Edward
-Ed, non di dimenticare il giubbotto, non si sa mai potrebbe piovere- grida mia madre dalle scale.
-Ok anche se non servirà a nulla.-
Finisco di mettere le magliette a maniche corte nella valigia e la chiudo. La scuola è ormai finita da più di due settimane e tra poche ore partiremo per Londra. Staremo lì una settimana e ancora non ci credo che praticamente convivrò con Addy per tutto quel tempo: Anne, infatti, ci ha prenotato una casa di una sua amica per noi quattro. Sento suonare il telefono, lo prendo e rispondo dopo aver letto "Addy❤" sullo schermo.
-Ehi, amore, dimmi tutto.-
~Allora, secondo te è normale che mia madre mi abbia fatto il riferimento di calzini e pacchetti di fazzoletti?~ Chiede contagiandomi con la sua risata.
~Comunque ho appena finito, ti aspetto quando vuoi.~ Ci facciamo accompagnare in aeroporto da sua madre così non dobbiamo lasciare lì la macchina.
-Si, mezz'ora e arrivo.--Si prega di allacciare le cinture, il volo per Londra è in partenza.- Appena sentiamo la voce delle hostess che ripetono la stessa frase in più lingue, ci sistemiamo meglio sui sedili e mettiamo i bagagli a mano al loro posto.
-Pronto?- Chiede Addison sorridendo.
-Per vivere una settimana intera con te?-
-Già.- Si avvicina e mi bacia.
-Mmh, si, credo di essere pronto- sussurro ancora sulle sue labbra.
-Perfetto.-
I ragazzi stanno più avanti rispetto a noi e affianco a me c'è una signora anziana che dall'accento con cui sta parlando al telefono sembra inglese. Addy si stacca e mette la modalità aereo sul telefono. Sentiamo l'aereo che inizia a muoversi e mi guarda con un sorriso a trentadue denti.
-Non ci posso credere, finalmente!-
-Già, il tuo primo viaggio da diciottenne.- Annuisce guardando fuori dal finestrino e poi scatta una foto con il telefono.
-Visto che il viaggio durerà molto, ti avviso che ho già sonno.- Ride prendendo un paio di cuffiette. Appena finisco di dire che anche io sono un po' stanco, l'aereo decolla. Dopo qualche minuto le hostess ci dicono che possiamo usare i nostri telefoni con la modalità aereo. Vedo Addy slacciarsi la cintura e alzare il bracciolo che ci separa, poi appoggia la sua testa sulla mia spalla e si addormenta dopo meno un quarto d'ora. Le sfilo dalle mani le cuffiette e le attacco al mio telefono facendo partire la riproduzione casuale della playlist.Mi sveglio per il freddo e apro gli occhi lentamente. Sono nella casetta dell'amica di Anne e nonostante Addy sia appiccicata a me, mi sto congelando. In America fa più caldo in questo periodo, qui invece il tempo è nuvoloso da quando siamo arrivati ieri sera. Sfioro il braccio della mia ragazza e noto che ha la pelle d'oca. Mi alzo senza spostare troppo il materasso e prendo due magliette e la coperta che è caduta mentre ieri facevamo l'amore. Me ne metto velocemente una e alzo la schiena alla mia ragazza mettendola anche a lei. Mi rimetto affianco a lei senza svegliarla e copro entrambi con il piumone. La sento tossire e schiude gli occhi.
-Che freddo- sussurra rannicchiandosi. Si guarda il corpo facendo una faccia strana.
-Cosa? Ma non avevo la maglietta ieri sera.-
-No, te l'ho messa io due minuti fa perché avevi la pelle d'oca.- Le lascio un bacio sulla fronte e lei si aggrappa al mio braccio.
-Ed, sai che ho un po' fame?- Chiede tranquilla mentre si accoccola.
-Fantastico, metti un paio di pantaloni e ti cucino tutto quello che vuoi.- Mi alzo velocemente dal letto prendendo un paio di boxer dalla valigia e poi cerco di capire che fine abbiano fatto i pantaloni del mio pigiama di ieri sera. Li trovo affianco a quelli di Addy a cui passo i suoi. Una volta in cucina si siede sullo sgabello del tavolo e mi guata mentre cerco qualcosa di veloce prima che le passi la voglia. Prendo dei toast e su uno ci spalmo della marmellata, su un'altro della Nutella. Impiega una mezz'ora buona ma li finisce entrambi senza andare di corsa in bagno.
-Amore, ti va di fare una passeggiata? Non ci allontaniamo, giusto per vedere il quartiere- propone guardandomi.
-Ok, ma così? In pigiama?-
-No, no. Ci cambiamo e andiamo.- Accetto e ci dirigiamo in camera per cambiarci. Una volta fuori di casa non vediamo molta gente probabilmente perché sono ancora le sette. Mi prende la mano incrociando le sue dita alle mie, poi prende una sigaretta dalla tasca della giacca e l'accende, iniziando a fumare.
