Edward
-Ti prego basta!- Grida ridendo la mia ragazza.
-Dai, hai vinto tu, non ti prendo più in giro per i tuoi boxer con i cagnolini.- Continua a ridere.
-Guarda che stai continuando!- Riprendo a farle il solletico incrementando la sua splendida risata.
-No, no, giuro che non ti prendo più in giro, davvero.- Siamo sotto le lenzuola e dopo aver fatto l'amore ha pensato bene di prendermi in giro per il regalo che mi ha fatto mia nonna quando è venuta a trovarci qualche giorno fa. Se io adoro la mia ragazza, mia nonna l'adoro ancora di più. Da quando le ho accennato della sua esistenza non ha fatto altro che metterla sempre in mezzo nei discorsi in famiglia che alla fine gliel'ho presentata. Sono andate subito d'accordo, anche perché mia nonna non è molto all'antica e la pensano allo stesso modo su diversi argomenti. Ormai siamo quasi alla metà di maggio ma oggi fa un po' freddo per cui ci siamo messi sotto le coperte.
-Dai, lo sai che ti amo anche con quei boxer.- Afferma prendendoli da terra e scoppiando a ridere un'altra volta.
-Ma davvero?- Le chiedo ironico solleticandole ancora i fianchi.
-Si.- Cerca di dire tra una risata è l'altra. È bellissimo vederla così spensierata.
-E va bene, dai, per questa volta basta così.- Sposto le mani dai suoi fianchi per metterle sul suo viso.
-Ti amo così tanto.- Sussurro e la bacio. Sorride alle mie parole mentre lo ricambia. Continuiamo a vedere la TV per ore e ridiamo per le scene comiche finché lei non si accoccola sul mio petto chiudendo gli occhi.
-Buonanotte amore.-
-Buonanotte piccolina.- Le accarezzo i capelli. Lei è un po' come una... sorella speciale, ho la sensazione che debba sempre proteggerla come se fossi suo fratello maggiore, ma è pur sempre la mia ragazza. Aspetto che il suo respiro si regolarizzi prima di addormentarmi anche io.-Amore, se non ti alzi facciamo tardi.- Dice dolce Addy baciandomi.
-Mmh, ok.- Biascico avvicinandola a me.
-Ma non abbiamo tempo, dai sbrigati.- Sussurra mentre cerco di toglierle la maglietta.
-Va bene, ma questa sera non prendere impegni perché sei tutta mia.- Dico al suo orecchio facendola sorridere e allo stesso tempo arrossire. Mi alzo dal letto e vado in bagno per lavarmi. Quando torno in camera lei è già pronta che mi aspetta per scendere giù a fare colazione. Si siede sulla sedia incrociando le gambe, poi si gira a fissarmi.
-Perché mi guardi?- Chiedo sorridendo mentre mi vesto il più velocemente possibile.
-Perché sei bello, molto bello.- Risponde sorridendo anche lei.
-Da quando tutti questi complimenti?-
-Boh, oggi sono di buon umore.- Alza le spalle continuando a sorridere. Scendiamo di sotto mano nella mano e, fortunatamente, mia madre ha già preparato la colazione per tutti prima di uscire per lavorare, così possiamo risparmiare un po' di tempo. Prendo due fette di pane tostato e ci metto di sopra la marmellata, poi faccio un cappuccino per Addy e un caffè per me e li metto a tavola. Finisce in fretta e prende il telefono dalla tasca e ci scrive qualcosa poi lo mette via.
-Ed, ma questa sera non c'è la rappresentazione teatrale della scuola?- Mi chiede corrucciando la fronte.
-Porca miseria, sì.- Uffa, finirà molto tardi.
-Vabbè vieni con me.- Afferma alzando le spalle.
-Sì, ma non è la stessa cosa, per 'tutta per me' intendevo io e te da soli a casa nel letto, a fare cose da fidanzati...- Sbuffo facendole capire le mie intenzioni.
-Tranquillo, inizia alle sette e mezza, non dovrebbe finire molto tardi, abbiamo sempre tempo per quello.- Ride scuotendo la testa. Annuisco e addento l'ultimo pezzo di toast per poi alzarmi dalla sedia e, seguito dalla mia ragazza, prendere lo zaino dalla mia camera. Vedo Addy bloccarsi sulle scale per qualche secondo, poi continua a scenderle.
