Capitolo 34

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Addison
-Ho preso tutto. Ed, puoi prendere questa?- Ho due borse, la mia e quella dove mia madre ha messo i vestiti quattro giorni fa.
-Dammele entrambe, non non ti puoi sforzare.- Ripete le parole del medico prendendole.
-Grazie- biascico mettendo il telefono in tasca e chiudendo la porta alle nostre spalle. Percorriamo il lungo corridoio dell'ospedale e usciamo.
Una volta a casa scendiamo dalla macchina e saliamo di sopra. Appoggia le borse ai piedi del letto e tiro fuori da una delle due un pacchetto di sigarette. Ci mettiamo in veranda fumandone una a testa.
-È stato un incubo fumare di nascosto da mia madre per quattro giorni, non ce la facevo più. Finalmente niente più febbre.-
-Ma non ti hanno dato fastidio le flebo? Non ti sei mai lamentata. Insomma, io al posto tuo avrei fatto tantissime storie...-
-E perché avrei dovuto? Praticamente mi nutrivo senza mangiare.- Alzo le spalle facendo un altro tiro, poi mi siedo sulle sue gambe. Metto la sigaretta finita nel posacenere e mi appoggio sul petto di Ed.
-Mi è mancato stare soli.-
-Già, sono due settimane che, o per un motivo o per l'altro, c'è sempre qualcuno con noi.-
-Mmh, io direi di prenderci un po' di tempo tutto per noi...- Mi giro anche con le gambe verso di lui baciandolo.
-Mi sono mancate le tue labbra- sussurro mentre lui le appoggia sul mio collo. Come sempre si alza con me in braccio e mi stende sul letto. Con lui su di me, continuiamo a baciarci spogliandoci a vicenda. Mi lascia un succhiotto sul collo mentre mi priva anche dell'intimo. Si alza e prende velocemente un preservativo mettendoselo. Allargo le gambe e lo spingo piano dentro di me.
-Cazzo Addy- sussurra chiudendo gli occhi. Gemo anche io per la sensazione di pienezza e butto la testa all'indietro.
-Mi sei... mi sei... mancata così tanto.- Spinge più velocemente facendomi reggere al lenzuolo del materasso.
-Più, più veloce- dico muovendomi anche io. Dopo interi minuti di piacere, veniamo entrambi ed esce da me, ma quando si toglie il preservativo fa una faccia strana.
-Ehi, Addy... Ehm... potrebbe essersi rotto. Cioè senza il... 'potrebbe'...- Il suo tono è ancora affannato. Resto trenta secondi in silenzio per elaborare la situazione.
-Dopodomani mi dovrebbe venire il ciclo, quindi non credo ci siamo grandi problemi.- Il mio tono è piatto, sarebbe comunque stato impossibile portare avanti una gravidanza.
-Ok, ma non sarebbe meglio prendere la pillola del giorno dopo? Tanto per essere del tutto sicuri.-
-Ok.- Mi stendo riprendendo fiato.
-Mi è mancato fare l'amore con te.-
-Anche a me ma la prossima volta mettine due. Sorrido mentre lo dico e chiudo gli occhi appoggiando la testa sul cuscino.
-Come faccio a metterne due?-
-Boh, sai che non sono un ragazzo?-
-E tu sai che odio quando rispondi ad una domanda con un'altra domanda?-
- Forse mi diverte farti arrabbiare?- Mi solletica la pancia e lascia un bacio sulla guancia. Dopo poco smette di farmi il solletico e mi circonda i fianchi con un braccio.
-Ti ricordi quando ti innervosivi anche solo se ti davo un bacio sulla guancia?- Annuisco ridendo.
-Certo, ti ripetevo sempre 'chissà che schifo hai fatto con quelle labbra'.- Ridiamo entrambi ricordando i vecchi tempi.
-Ora che hai provato le mie labbra su di te, di la verità: sono bravo eh? Oppure preferisci che ti rinfreschi la memoria?- Arrossisco di colpo spingendolo inutilmente.
-Dai, ammettilo che sono bravo.- Sussurro un 'ok' coprendomi il viso con una mano.
-Non è valido, non si è sentito!-
-Ok, è vero.-
-È vero cosa?- Mi stuzzica facendo un sorriso da pervertito. Lo guardo male scuotendo la testa.
-Scordatelo che lo dico ad alta voce.-
-Ah, però lo pensi.-
-MA COSA DICI?!- Solo due volte l'ho pensato! Lo giuro! Ora sono sicura di essere bordeaux perché sento il viso andare a fuoco. Ride per la mia reazione e mi lascia un altro bacio sulla guancia.
-Forza, alzati che andiamo in farmacia.- Mi dà una pacca sul sedere, si alza per andare in bagno e mi lascia perplessa nel letto. Non mi muovo di un centimetro, anzi mi stendo meglio chiudendo gli occhi. Sento la porta aprirsi e faccio finta di dormire.
-Addy, non ci casco, non vieni con me?- Non gli rispondo e continuo la mia 'recita'. Lo sento ridacchiare e in un attimo mi trovo sulle sue gambe, nuda ma mezza coperta dal lenzuolo. Emetto un grido ridendo anche io e gli circondo il collo con le braccia.
-Ma non ce n'è bisogno- biascico baciandolo.
-Mmh, non possiamo rischiare.- Sussurra sulle mie labbra. Sbuffo e mi alzo rimanendo completamente nuda ai suoi occhi. Mi afferra per il polso facendomi sedere nuovamente su di lui.
-Magari possiamo fare prima il secondo round...- lascia una scia di baci umidi fino ai miei seni. Metto le mani tra i suoi capelli morbidi spingendogli il viso verso di me. Gemo facendo stendere i nostri corpi sul materasso e mi metto su di lui, spogliandolo nuovamente. Appoggio male il gomito e cado su di lui che scoppia a ridere invertendo le posizioni.
-Lascia stare, è più eccitante se stai sotto- arrossisco distogliendo lo sguardo. Riprendiamo a baciarci e divarico di poco le gambe facendo scontrare le nostre intimità. Fa per alzarsi ma lo blocco.
-Che bisogno c'è? Dopo non dobbiamo andare in farmacia?- Annuisce ritornando su di me. Entra lentamente ma lo sento molto meglio rispetto alle altre volte.
-Ti amo Ed... e poi si, sei proprio bravo con quella lingua.- Spingo anche io facendogli gemere più e più volte il mio nome.

