V E R G E N T EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora