Capitolo 18

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Addison
Ho molto caldo, apro gli occhi per vedere cosa sia e noto con piacere di essere tra le braccia del mio ragazzo. Oggi sono sette mesi che stiamo insieme ed è passata più di una settimana dal mio compleanno. Lo abbiamo festeggiato il sabato successivo noi quattro in discoteca. Mia mamma mi ha regalato un viaggio in Inghilterra con Ed, Ery e Brad e abbiamo deciso di andarci appena finisce la scuola. La vita sentimentale con il mio ragazzo non è avanzata di molto e non ho ancora avuto il tempo e il coraggio di dirgli tutto, ma mi ha promesso che mi aspetterà e che rispetterà i miei tempi, per cui sono molto più tranquilla di tre settimane fa. Per quanto riguarda il fumo, sono ritornata al punto di partenza, anche se Ed non lo sa. Non mi va di alzarmi, non lo voglio svegliare ma soprattutto, sporgendo di poco la testa verso il comodino, posso leggere sulla sveglia che sono solo le quattro di mattina. Ho la testa sul suo petto e fa molto caldo, ma non posso togliere il lenzuolo perché sono completamente nuda, il solo tessuto che separa i nostri corpi è quello dei suoi boxer. L'unica cosa che posso fare è girarmi, così posso respirare l'aria fresa che entra dalla finestra. Mi sposto lentamente e alzo il viso verso il cuscino. Richiudo gli occhi e mi addormento. Quando mi sveglio di nuovo, il mio telefono non fa altro che suonare e così sono costretta ad alzarmi per spegnere la sveglia ma sono ancora intrappolata dalle braccia di Ed.
-Addy... Mmh... spegnila.- Dice confusamente stringendomi ancora di più.
-Come faccio se mi stai stringendo tra le tue braccia.- Chiedo a bassa voce ridendo.
-Non lo so ma non mi va di lasciarti, sei morbida.- Mi risponde strofinando il suo naso sulla mia guancia. Alza di poco il viso lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Auguri amore.- Sorride con ancora gli occhi chiusi. Mio Dio quanto è bello, anche di prima mattina potrei dire che è il ragazzo più bello del mondo.
-Auguri.- Rispondo sorridendo anche io e ricambio il bacio. Si alza per spegnere la sveglia e ritorna accanto a me nel letto.
-Addy, non c'è bisogno di alzarsi alle sette se è sabato!- Esclama incrociando le nostre gambe. Nel girarsi struscia la mia parte intima sulla sua, provocandosi la prima erezione della giornata.
-Sette mesi insieme.- Sussurro ripensando a quando il 27 di settembre dello scorso anno, mi chiese di essere la sua ragazza.
-Già, sono passati molto velocemente.- Si accoccola a me.
-Addy, cazzo!- Grida alzandosi dal letto. L'unica cosa che riesco a vedere in questo momento, sono i suoi addominali... Mi metto a sedere coprendo il mio corpo nudo con il lenzuolo.
-Che è successo?- Rido per la scena.
-Mi sono dimenticato che ho gli allenamenti...- Risponde lui raccattando i suoi vestiti da terra.
-Amo svegliarmi così, ma non posso mancare anche oggi.- Mi viene in contro con i vestiti in mano. Mi lascia un bacio sulle labbra facendomi sorridere.
-Tranquillo, ci vediamo questa sera, no?-
-È chiaro, ti passo a prendere alle sette e mezza, così possiamo stare più tempo insieme.- Mi dice lui mentre si riveste.
-Questa notte rimaniamo qui?-
-Dipende, chi c'è?- Mi chiede lui facendo una faccia strana.
-Ehm, allora... mia madre fa il turno di notte, e... non c'è nessuno perché i gemelli sono ad un compleanno di uno loro compagno di classe e rimangono a dormire da amici e July è sempre dalla babysitter quando la mamma fa il turno di notte.- Concludo  stendendomi sul letto e chiudendo gli occhi. Mi sento prendere per i fianchi e mi metto a gridare per lo spavento. Apro gli occhi e vedo che Ed è ancora senza camicia. Mi poggia sulle sue gambe facendo scivolare il lenzuolo.
-No, Ed, aspetta.- Lo tiro su un'altra volta per coprirmi.
