Capitolo 1

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Addison
Sto aspettando immobile, appoggiata alla porta, da almeno un quarto d'ora. Non ci posso credere, sono a casa della mia amica da ore, io mi sono cambiata e truccata in meno di mezz'ora ma lei ancora niente...
-Eryn muoviti o faremo tardi!-
-Ma se mancano ancora dieci minuti prima dell'appuntamento.- Grida dal fondo della stanza.
-Si, e al parco come ci arriviamo? Sbrigati che ci vogliono almeno venticinque minuti...-
-Ok, aspetta.- Si guarda un'altra volta allo specchio sistemando la sua gonna. Eryn è bassina, ha gli occhi color nocciola e i capelli neri boccolosi che le arrivano fino al seno.
-Guarda che sei uno schianto, stai tranquilla che Brad non ti toglierà gli occhi di dosso.- Faccio una risatina mentre lei pensa al suo ragazzo con una faccia... strana, innamorata, o almeno credo.
-Lo pensi davvero? Insomma, non mi sto sapendo vedere con questa gonna, forse se mi tolgo il top nero e lo rimpiazzo con qu...-
-Scordatelo!- Le grido trascinandola per il corridoio. Scendiamo le scale ma prima mi lascia un bacio sulla guancia ringraziandomi. Usciamo finalmente dal palazzo e mentre giriamo l'angolo prendo dalla borsa il pacchetto di Camel.
-No, non ci provare neanche. Sai che se puzzo anche io, poi Brad si incazza.-
-Stai scherzando?- Chiedo esasperata per il suo comportamento.
-No, fumi quando arriviamo.- Mando gli occhi al cielo e rimetto tutto nella borsa nera. Non voglio farla litigare con Brad, ultimamente ho notato che il loro rapporto è un po' teso. Si arrabbiano per qualunque cosa: che sia un messaggio a cui lui ha risposto troppo tardi o uno sguardo da parte di un'altra persona che ingelosisce uno dei due, quindi meglio evitare.
-Uffa ma quanto è lontano? È tardissimo.- Si sta lamentando?
-Spero che tu stia scherzando, te l'ho detto che ci vuole molto, non stiamo neanche a metà.-
-Ah.- Sospira sorpresa come se non avesse fatto questa strada decine e decine di volte. Durante il tragitto commentiamo tutto ciò che vediamo, una vetrina troppo piena di decorazioni, una donna sui cinquanta correre in modo assurdo a causa dei tacchi a spillo, un bimbo che piange disperatamente perché gli è caduto il gelato. Ho sempre amato Las Vegas, la capitale del divertimento, dello shopping e del gioco d'azzardo. C'è sempre una vista meravigliosa, da qualunque punto della città, ma ciò che mi piace di più è che questa città non dorme mai. Stiamo ridendo ma allo stesso tempo stiamo anche correndo quindi entrambe abbiamo il fiato corto. Mi squilla il telefono.
-Pronto?- Rispondo respirando normalmente.
~Ehi, ehi, ehi scusa, davvero scusami, giuro che non è colpa mia.~ È Edward, il mio ragazzo.
-Non capisco niente, parla più piano.-
~Io, ehm, scusa se non siamo ancora lì, siamo usciti in ritardo dall'allenamento, stiamo arrivando, stiamo con la macchina.~
Oh che fortuna, pensavo che si sarebbero incazzati per il nostro ritardo e invece non sono ancora arrivati.
-Ok, ma sbrigatevi.- Reprimo una risatina e attacco il telefono.
-Chi era?- mi chiede Eryn.
-Erano i ragazzi, si stavano scusando per il fatto che sono appena partiti.-
-Sul serio? Oddio allora aumentiamo il passo così possiamo fare le finte incazzate.- ribatte lei.
Accetto la sua proposta allettante e iniziamo a camminare più velocemente, per quanto possibile.
-Stavo pensando che dopo potremmo andare al cinema, un posto appartato, al buio...-
-Co, come fai a... a par- cerco di prendere un po' di fiato.
-Dicevo, come fai a parlare mentre corriamo?- Chiedo ritrovandomi un'altra volta senza fiato.
-Ci sono abituata.- Mi risponde scrollando le spalle. Giusto, lei è una nuotatrice fantastica. Si allena tre volte alla settimana e se non va in piscina corre per ore e ore. Io, invece corro al massimo mezz'ora, ma solo una volta alla settimana e a volte vado in palestra per fare degli esercizi per la schiena, niente di più.
-Già, comunque per quanto riguarda il cinema per me va bene, purché ci sediamo tutti e quattro affianco perché non voglio essere lasciata sola davanti ad un horror.-
-Chi ti dice che vedremo un horror?- Sembra quasi innocente...
-Scherzi? Voi tre non vedete altro.- Ribatto seccata. Io odio gli horror tanto quanto loro li amano, ed io non li posso neanche sentir nominare...
-Okay ci sediamo tutti affianco.- Una volta arrivati al parco, dei ragazzi non c'è la minima traccia.
-Siamo arrivati prima noi!- Saltella entusiasta Eryn.
-Eccoli, eccoli. Fai la finta incazzata e non ti fare sgamare troppo velocemente, sappiamo bene che l'attrice della famiglia non sei di sicuro tu.- Mi dice indicando la macchina di Ed.
