Capitolo 12

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Edward
Abbiamo appena lasciato i ragazzi davanti casa di Brad, io non ho sonno ma Addy un po' e sinceramente ho paura a farla addormentare nel caso in cui entri in coma etilico, per cui cerco di intrattenerla mettendo il suo cd preferito. Inizia a cantare a squarciagola e forse non è stata una buona idea considerando che non è per niente intonata. Scoppia a ridere dopo aver visto la mia faccia perplessa e poi riprende a cantare. Sono le tre e mezza di venerdì sera, era ovvio che saremmo rimasti imbottigliati nel traffico...
-Ed, ma quanto manca?- Chiede la mia ragazza stiracchiandosi e appoggiando la testa sul finestrino.
-Amore c'è traffico, almeno un'altra mezz'ora.- Il locale di questa sera era troppo lontano, la prossima volta ne sceglieremo uno più vicino o finiremo per perdere tutta la notte nel traffico.
-Mmh ok, allora svegliami quando arriviamo.- Annuncia con tono di voce sempre più basso. Cerca di trovare una posizione comoda e per almeno cinque minuti ma non fa altro che girarsi prima da una parte, poi dall'altra.
-Mmh... uffa, non riesco a dormire, questo vestito mi stringe un po' troppo di sopra.- Sbuffa.
-Tranquilla che tra non molto arriviamo a casa e te lo puoi togliere.- Oh, ma che palle! Ma quante altre macchine ci sono prima della mia?
-Mmh, e non vedo l'ora- sorride in modo strano. Si avvicina a me e mi bacia. Mette una mano sulla mia guancia e chiede l'accesso alla mia bocca. Sentiamo suonare il clacson della macchina dietro la nostra. Mi stacco per capire cosa stia succedendo e vedo che non c'è nessuno davanti a noi. Riparto e arriviamo a casa con meno tempo del previsto, parcheggio la macchina ed entriamo. Per non fare troppo rumore, Addy si toglie i tacchi tenendoli in mano mentre saliamo le scale. Entriamo in camera ridendo perché sono inciampato e caduto mentre salivo l'ultimo gradino.
-Addy che ridi? Mi sono ucciso il gomito... - Dico massaggiandolo.
-Appunto, poi è stato troppo strano, voglio dire, era l'ultimo gradino! Come hai fatto?- Risponde lei continuando a prendersi gioco di me. Quando finisce di ridere mi fissa con quel sorriso strano di prima, poi, velocemente, si toglie il vestito rimanendo in intimo e che intimo! Era quello che le avevo chiesto di mettere ma inizialmente non credevo lo avrebbe fatto davvero. Poi sia avvicina a me allacciando le sue braccia al mio collo.
-Amore, sai che sei ubriaca, vero?- Le chiedo sussurrando e socchiudendo gli occhi, cercando di non cedere. So che non è in lei e non ho la minima idea di approfittare della situazione.
-Ma no, ma che dici? Sono sobria.- Mi bacia e mi sfila la camicia accarezzandomi gli addominali.
-Non voglio approfittarne, Addy.- Le dico allontanandomi di pochi centimetri prima che i miei ormoni prendano il sopravvento.
-Quindi non mi vuoi?- Mi guarda come se fosse seriamente offesa. Non la capisco. In quasi sette mesi non ne abbiamo neanche mai fottutamente parlato perché non era pronta ed ora sono io che non la voglio?
-No, certo che ti voglio, ma non ora, sei ubriaca e non posso farti questo.- Rispondo seriamente preoccupato che lei pensi questo di me.
-E allora dimostramelo.- Dirige le sue mani verso i miei pantaloni, sgancia i bottoni lentamente e, ovviamente, la mia erezione fa capolino nel momento sbagliato. Mi tolgo tutto a eccezione dei boxer, la prendo in braccio e la stendo sul letto. Mi metto sopra di lei e iniziamo a baciarci. La sua mano scende sempre più in basso e non riesco a fermarla prima che tocchi la mia intimità. Emetto un gemito di piacere ma continuo a pensare che la devo bloccare, l'unico problema è che non riesco a coordinare i pensieri alle azioni...
-Addy ti prego, se continui così non riuscirò a fermarti.- Gemo mentre lei cerca di sfilare i miei boxer.
-E va bene.- Dice quasi sbuffando.
La situazione è assurda. Abbiamo invertiti i ruoli o mi sbaglio? Con un'erezione ancora da soddisfare, mi metto stesa vicino a lei, le circondo la vita con un braccio e l'attiro a me. Lei si appoggia sul mio petto.
-Secondo te domani ricorderò qualcosa di questa serata?- Mi chiede storcendo il naso.
-No, sei troppo ubriaca per farlo.- Ridacchio lasciandole un bacio tra i capelli.
-Forse avevi ragione, non credo di essere pronta per farlo ora...- Mi abbraccia.
-Tranquilla, buonanotte amore- sussurro accarezzando la sua schiena.
-Buonanotte Ed.- Dopo pochi minuti sento che il suo respiro si è finalmente regolarizzato, segno che si è addormentata e così posso farlo anche io.