-Ehi, tutto bene?- Chiedo quando arriviamo al piano terra.
-Si, sì, era solo... un giramento.- Sussurra lei con voce strana. Usciamo da casa ed entriamo in macchina per poi dirigerci verso la scuola. Quando arriviamo, corriamo verso l'entrata perché non siamo per niente in orario. Ci salutiamo con un bacio veloce e ci dirigiamo ognuno verso la propria aula, pronti per affrontare anche questa giornata di scuola. Passo le prime due ore scolastiche a fare letteratura inglese con Brad che scherza su qualunque cosa dica la professoressa. Adesso c'è matematica ma sono 10 minuti buoni che sono distratto perché con la coda dell'occhio ho visto che lo schermo del mio cellulare si è illuminato più di una volte nello zaino, e la cosa strana è che tolgo sempre internet quando entro in classe quindi sarà o un messaggio o una telefonata. Ho già provato a chiedere al prof di andare al bagno ma ha detto che sta spiegando e che nessuno può assentarsi, quindi sto aspettando la fine dell'ora.
-Signorino Harris, vuol capire che deve star attento alla lezione?- Mi richiama il professore facendomi alzare la testa di scatto.
-Si, sì. Mi scusi.- Odio essere rimproverato, ma lo schermo continua ad illuminarsi e temo che sia qualcosa di importante.
-Ragazzi, io lo faccio per voi. Sono qui a spiegarvi argomenti neanche tanto semplici da metabolizzare, eppure potrei stare lì- dice indicando la cattedra -a non fare nulla e guardarvi giocare perdendo tempo. Insomma, volete capire che dovreste almeno prestarmi attenzione?- Conclude guardando un po' tutta la classe, considerando che la maggior parte di noi odia la sua materia e quindi non fa altro che inventarsi scuse su scuse per perdere anche solo dieci minuti. Appena finisce l'ora prendo il telefono e leggo '17 chiamate perse da: Eryn'. Spalanco gli occhi cercando con lo sguardo Brad che ha anche lui la mia stessa faccia.
-Ed, 13 chiamate da Eryn.- La sua voce preoccupata giunge dritta alle mie orecchie facendomi preoccupare ancora di più.
-Io 17.- Gli rispondo con il suo stesso tono.
-Aspetta che la richiamo.- Digita il numero e porta il telefono all'orecchio. Fortunatamente Eryn risponde subito.
-Amore che succede? Che cosa? Dimmi che stai scherzando...- Sbarra gli occhi, alza la testa e mi guarda come se fossi un fantasma.
-Ehi, ehi, amore calmati. Prendi il puff, lo hai con te? Ok. Amore calmati.- Credo sia il primo a cercare di rimanere calmo quando dalla sua faccia si deduce tutt'altro.
-Brad, che sta succedendo?- Gli chiedo sventolando una mano davanti al suo viso. Deglutisce e liquida la sua ragazza con un 'ok, glielo dico subito' e un 'non so, penso di sì'.
-Brad, amico, se mi stai prendendo in giro non è divertente, mi stai facendo preoccupare. Mi vuoi dire che è successo?- Chiedo dopo che riattacca e mi guarda senza dire nulla, esitando su cosa fare per qualche secondo.
-Ed, ehm, Addy è svenuta ed ora è in ospedale... in coma.- Sussurra le ultime due parole, quelle due parole che sono servite a farmi crollare tutto addosso.Eryn
-Addy, dai, solo un ultimo giro e abbiamo finito.- Dico un po' affannata dopo un'ora di esercizi durante l'ora di educazione fisica. Sbuffa e mi segue rallentando di poco. Non è abituata e nelle sue condizioni le ho sempre detto che dovrebbe evitare di farla.
-Eryn, io... non...- Non continua la frase e mi giro per capire perché. Mi blocco all'istante vedendola per terra, con gli occhi chiusi, priva di forze. Mi avvicino a lei scuotendola.
-Addy, avanti, Addy.- Grido in preda al panico.
-Ragazzi chiamate il prof, chiamate un'ambulanza.- Continuo agitando una mano. Si bloccano tutti in cerchio davanti a noi per guardare la scena. Appena arriva l'ambulanza salgo con lei nonostante il prof non voglia, ma essendo maggiorenne non mi può costringere a rimanere a scuola. Tengo la mano di Addy per tutto il tragitto sperando che si svegli in qualche modo... ma niente.
