Capitolo 50

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Edward
-Credo che la birra abbia fatto effetto!- Grida Addy al mio orecchio mentre si struscia su di me nella pista da ballo.
-Quale delle quattro?- Scoppia a ridere e mi bacia. Le mie mani scendono sul suo petto fin troppo velocemente.
-Forse in bagno sarebbe molto meglio.- La sua risata invade le mie orecchie.
-Come vuoi.- Biascico sul suo collo prendendola per mano. Ci dirigiamo verso il bagno ma Brad ci blocca e mi prende in disparte.
-Ed, non fate altre cazzate. Ce l'hai il preservativo?-
-Brad, amico, come fai a divertirti da sobrio?-
-Qualcuno vi deve pur riportare a casa sani e salvi.- Ride passandomi una bustina argentata che metto in tasca.
-Ed, mi raccomando, lo so che stai capendo, non fate altre cazzate che quella che ci sta male è lei.- Annuisco ritornando dalla mia ragazza e le lascio un bacio sulle labbra. È vero, qualunque cosa accade tra noi, è sempre lei che ci rimette.
-Che ti ha detto?- Il suo sguardo curioso mi blocca per qualche secondo. La guardo meglio, è così bella.
-Niente di che.- Entriamo nel primo bagno che trovo e l'appoggio alla porta.