Ci sediamo sulla panchina di fronte la fontana del parco, dando le spalle ai nostri fidanzati, i quali, credendo di sorprenderci, ci abbracciano da dietro ma Eryn è determinata a fingersi arrabbiata e li ignora, quindi cerco di imitarla.
Edward ha i capelli neri, occhi verdi, è alto e ha un fisico a dir poco perfetto. Oggi indossa una camicia bianca con dei jeans e un paio di All Star nere. È semplicemente stupendo.
-No, dai, no. Non fate così.- Brad è un misto tra il dispiaciuto e il preoccupato. Brad, invece, ha i capelli castani ricciolini e gli occhi azzurri, anche lui è alto e ha un fisico perfetto, diciamo che entrambi sono fissati con il loro corpo, ma al punto giusto.
-Ehi, che hai?- Ed si avvicina ancora di più sfiorandomi un braccio che si riempie di strani brividi, mi accade tutte le volte che mi sfiora. Devo aver fatto una faccia perplessa perché continua.
-Stai respirando a tratti, è successo qualcosa?- Cerco di reprimere in tutti i modi un sorriso, ma non ci riesco e lui, capendo, mi guarda male. È difficile mentirgli, per queste cose mi conosce fin troppo bene e riesce a smascherarmi tutte le volte.
-Brad.- Richiama l'attenzione dell'amico.
-Mmh?-
-Ci stanno prendendo per il culo, sono appena arrivate, Addy ha il fiatone.- Afferma guardandomi per tutto il tempo negli occhi. Eryn chiaramente mi guarda male ma poi, tra le risate, Brad l'attira a sé baciandola. Non riesco a frenare una risatina. Io non sono quel genere di ragazza. Non sono sdolcinata e Ed ogni volta lo faccio faticare prima di farmi dare un bacio. Tranne questa volta, dai, sarebbe stato troppo. E infatti mi attira anche lui a sé e mi bacia. Questa volta il bacio è più deciso rispetto alle altre volte perché la sua lingua si muove più a fondo e più velocemente nella mia bocca. Passiamo interi minuti a baciarci fino a quando non mette le mani sul bordo della maglietta. Faccio finta di nulla, ma in due secondi le mette di sotto.
-Ed...- Mi allontano dalle sue labbra facendogli capire che sta andando troppo oltre. Era capitato un paio di volte al massimo a casa e mi sono irrigidita spostandogli la mano, figuriamoci se glielo lascio fare in pubblico.
-Si, scusa.- Gli spunta un sorriso e mi dà un altro bacio a stampo. Ci sediamo e prendo dalla borsa il pacchetto di sigarette, mettendone una in bocca dopo averla accesa. Ne porgo una a Ed che accetta e l'accende anche lui. Non chiedo agli altri due affianco a noi se ne vogliono una, sia perché nessuno dei due fuma, sia perché al momento sono troppo impegnati a scambiarsi saliva. In realtà Brad ha smesso da poco, ma ricordo benissimo c'è le prime volte che sono uscita con loro fumava anche lui.
-Mi sei mancato oggi.- Appoggio la testa sulla spalla del mio ragazzo. Mi piace tantissimo farlo, mi sembra di avere qualcuno a cui appoggiarmi. Credo che a volte sia indispensabile avere una persona che ti appoggia.
-Anche tu, amore.- Mi stampa un bacio tra i miei capelli.
-Che ne dite se facciamo un giro?-
Propongo cercando di far respirare un po' quei due, ma senza riuscirci perché tra un bacio e l'altro biascicano un "no" e un "andate voi", per cui io e Edward ci alziamo ridendo e, per mano, giriamo per le strade affollate di Las Vegas. Dopo qualche giro in cui guardiamo le vetrine e parliamo, entriamo in un grande caffè. Ordiniamo e, mentre beviamo i nostri cappuccini, ci raccontiamo cosa abbiamo fatto durante la giornata. Io e Ed ci siamo conosciuti a scuola, lui è un anno più grande di me, eravamo diciamo amici, ma tra noi c'è sempre stata una strana scintilla. Io, però, essendo testarda ed un po' fredda, l'ho fatto penare più di un anno e mezzo prima di darci il nostro primo bacio. Ora stiamo insieme da più di sei mesi.
-Allora? Hai deciso quali corsi pomeridiani fare?- Me lo chiede da oltre un mese.
-Ed, te l'ho detto, non lo so, di certo letteratura ma per gli altri due non ne sono ancora sicura.- Gli rispondo mescolando nervosamente la bevanda.
-Che ne dici di biologia? La materia ti piace e potrebbe essere utile in futuro.-
-Già non ci avevo pensato.- Effettivamente io amo biologia ma non ci avevo riflettuto molto anche perché ho ancora un po' di tempo prima di scegliere. Dopo aver finito ci incamminiamo per tornare alla macchina.
-Che fine hanno fatto quei due?-
-Non so, pensavo si stessero ancora baciando.- Mi guardo attorno per cercare i loro volti.
-No, non credo. Avrebbero i crampi alla faccia a quest'ora.- Risponde provocandomi una risata. Lo adoro, con lui mi sento strana, serena.

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