Addison
Mio Dio, la testa mi fa un male assurdo, quasi come se mi avessero tirato qualcosa di sopra. Apro lentamente gli occhi e subito li richiudo per la troppa luce.
Sento di essere appoggiata su qualcosa di caldo che si muove leggermente. Cerco di tirare su la testa per capire dove mi trovo.
-Buongiorno tesoro.- Sussurra qualcuno sotto di me.
Cosa? Che ci fa Ed qui?
-Ehi, buongiorno- Rispondo corrucciando la fronte. Le pareti di questa stanza sono azzurre, non può essere camera mia.
-Ma siamo a casa tua?- Chiedo con voce graffiata per il mal di gola.
-Si, ieri dopo la festa siamo venuti qui, non ricordi?- Mi chiede guardandomi.
-No, non ricordo molto, so solo che mi sta scoppiando la testa.- Affermo appoggiando nuovamente la testa sul suo petto. In risposta lui accarezza la mia schiena nuda. Un attimo, come nuda? Alzo di poco le lenzuola per capire la situazione e con mia grande sorpresa siamo entrambi in intimo. Spalanco gli occhi sussultando leggermente.
-Tranquilla, non è successo niente- ridacchia lui vedendo la mia espressione.
-Cosa? Sicuro? Voglio dire, te lo ricordi?- Chiedo mettendo una mano sulla tempia per massaggiarla.
-Si, tranquilla. Ho bevuto molto meno di te, ricordo tutto di ieri sera.- Risponde ovvio.
-Ok.- Un espressione di sollievo di impossessa del mio viso. Entrambi ci sistemiamo sotto le coperte, tanto è sabato e non abbiamo nulla da fare. Sento l'impulso del vomito salire. Mi alzo di corsa andando in bagno. Alzo la tavoletta del water e vomito litri e litri di alcol.
-Ehi, tutto bene?- Annuisco con la testa alla domanda del mio ragazzo mentre mi pulisco le labbra con un fazzoletto.

-Ed, ti prego, basta!- Grido girando attorno al tavolo della cucina.
-Scordatelo, occhio per occhio, dente per dente.- Esclama schizzandomi l'acqua addosso. Emetto un urlo fortissimo e corro di sopra chiudendomi nel bagno in camera sua per rifugiarmi. Eravamo scesi a bere qualcosa e a prendere un'aspirina per il mio mal di testa, dopo ore passate a vedere la TV nel letto , ma poi per scherzare abbiamo iniziato una lotta con l'acqua.
-Addy, dai, fammi entrare.- Dice lui dall'altra parte della porta.
-Scordatelo, per colpa tua ho la camicia fradicia!- Appoggio la schiena alla porta per non farla aprire.
-Punto primo è la mia camicia, punto secondo io ho i capelli bagnati, punto terzo lo sai che la porta non è chiusa a chiave e che quindi potrei aprirla in meno di tre secondi, vero?- Mi chiede ridendo.
-Si lo so, ma facciamo finta che sono forte e che non riesci ad entrare, va bene?- Ribatto ridendo anche io. Approfitta del fatto che sto ridendo e apre di scatto la porta e sussulto indietreggiando. Entra con una chiave in mano che usa per chiudere la porta del bagno, poi prende il soffione della doccia e me lo punta contro.
-No ti prego, no...- Grido mettendo le mani davanti al viso. In un nano secondo sento l'acqua che scorre su tutto il mio corpo.
-Edwaaaaaaaard- Grido il più forte possibile prendendogli il soffione dalle mani e bagnando anche lui.
-Oh mio Dio- grida anche lui cercando di coprire gli occhi. Immediatamente spegne l'interruttore dell'acqua e mi toglie il soffione dalle mani per poi rimetterlo nella doccia. Mi guarda negli occhi e scoppia a ridere.
-Sembri un panda.- Esclama tenendosi la pancia per le risate.
Mi guardo allo specchio notando che ho sia l'eye-liner sia il mascara sbavato.
-Oddio, ma sono orribile- Prendo una salvietta ma struccante dal mobiletto affianco a me che ormai contiene più cose mie che sue.
-Ma va, sei un panda carino.- Dice abbracciandomi da dietro mentre sono intenta a togliere quel poco che resta del trucco.
-Comunque questa toglila o potresti ammalarti.- Sbottona la sua camicia che avevo messo per non prendere freddo. La fa scivolare dalle mie braccia facendomi rimanere in intimo. Lui è dietro di me ma lo riesco a vedere benissimo perché davanti a me c'è uno specchio enorme.
-Stai benissimo con questo completino addosso.- La sua voce è un po' rauca allontanandosi di poco per squadrarmi.
-Grazie- sussurro arrossendo.
Si avvicina di nuovo e mi lascia un bacio sulle labbra che, da veloce ed urgente qual era, diventa dolce e passionale.

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