Mi sventola il sacchetto della farmacia in faccia come per farmi capire che possiamo andare. Non me la sentivo di andare, così ho preferito rimanere fuori ad aspettarlo. Entriamo in macchina, ci dirigiamo verso casa mia e quando arriviamo ci stendiamo sul divano guardando la TV.
-Uffa sono stanchissima.- Appoggio la mia testa sulle sue gambe e chiudo gli occhi.
-Prendi la pillola e andiamo di sopra.- Annuisco e mi alzo aprendo il sacchetto affianco a me. Perché c'è anche un test di gravidanza?
-Ed, perché lo hai preso? Non ce n'è bisogno.- Mi irrigidisco e lo rimetto nella busta chiudendola dopo aver preso quello di cui avevo realmente bisogno.
-Il farmacista ha detto di farlo tra un paio di giorni.- Alza le spalle spegnendo il televisore.
-Si, ho capito ma... niente lascia stare.- Sono stanca e non voglio dire cose di cui me ne pentirò in futuro. Non farò mai quel test di gravidanza. Sarebbe solo uno spreco di tempo e col cazzo che mi vado a rovinare la giornata ripetendo a me stessa che non uscirebbe mai positivo, né ora né mai. Saliamo di sopra e, una volta cambiati, ci mettiamo nel letto accendendo lì la televisione. Si alza e apre il cassetto più basso del comodino, poi torna accanto a me con dei crecher e due brioche in mano. Prendo di mia spontanea volontà un pacchetto di crecher e lo finisco mentre guardiamo un film d'azione.
-Metà e metà?- Scuote la merendina.
-No, basta così, magari domani a colazione.- Prendo il telefono mandando un messaggio alla mia migliore amica.

Messaggio a Eryn❤:
Sono uscita qualche ora fa. Ci vediamo domani per prenotare la visita o è ancora troppo presto?

Mi appoggio su di lui e chiudo gli occhi cercando di prendere sonno.
-Amore vuoi che spenga la televisione?-
-Come vuoi.-
-Tua madre non dovrebbe tornare a momenti? Chiudo la porta?-
-No, tranquillo. Tanto siamo vestiti.- Rido abbracciandolo e mi accoccolo di più. Mi stringe a lui ridendo e mi lascia un bacio tra i capelli.
-Buonanotte nana.-
-Buonanotte gigante.-

Anne
-Dottoressa il suo turno non dovrebbe essere già finito?- Aaron entra nella stanza venendomi incontro. Mi abbraccia da dietro e mi lascia un bacio sulle labbra.
-C'è stata un'emergenza con una paziente ma ora vado. Lei invece è appena arrivato o sbaglio, dottor Smith?-
-No, non sbaglia. Che ne dice se domani la porto a cena?-
-Mmh, turno di notte.-
-A pranzo?-
-Perfetto. Allora a domani dottore.-
-A domani dottoressa.-
Ci diamo un ultimo bacio ed esco dal mio ufficio ritornando completamente seria e cercando di cancellare il sorriso dal viso. Prendo l'ascensore ed esco entrando in macchina. Rimango immobile per qualche minuto contemplando quello che sta accadendo negli ultimi tempi nella mia vita. Mio marito mi manca moltissimo ma ho davvero bisogno di andare avanti e di qualcuno che mi stia accanto ed Aaron è una splendida persona. I miei figli non sanno nulla di lui e non voglio che lo sappiano per ora. Julienne può anche essere troppo piccola per capire ma so che Jordan e Danette rimarrebbero  spiazzati e non in senso positivo. Ma soprattutto so che Addison non mi guarderebbe più allo stesso modo. Era la più legata a suo padre e se glielo dicessi non lo accetterebbe, perderei la sua fiducia e comunicheremmo meno di quanto già non facciamo. Esco dal parcheggio incamminandomi verso casa. Mi fermo dopo qualche chilometro al supermercato e scendo al volo prima che chiuda per prendere qualcosa per cena. Passo a prendere i gemelli e torniamo insieme a casa dove c'è Sarah che ci aspetta con in braccio Julienne.
-Mamma!- Grida a squarciagola venendo in braccio a me. Entriamo dentro casa e inizio a preparare il cibo per i ragazzi.
-Ehi, tutti a tavola, è pronto. Jordan lascia quel dannato cellulare, a tavola...-
-Il telefono non si usa, lo so, lo so.- Imita la mia voce e mette l'aggeggio in tasca.
-Addy dov'è?- Chiede Julienne quasi triste. Lei adora sua sorella maggiore.
-Forse in camera, l'andiamo a chiamare?- La prendo in braccio e saliamo le scale. Forse non è stata un'ottima idea, mi sono appena ricordata che mi aveva avvisata che Ed avrebbe dormito da noi. Spero vivamente che non siano in condizioni poco opportune. Arriviamo alla porta della sua camera notando con piacere che è spalancata. Perfetto.
-Tanno dommendo.-
-Già, andiamo via, non li svegliamo che sono molto stanchi.- Sussurro e annuisce rimettendo il ciuccio in bocca.

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