«Piccola Istrice!»
Mi volto di scatto in direzione della voce e, con grande imbarazzo, scopro che Dill non si è limitato a chiamare solo Althea, ma anche i miei genitori. Vorrei sotterrarmi.
L'incontro tra Eric e la mia famiglia è qualcosa che speravo di evitare. Li conosco bene, sono tutti e due assurdi, in modo simpatico ovviamente, ma restano comunque imbarazzanti. A volte sono peggio dei Candidi, non hanno filtro, non pensano prima di dire una cosa, e con Eric non è il caso di essere troppo sinceri, men che meno troppo civettuoli. Sono certa che Eric avrà il buonsenso di mostrarsi rispettoso e tenersi per sé commenti e giudizi su quei due bizzarri esseri che mi hanno generata, ma purtroppo non si farà scrupoli ad usare quello che diranno per prendermi in giro a vita.
«Tu sei il fidanzatino che Theia aveva alle elementari, accidenti se sei cresciuto!» esordisce mio padre ed io cerco di mantenere il sorriso mentre incasso il primo colpo.
«Io sono Phil, il padre di Theia» dice allungando la mano, che per fortuna Eric stringe mantenendo un sorriso che sicuramente è tra i più falsi che abbia mai fatto. «Lei è Rose, mia moglie.»
«Il giovane capofazione Intrepido. Eric, giusto?» domanda mia madre stringendogli la mano. Eric annuisce. «La tua fama ti precede» aggiunge con il tipico sorriso gioviale dei Pacifici che io ho sempre trovato inquietante.
Non riesco a capire se è un complimento oppure se devo segnare un altro colpo basso sulla mia lavagna immaginaria.
Si riferisce ai risultati raggiunti alla sua giovane età o alla sua fama di spietato aguzzino? In ogni caso Eric sembra lusingato quindi non ho di che preoccuparmi.
«Fidanzatino delle elementari?» si intromette Althea, osservandoci come se la risposta alla sua domanda fosse tatuata sulle nostre fronti.
«Quando erano bambini giocavano sempre insieme» spiega mio padre, «così io e sua madre, scherzando, dicevamo che erano fidanzati. Dovevi vedere come si arrabbiavano quando li chiamavamo in quel modo!» dice scoppiando a ridere.
«Allora il vostro è un amore epico!» esclama Althea. Questa affermazione vale cento colpi, la mia lavagna immaginaria è quasi piena.
Guardo Eric imbarazzata, ma lui è tranquillo e sta persino sorridendo divertito. Vorrei essere brava quanto lui a fingere.
Dill invece ha lo sguardo serio, Eric non gli piace e non fa nulla per nasconderlo. Josh potrebbe avergli detto che è un tipo arrogante e una carogna ma, quando Eric si è mostrato all'apice della sua crudeltà, lui si era già trasferito nei Pacifici. Escludo che sappia dei suoi legami con gli Eruditi e dei compiti che svolge per loro, quindi posso solo supporre che deve essere accaduto qualcosa di grave quando erano a scuola. Quello che mi ha confessato Eric è riprovevole ma alla fine i ragazzi, tra di loro, fanno affermazioni ben peggiori, è il loro modo di pavoneggiarsi. Noi ragazze invece siamo più portate a fare comunella tra di noi e a supportarci a vicenda, anche se spesso la nostra unione è ai danni di altre ragazze che vengono prese di mira perché meno belle o popolari. Tra i due sessi sono le femmine quelle da biasimare. Per questo motivo attaccavo briga con tutti, difendevo chi era preso di mira dai bulli o dalle oche svampite che si credevano divinità scese in terra.
«Althea, questa mania per le storie d'amore devi fartela passare. Davvero, sei ai limiti dell'ossessione» intervengo io per rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato dopo l'affermazione di Althea.
«Non posso, perché io sono romantica, passionale e...»
«Svitata» dice Dill ridacchiando.
«No, quella è Theia, io al massimo sono stravagante.»
«Sinonimi» dice mio padre sorridendo e sollevando le spalle.
Althea fa la linguaccia e poi mi prende per un braccio. «Dai, andiamo nel nostro posto segreto, voglio sapere tutto sul tuo ragazzo.»
Non c'è niente da fare, quando si fissa su una cosa neanche Eric sarebbe in grado di dissuaderla. Sono convinta che resisterebbe a tutte le sue torture e dopo la situazione si rovescerebbe. Sarebbe Eric quello che verrebbe tormentato e ne uscirebbe con un esaurimento nervoso.
«Andate pure ragazzi» dice mio padre, poi rivolge lo sguardo verso Eric «Io voglio fare due chiacchiere con questo giovanotto.»
No, questo no. Mio padre solo con Eric sarà una catastrofe, per me ovviamente. Racconterà tutti gli episodi più imbarazzanti delle mia vita o, peggio ancora, gli farà chissà quale assurdo discorsetto tra suocero e genero.
«No!» esclamo. Tutti mi guardano come se fossi un'invasata ed io capisco di aver esagerato con i decibel. «Eric deve tornare all'auto, non può farsi vedere dai Pacifici» aggiungo cercando di sembrare calma e per niente preoccupata.
«Stai tranquilla, li tengo d'occhio io» mi rassicura mia madre.
La cosa non mi fa sentire per niente sicura. Lei è peggio di mio padre per quanto riguarda le storielle sulla mia infanzia. Di tutte le cose che ho fatto da bambina lei racconta solo le più bizzarre e imbarazzanti. Lei ha sempre affermato che erano cose tenere e carine, ma non ci vedo niente di tenero nel cucirmi i capelli in un abito che stavo rammendando. Mi fa sembrare una povera incapace anche se avevo solo cinque anni. Il problema è che non sono migliorata da allora. Spero che Eric sappia cucire o siamo rovinati.
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D I V E R G E N T E
Science FictionDopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. The...