Capitolo 25

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Addison
-July, non ti allontanare- grido mentre lei corre verso lo scivolo. Sono al parco con Julienne e a momenti ci raggiungerà Ed che ha appena finito l'allenamento. Mi siedo su una panchina perché inizia a girarmi la testa. Fortunatamente non ci sono troppi bambini, per cui riesco a vedere gli spostamenti di mia sorella. Frugo veloce nella borsa per cercare gli integratori che ho dimenticato di prende questa mattina e anche a pranzo, o meglio, al posto del pranzo, perché ho mangiato un pezzo di pane ma nulla di più. Li trovo e ne prendo uno, lo metto in bocca e aspetto che si sciolga. Bevo un po' d'acqua per cercare di togliere il sapore di arancia dalla bocca e rimetto a posto la bottiglietta. Cerco di nuovo con lo sguardo mia sorella e la vedo piangere in cima allo scivolo. Mi avvicino a lei portando il passeggino con me.
-Tesoro, che è successo?- Chiedo accarezzandole una guancia. Lo scivolo può essere alto per dei bambini ma se mi metto in punta dei piedi, posso toccare la bandierina che c'è in cima.
-Non voio scendele, ho paula di cadele.- Cerca di tornare dalle scale ma guarda giù e piange ancora più forte.
-Tranquilla, ti prendo io.- L'afferro mentre lei continua a piangere e la stringo a me. Dopo qualche minuto si calma e non si dimena più.
-Come mai eri salita su quello alto alto?- Sussurro mentre lei è ancora aggrappata a me. La sento alzare le spalle, poi si rilassa ancora di più e automaticamente mi inizia a pesare il suo corpo.
-Buon pomeriggio, signorine- Dice Ed spuntando da dietro di me, facendomi sussultare.
-Ehi, ciao amore.- Inclino la testa per lasciargli un leggero bacio sulle labbra.
-Che è successo?- Chiede guardando mia sorella che ancora non si è mossa di un millimetro.
-È salita sullo scivolo alto ma poi non voleva scendere e si è messa a piangere perché aveva paura, così l'ho presa in braccio io e stiamo così da dieci minuti- spiego ridacchiando sull'ultima parte.
-July, vuoi venire un po' in braccio a me?- Le chiede vedendo che le mie braccia stanno per cedere.
-Addy è stanca, facciamola riposare e poi ritorni da lei- continua sussurrando vino a lei.
Annuisce con la testa e allunga le braccia verso il mio ragazzo, che la prende in braccio sorridendomi. Mimo un 'grazie' con le labbra e gli lascio un bacio sulla guancia. Mi vado a sedere nuovamente sulla panchina. Non ho energie e non è una cosa bella, è in questi momenti che mangerei pur di riuscire a tenere il passo di mia sorella. Vedo Edward che la lascia su una giostra che gira e poi viene verso di me.
-Ha detto che dopo la dobbiamo spingere sull'altalena- dice sedendosi affianco a me.
-Ti va di... prendere un gelato?-
-Si, ok, va bene- annuisco convinta. Ci alziamo entrambi andando da July per chiedere se lo vuole anche lei. Grida contenta di sì e la mettiamo nel passeggino per andare al camioncino dei gelati. Prendiamo tre coni al cioccolato e facciamo una passeggiata mentre li mangiamo.