-Scusi, ma perché non risponde? Perché non si sveglia? Insomma che è successo?- Quasi grido dopo che durante la strada le hanno attaccato alle braccia di tutto...
-Signorina, la ragazza ha la pressione bassissima, le abbiamo fatto le analisi e appena arriveremo in ospedale le esamineranno, per ora posso solo supporre che sia stato un mancamento o un grave calo di zuccheri.- Conclude calmandomi di poco. Mi lascio scappare qualche lacrima senza dire nulla. Non vuole che si sappia e non lo dirò, me lo ha fatto promettere per cui devo cercare di ricordare di stare zitta. Provo a chiamare più volte Edward ma ogni volta scatta la segreteria, così provo anche con Brad, invano. Alzo la suoneria del telefono in caso dovessero richiamare e lo blocco mettendolo in tasca. Una volta arrivati in ospedale ci fanno aspettare pochi minuti dentro ad una stanza con decine di divisori, entriamo in uno di quelli e la stendono sul lettino infilandole vari tubi di diversi colori nelle braccia, poi velocemente arrivano medici su medici per farle prelievi e controlli di tutti i tipi.
-Signorina, sa dirmi cosa è successo?- Mi chiede un medico non proprio giovane mentre misura la pressione di Addy.
-Ehm, non lo so, stavamo facendo educazione fisica e mentre correvamo lei è caduta. Mi sono girata per capirci qualcosa ma era per terra che non mi rispondeva...- rispondo facendomi venire un attacco di panico. Prendo il puff dallo zaino che ho portato con me e lo spruzzo in bocca per calmarmi.
-Ok, ok, non si preoccupi. Purtroppo la sua amica è momentaneamente in coma ma non ha nulla di grave.- Dice venendomi in contro per misurare la pressione anche a me.
-Ora signorina tocca a lei, sono sicuro che lei sappia perché la sua amica è in questo stato. Se ne parla con me, io posso aiutarla. Perché, sì, Addison è in coma ancora per poco perché è tutto stabile ma a quanto pare dalla sua cartella, è accaduta una cosa analoga in passato ed è molto probabile che succeda anche in futuro se non agiamo in fretta.- Abbasso la testa.
-Io... non posso. Gliel'ho promesso.- Sussurro mettendo una mano sulla fronte.
-Come si chiama?-
-Eryn.- Alzo di poco la testa.
-Ok, Eryn, se lei non mi dice nulla, manterrà la promessa fatta alla sua amica, ma se si confida con me, sarà un segreto professionale e rimarrà tra me, lei e Addison, poiché entrambe maggiorenni.- Non mi muovo di un millimetro, non annuisco né scuoto la testa.
-Facciamo così, io dico casa è successo secondo me, e lei mi blocchi se sbaglio.- Continua il medico sedendosi affianco a me quando vede che non ho alcuna intenzione di rispondergli.
-La sua amica, visibilmente fin troppo magra, ha dei problemi con il cibo. Da quanto risultato dalle analisi non ha neanche un valore stabile. Zuccheri troppo bassi, niente vitamine, niente di niente, tutto troppo basso. A quanto ho capito lei è probabilmente l'unica a cui la signorina Baily ha confessato il suo problema, ma non può andare avanti così. Capisce anche lei che è pericoloso per la sua salute.- Conclude accarezzandomi un braccio. Sospiro annuendo e lui continua il discorso.
-Ciò che temo è che Addison rimetta il cibo, o meglio, le poche cose che manda giù, perché non penso che lei stia tutto il giorno da sola, pranzo, cena e spuntini vari compresi. Se fosse così, è peggio dell'anoressia perché, nonostante assuma cibo, il suo corpo lo ripudia e se ciò accade da molto, la situazione è più preoccupare del dovuto perché vuol dire che esso si sta abituando a ingerire e, subito dopo, a rimettere. Chiaramente non va bene, per cui io le consiglierei di parlare con la sua amica per cercare di aiutarla.- Ha fatto centro in ogni minimo dettaglio.
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Just Trust Me
Literatura FemininaPer Addison, una ragazza a cui la vita ha tolto molto, una volta che incontra Edward, nulla sarà più come prima. Lui cambia completamente per lei e lei migliora per lui. Ma cosa succederà quando anche i più tristi segreti di lei andranno a galla? E...