-Mmh, ma è uguale.- Ridacchia mentre mi lascia dei piccoli succhiotti sul collo.
-Quindi questa sera avremo la casa tutta per noi, quindi.- Sussurra al mio orecchio.
-Mmh, si, ma se non vuoi dico alla mamma che la possiamo tenere noi July.- Si blocca all'istante guardandomi negli occhi.
-Ehi stavo scherzando, nessuno potrà rovinarci la serata, sarà tutta per noi.- Rido per la faccia che ha fatto.
-Perfetto- dice lasciandomi l'ultimo bacio prima di andare in bagno. Mi alzo dal letto mettendomi l'intimo pulito preso dal cassetto della biancheria, poi prendo un paio di pantaloncini corti bianchi ed una maglietta con lo scollo in pizzo tutta rosa e li indosso in pochi minuti. Prima che riesca a prendere le All Star bianche, il mio ragazzo esce dal bagno perfettamente in ordine: capelli ordinatissimi e la divisa presa dal suo borsone.
-Non sei un po' troppo perfetto per andare ad un allenamento a cui ci sono fin troppe ragazze carine che ti guardano?- Gli chiedo a bassa voce sentendo qualcosa dentro di me che brucia. Questa sensazione non mi è nuova, diciamo che viene fuori tutte le volte che lui è troppo esposto agli occhi di altre ragazze.
-Ma guarda qua, la mia ragazza è per caso gelosa?- Mi chiede sorridente mentre si avvicina.
-No, per niente.- Mento fingendo un sorriso.
-Facciamo così, vuoi venire a vederci? Eryn probabilmente lo farà.- Mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio sfiorandomi una guancia.
-Sicuro, non dò fastidio? Voglio dire... non sono mai venuta e non so come bisogna vestirsi o comportarsi.- Gli rispondo un po' impacciata. Odio questi momenti di imbarazzo, non so mai come comportarmi per sminuirli.
-Così sei perfetta e non devi fare nulla, solo sederti sugli spalti e guardare il tuo bellissimo fidanzato mentre straccia la squadra avversaria.- Afferma ovvio.
-Certo, ma prima presentami questo ragazzo così bello e pieno di talento.- Mi allontano da lui per prendere le scarpe.
-Spiritosa lei.- Mi raggiunge lasciandomi un bacio sulla guancia.
-Modesto lui.- Giro la testa facendo combaciare le nostre labbra.

-Siamo arrivati.- Dice il mio ragazzo aprendo lo sportello della macchina. Lo imito e scendo anche io. Questo posto è enorme, non ci ero mai venuta perché ogni volta avevo qualcosa di importante a cui non potevo rinunciare, una volta la recita dei gemelli, corso di spagnolo, molto spesso la palestra e ormai Ed mi aveva smesso di chiedere se lo volessi accompagnare. All'interno ci sono centinaia e centinaia di posti e il campo è molto grande. Mi siedo sugli spalti mentre il mio ragazzo va a cambiarsi per giocare. Prendo il telefono per chiamare Eryn che mi risponde dopo qualche secondo.
~Ehi Addy, dimmi~
-Ery, stai venendo agli allenamenti?- Le chiedo mentre appoggio la mia borsa bianca sulle gambe.
~Si, perché?~
-Io sono già qui e volevo capire se saresti venuta anche tu.-
~Tu agli allenamenti? Comunque cinque minuti al massimo e arriviamo. A proposito, auguri Addy!!~ Dice mentre di sottofondo c'è la voce di Brad che chiede chi sia al telefono.
-Grazie Ery, ti aspetto.-
~Certo, a dopo.~
Dopo una decina di minuti la vedo entrare dalla porta principale insieme a Brad. Si baciano e poi lui va verso gli spogliatoi mentre lei mi viene incontro salutandomi con la mano.
-Auguri amore mio!- Quasi grida mentre mi abbraccia.
-Grazie Ery.- Ricambio il suo abbraccio. Ci sediamo e iniziamo a parlare di un po' di tutto.
-Vabbè tanto posso recuperare, non è colpa mia se quella pazza ci mette il compito di matematica a sorpresa, ma chi la capisce la matematica?!- Chiede retorica.
-Nessuno.- Rido io dandole ragione.