-Prendila in braccio, io metto il passeggino nel cofano- sussurra Ed passandomi mia sorella. July si è addormentata dopo aver finito il gelato e adesso stiamo tornando a casa. Mi siedo di dietro con lei in braccio e la cullo tra le mie braccia. È così bella la sensazione di proteggere qualcuno. Mi scende una lacrima pensando che questa sarà l'unica bambina vicina a me che stringerò tra le mie braccia. Arriviamo in silenzio a casa e lascio July nel suo lettino, poi scendo al piano di sotto raggiungendo Ed in cucina.
-Sta piovendo, che facciamo?- Chiede sedendosi al tavolo.
-Boh, non so, ho il ciclo- sbuffo sedendomi affianco a lui.
-Oh, ok. Ho paura- dice sussurrando le ultime due parole. Mi metto a ridere per ciò che ha detto.
-Dai, non sono così cattiva!- Esclamo sorridendo.
-No ma sei strana e ho paura di fare qualcosa che verrà frainteso- sussurra con una faccia da bambino.
-Dai, tranquillo, prometto che cercherò di fare la brava- sorrido dandogli un bacio a stampo.
-Mmh, ok- sussurra prendendo il mio labbro inferiore tra i denti. Chiede e ottiene l'accesso alla mia bocca, approfondendo il bacio.
-Non hai più il succhiotto di ieri sera?- Chiede a bassa voce.
-Si, ma l'ho coperto con il fondotinta quando mia madre mi ha chiesto di tenere Julienne- rispondo gemendo appena sfiora con la bocca un punto sotto l'orecchio. Improvvisamente mette una mano dietro la mia schiena ed una sotto le gambe prendendomi in braccio stile sposa. Mi metto a ridere per il suo gesto e continuo a baciarlo. Mi stende sul divano e si mette sopra di me.
-Scusa ma sulle sedie ero scomodo- sussurra sfiorandomi i fianchi. Sorrido e mi lascio toccare da lui. Alza di poco la mia maglietta facendomi venire mille brividi.
-Ed, di sopra ci sono tutti e tre i mei fratelli- sussurro ma non si sposta di un millimetro, anzi, continua arrivando con la mano fino al reggiseno.
-Mia madre arriverà da un momento all'altro- ridacchio mentre lui si allontana velocemente lasciandomi con la maglietta alzata e il reggiseno un po' abbassato. Mi sistemo ridendo, poi mi alzo per prendere il telecomando per accendere la TV.
-Che c'è? Hai paura di mia madre?- continuo sorridendo.
-No, ma che dici?- Diventa rosso in viso e cerca di non guardarmi. Scuoto la testa ritornando affianco a lui ma mi fa alzare e apre le gambe per farmi mettere in mezzo. Poi apre il divano facendomi stendere su di lui. Lo bacio e mi accoccolo sul suo petto.
-Addy, per quanto riguarda il prossimo anno- inizia Ed girando una ciocca dei miei capelli tra le sue dita.
-Mmh?-
-Ehm... ma... tu ci credi nelle relazioni a distanza, no? Voglio dire, secondo te ce la faremo così tanto tempo lontani e soprattutto senza poterci vedere?- Continua incerto su cosa dire.
-Io? No, sinceramente non ci credo.- Rispondo d'impulso. Appena mi rendo conto di ciò che ho detto mi giro di scatto vedendolo con gli occhi spalancati.
-Cioè, diciamo che è difficile ma possiamo sempre essere l'eccezione alla regola- tento di rimediare abbozzando un sorriso.
-Addy, non mi mentire. Se non ci credi, non ci credi e basta.- Si irrigidisce ancora di più.
-Non è che non ci credo, è che ho paura. Insomma, chissà quante ragazze ci saranno là, pronte a saltarti addosso. E poi ci vedremo pochissimo, lo sappiamo entrambi che una chiamata non potrebbe mai sostituire un abbraccio o un bacio. Come farò senza di te? Ho appena compiuto diciotto anni eppure mi sembra di essere una bambina a cui serve l'aiuto di qualcuno altrimenti non riesce ad andare avanti. Ritornando al discorso di prima, ho sempre pensato che in una relazione a distanza alla fine uno dei due avrebbe tradito l'altro, ma è facile giudicare senza trovarsi nei panni di quella coppia. In pratica non so che aspettarmi ed è proprio questo a rendermi nervosa e scettica.- Sussurro ciò che penso sperando che abbia capito il mio punto di vista. Lo sento sospirare e rilassarsi un po'.
-Quindi non è del tutto impossibile?-
-No, dico solo che è difficile.- C'è qualche minuto di silenzio, poi sono io a spezzarlo con una risata.
-Perché ridi?- Chiede sereno stringendomi a lui.
-Perché mia madre è ad un corso informativo per medici fuori città.- Mi giro per scrutare la sua faccia e vedo che mi sta guardando male così sorrido e avvicino il mio viso al suo.
-No, mi sono offeso.- Toglie le sue braccia che erano attorno ai mei fianchi e le incrocia al petto. Si allontana più volte mentre cerco di baciarlo. Mi giro verso di lui con il busto.
-Dai- sussurro tentando di nuovo, ma lui continua a spostarsi.
-Ah, si? Sei sicuro?- Gli chiedo con tono di sfida spostandomi affianco a lui sul divano.
-No, no, e chi ti sopporta se poi ti arrabbi?- Scoppio a ridere baciandolo. Riprende da dove eravamo rimasti fino a pochi minuti prima: mi stende nuovamente facendo aderire la mia schiena sul divano e ricomincia a baciarmi. È l'unica persona al mondo che potrebbe toccarmi ovunque senza mai mettermi a disagio perché so di potermi fidare di lui.

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