Oddio che mal di testa! Mi giro nel letto, ma urto il corpo di qualcuno.
-Mmh.- Il verso di Addy mi fa alzare di scatto. Quindi sono già a Las Vegas? Ah, giusto, sono arrivato l'altra sera.
-Buongiorno.- Sussurra la mia ragazza accarezzandomi il petto. Solo ora mi rendo conto di essere completamente nudo, e anche lei lo è.
-Buongiorno.- Le stampo un bacio sulla fronte e mi sorride richiudendo gli occhi. È davvero bella quando è semplicemente lei. Niente trucco, niente vestiti. Nuda di qualunque oggetto e di qualunque pensiero.
-Come ci siamo arrivati qui?- Le parole escono velocemente dalla mia bocca, senza neanche pensarci due volte. Lei ride e apre gli occhi.
-Non ti ricordi?- Scuoto la testa e continua a parlare.
-Ieri era il turno di Brad, ci ha riportato a casa lui.-
-Mio Dio, non ricordo nulla.-
-Mmh, io qualcosina sì.- Allaccia le braccia attorno al mio collo facendo aderire i suoi seni nudi sul mio petto.
-Ricordo di noi due in bagno e di noi due proprio qui, poche ore fa.- Le mie mani si posano automaticamente sui suoi fianchi. È magrissima. Sono molto più magri di quanto ricordassi. Se prima aveva un accenno, ora si possono toccare solo le ossa. Anche dal viso lo si nota, le guance sono un po' più scavate.
-Io, invece, so solo che questo segno ti rimarrà almeno per dieci giorni.- Traccio con le dita il succhiotto che ha sul collo. È viola, ma non è fin troppo grande.
-Beh, di sicuro anche il tuo.- Scoppia a ridere indicando la clavicola. È enorme. Questo qui non andrà via prima di due settimane!
-Meglio così, tutti sapranno che sono già impegnato.- Le mie parole dette con tranquillità e leggerezza la fanno sorridere e si avvicina di più.
-Allora te ne potrei fare un altro.- Lo dice ironicamente ma la prendo sul serio e annuisco convinto.
-Quanti ne vuoi.- Il suo sguardo si illumina.
-Scendiamo di sotto? Mi scoppia la testa.- Si alza dal letto per mettere un paio di mutandine pulite per poi dedicarsi alla ricerca del suo pigiama con i cuoricini.
-Certo.- All'inizio pensavo che fossimo a casa mia, ma le pareti di questa stanza sono tutt'altro che azzurre. Mi alzo anche io per vestirmi e scendiamo in cucina.
-Addy, la mamma ha lasciato un bigliettino sul frigo.- Jordan spunta dal salotto.
-Un altro? È il terzo questo mese, non lo aveva mai fatto.- Addy, scocciata, lo prende per leggerlo e sbuffa riattaccandolo.
-Dan?- Chiede preparando il caffè.
-Dorme ancora, ha detto di non svegliarla per nessun motivo e di non fare entrare nessuno dei suoi amici se suonano.-
-Si è litigata un'altra volta con Ashton?- Mi passa il caffè e prende dallo scaffale il contenitore con le brioche.
-Esatto. Un giorno di questi, quel ragazzo finisce male: mia sorella non si tocca.- Esce dalla stanza facendo sorridere Addy.
-Com'è dolce!- Esclamo abbracciando da dietro la mia ragazza.
-Si, è iperprotettivo con tutte e tre, ma con Danette ancora di più.- Finiamo in fretta la colazione e ci stendiamo sul divano per guardare qualcosa. Le faccio appoggiare la testa sulle mie gambe e le accarezzo i capelli. Il film che ha scelto è un fantasy e, come al solito, non fa altro che commentare ogni scena del film mettendosi a ridere quando qualcuno cade.
-Che scemo! Come ha fatto a cadere in quel modo?- Scoppia a ridere scatenando una risata anche in me.
-Aspetta che prendo una coperta, ho troppo freddo.- Si alza e prende velocemente un plaid rosa molto grande, lo avvolge attorno ai nostri corpi e la stringo a me.
-Va bene, gliene parlerò al più presto.- La mia faccia perplessa le fa spiegare meglio ciò di cui parlava.
-A mia madre. Le dirò più o meno tutto, magari anche oggi.- La guardo negli occhi e sembra convinta della decisione presa.
-Ok, vuoi che ci sia anche io quando glielo dirai?-
-Lo faresti? Cioè, vorresti davvero assistere ad un litigio come si deve tra madre e figlia?- Ride nervosa portandosi le gambe al petto.
-Certo che lo farei, qualunque cosa per te.- Mi sorride e mi bacia per poi accoccolarsi nuovamente sul mio petto.
-E riguarda me? E se la risposta è no, come pretendi che ti prenda sul serio? Ah si? E allora perché mi hai baciata? Certo, come no.- Danette entra nella stanza urlando al telefono e Addy si alza di scatto quando sente che c'è un bacio di mezzo.
-Va bene ma ti avviso che se tardi anche solo di un minuto, io me ne vado e con me chiudi.- Attacca il telefono e Addy inizia a scatenarsi.
-Dan, ti dò tre secondi per venire qui e raccontarmi che sta succedendo. Chi è che ti ha baciata?-
-Ashton, un nome, una garanzia. Non lo posso vedere, prima ci confidiamo miliardi di cose, poi mi risponde male quando cerco di essere gentile con lui, prima mi bacia, poi mi tratta come se fossi un'estranea. Cos'ho fatto io per meritarmi questo? Mah.- Addy l'abbraccia mentre lei singhiozza sulle sue spalle.
-Tranquilla, magari non voleva comportarsi davvero in questo modo. Hai provato a chiedergli spiegazioni?-
-Si, ha detto che è fatto così, che a volte gli capita di trattare male le persone a cui tiene, ma che con me è una cosa diversa perché dice che gli piaccio davvero.-
-Ti si è praticamente dichiarato, cosa vuoi di più?- La ragazza si stacca guardandola male.
-Che fosse una persona di cui fidarmi, ecco cosa vorrei!-
-Tesoro, ascolta, non tutti sono dei ragazzi seri fin da subito. Si è trasferito da poco, sai anche tu che è difficile ricominciare tutto da capo, dagli ancora un po' di tempo.-
-Dan, per esperienza personale ti posso dire che lui, fino ad ora, ha pensato solo a divertirsi ma se ti ha detto che a te ci tiene davvero, allora è così. Evidentemente ha capito anche lui che la cosa più bella in assoluto è ricevere amore da una sola donna. Dagli almeno un'altra opportunità, perché se sta cercando di cambiare per te, allora fidati che se la merita.- Addy ha lo sguardo perso nei miei occhi mentre sulla bocca si è formato un sorriso. La sorella, invece, ha un viso più sereno rispetto a prima.
-Ok, lo farò. Grazie Ed, mia sorella è fortunata ad averti.- Esce dalla stanza con il telefono in mano i decisa sul da fare.
-Ha ragione, e sinceramente non ho ancora capito cosa ho fatto di speciale per meritarti.-
-Ti ricordo che tre anni fa non avresti fatto altro che prendermi a schiaffi per tutte le volte che ti facevo incazzare.- Rido facendola sedere sulle mie gambe.
-Non ti potevo vedere, eri così antipatico, mi rispondevi sempre con qualche battuta pungente.-
-Si ma mi trovavi pur sempre bello.-
-Beh, mi sembra ovvio, avevo già visto i tuoi addominali.- Non è possibile, la prima volta che li ha visti è stata dopo un anno. La guardo corrugando la fronte e si mette a ridere nervosa.
-Ok, potrebbe essere, potrebbe eh, che accidentalmente sia entrata nello spogliatoio dei ragazzi al posto di quello delle ragazze. Era il mio primo giorno lì e non volevo essere ricordata come 'la ragazza che entra negli spogliatoi maschili' per cui mi sono nascosta dietro la panca e da lì c'era davvero una bella visione.- Scoppio a ridere facendola rilassare.
-Non ci posso credere, ecco cos'era quello strano profumo, di solito da noi non si sente quasi mai nei nostri spogliatoi.-

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