-Ma zitta che tu hai sempre il massimo!- Urta il mio braccio con il gomito.
-Ma non è vero!-
-Certo che è vero, tu e il tuo ragazzo siete completamente assurdi, preferireste studiare che guardare un horror!-
-Beh, io certamente...- Rispondo ridendo ancora una volta.
-Esempio sbagliato.- Ride anche lei di gusto.
-A proposito, come va con Ed?-Mi chiede facendo una faccia da pervertita.
-Abbastanza bene.- Arrossisco un po' per la domanda.
-Lo avete fatto?- Sussurra guardandomi. Spalanco gli occhi.
-No.- Taglio corto volgendo lo sguardo verso l'ingresso dei giocatori.
-Ma?- Continua lei curiosa.
-'Ma?'?- Chiedo io non capendo a cosa si stia riferendo.
-Avanti, ci deve essere per forza un 'ma', altrimenti non saresti arrossita. Aspetta, fammi indovinare... avete fatto qualche preliminare?- Annuisco impercettibilmente con la testa.
-Quindi ci siete quasi!- Grida richiamando l'attenzione di un paio di ragazze vicino a noi.
-Shh, si, credo di sì- Rispondo e quando mi giro per guardarla vedo che lei mi sta fissando come se le avessi detto qualcosa di molto positivo.
-Sono contenta, cos'è che ti ha fatto cambiare idea?-
-No, non è che si trattasse di cambiare idea, mi serviva solo del tempo e soprattutto volevo che fossimo più legati, che ci conoscessimo meglio. Insomma, all'inizio non ci conoscevamo per nulla, non sarei mai riuscita a concedermi a lei senza prima aprirmi.- Alle mie parole, la ragazza accanto a me sbianca.
-Glielo hai detto?- Mi chiede a bassa voce.
-No, non proprio. Però qualche settimana fa eravamo a casa mia e mi sono fottuta con le mie stesse parole facendogli capire che avevo finito un pacchetto in due giorni. Mi sono uscite alcune lacrime per il nervoso e lui mi ha chiesto che cosa fosse successo, non lo avesse mai fatto, sono scoppiata a piangere per diminuire la tensione accumulata in quegli ultimi tempi.- Mi fermo per asciugarmi gli occhi.
-Avete litigato o avete detto qualcosa di cui ve ne siete pentiti in seguito?- Mi chiede preoccupata per la mia reazione.
-No, no, semplicemente gli ho detto che non riuscivo a spiegargli tutto così, su due piedi, e lui ha detto che non faceva niente, che per lui sono speciale e che qualunque problema io abbia, lo avremmo risolto insieme.- Finisco di spiegare espirando profondamente.
-Ti posso chiedere una cosa?- Le faccio segno di sì con la testa.
-Lo ami, vero?- Mi chiede lasciandomi spiazzata.
-Io... credo di sì...- Sussurro mentre mi volto verso il campo, vedendo che hanno iniziato a giocare da un pezzo. Cerco Ed tra i ragazzi e quando lo trovo mi perdo guardandolo.
-Non ho mai provato nulla di simile, mi fa sentire speciale, con lui sto bene. La cosa bella è che oltre ad essere il mio ragazzo è anche il mio migliore amico, quindi è raro trovarci in situazioni di imbarazzo. Credo che sia quello giusto perché anche quando sono struccata e con i capelli in disordine, mi guarda come fa normalmente.- Dico non staccando gli occhi dal mio ragazzo ma rido sull'ultima parte del discorso. Ed si gira per guardarmi, mi sorride e poi riprende a giocare.
-È bello vederti felice.- Mi abbraccia la mia migliore amica.
-Allora, che fate questa sera per festeggiare?- Sorride mentre lo chiede.
-Non so, so solo che a pomeriggio vieni a casa mia e mi aiuti a scegliere cosa mettere.- Rispondo girandomi per guardarla. Si mette a ridere e annuisce con la testa.
-Comunque stanotte dormiamo a casa mia.-
-Perfetto, non sprecare la serata e soprattutto ricordati del completino rosso che ti abbiamo costretto a comprare qualche tempo fa!- Ripete lei per la terza volta questa settimana.
-Si, tranquilla, Ed me lo ha fatto giurare.- Le rispondo facendola ridere di gusto.

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