-Ancora non ci credo di essere qui, in Europa, con il mio ragazzo e i miei migliori amici. È un sogno- sussurra tra un tiro e l'altro. La guardo sorridendo e noto che ha gli occhi chiusi. Ci fermiamo in un parco vicino al nostro quartiere e ci sediamo su una panchina per ammirare il paesaggio attorno a noi. In questa città ci sono tantissime aree verdi, sembra un posto fuori dal mondo. Mi ricordo che la prima volta che sono venuto qui ne ero rimasto affascinato, ma ora, nonostante sia venuto diverse volte, sia in vacanza sia per accompagnare mio padre durante viaggi di lavoro, rimane comunque un posto meraviglioso e speciale.Addison
-È tardi- sussurra il mio ragazzo dopo l'ennesimo bacio.
-No, non è vero.- Mi avvicino di nuovo al suo viso e si mette a ridere baciandomi.
-RAGAZZI MUOVETEVI, AVETE AVUTO TUTTO IERI SERA- grida Brad da dietro la porta chiusa a cui siamo appoggiati.
-Brad! Lasciali stare!- Interviene Eryn mentre noi apriamo la porta per uscire dalla camera e ci avviamo verso l'esterno della casa ridendo.
-Dai, abbiamo prenotato il traghetto per attraversare il Tamigi ma se non ci sbrighiamo lo perdiamo- dice Eryn prendendo la borsa da terra.
-Tranquilla. Venite, c'è un taxi.-
Saliamo sul taxi che in mezz'ora ci porta sulla riva del fiume. Durante la mattinata non facciamo altro che girare per la città, infatti Eryn non ci era mai venuta, per cui ha insistito per visitare qualunque cosa: museo o negozio di souvenir, lei ci ha costretto ad entrare.
-Ery, basta, sono esaurita- la supplico prendendo per l'ennesima volta la bottiglia dell'acqua dalla borsa.
-No, cazzo, è finita.- Sbuffo sventolando una mano davanti al viso.
-Facciamo che voi continuate il tour e che io e Addy andiamo a prendere qualcosa da bere?- Propone Ed facendomi annuire velocemente. Accettano anche gli altri due e cerchiamo il bar più vicino.
-Ti va una granita?- Chiede indicando una bancarella che le vende.
-Si, va bene- sorrido e ci avviamo. Facciamo qualche minuto di fila e, appena faccio un sorso, sussurro un 'finalmente'.
-Allora, quando è stata la prima volta che sei venuta qui?- Mi chiede guardandosi attorno.
-La prima non la ricordo, mia madre mi ha detto che venivamo almeno una volta al mese, sin da quando sono nata. Questo è uno dei posti più belli che abbia mai visitato, ma il mio preferito rimarrà sempre Milano- rispondo ripensando a quando i miei mi avevano portato lì per il mio dodicesimo compleanno.
-Tu invece?- Sorride annuendo leggermente con la testa, poi come se avesse visto un fantasma, si blocca e si irrigidisce.
-Tanti anni fa con Brad decidemmo di fare un viaggio insieme e, con le nostre famiglie, venimmo qui.- Fa un sorriso strano e mi circonda i fianchi con un braccio. Iniziamo a camminare ma lo sento distante.
-Che hai?- Gli chiedo guardandolo sorridendo.
-Niente- sussurra distogliendo lo sguardo. Vabbè, sicuramente sarà una mia impressione. Alzo le spalle e facciamo un giro per Trafalgar Square con le nostre granite in mano. Prendo la macchinetta fotografica che Ed mi ha regalato per il compleanno e scatto qualche foto.
-Ed, vieni qui!- Grido per richiamare la sua attenzione dal momento che è abbastanza lontano da me. Giro la fotocamera puntando l'obiettivo verso di noi e scatto.
-No, un'altra- rido vedendo che sono uscita con gli occhi chiusi a causa del sole.
-Fai un video, no? Così poi prendi la parte che ti piace di più.-
-Oh, ok.- Schiaccio qualche tasto inutilmente scatenando in Ed una risata; mi toglie la macchinetta e schiaccia un pulsante che non avevo visto, poi l'oggetto emette un rumore strano che segna l'inizio del filmato.
-Ciao... non so chi. Lei è Addy e voleva scattare una foto ma è uscita con gli occhi chiusi quindi abbiamo deciso di fare un video.-
-Ed, ma che stai facendo?- Rido per ciò che ha detto a mi metto affianco a lui. Gira la telecamera verso di noi e sorride, lo imito guardando verso la macchinetta.
-Aspetta, ho un'idea migliore.- Mi giro verso di lui e ne approfitta per baciarmi. Sorrido sulle sue labbra schiudendo le mie quando ci appoggia la sua lingua. Mette la sua mano libera dietro la mia schiena avvicinandomi ancora di più. Mi stacco dopo poco rimanendo a qualche millimetro da lui.
-Sai che stiamo filmando tutto, no?-
-Certo, il più bel video di sempre- sussurra annullando nuovamente la distanza tra di noi. Allaccio le mie braccia attorno al suo collo.
-Ti amo- dico facendo in modo che si senta nell'audio del video.
-Anche io ti amo, amore.-
STAI LEGGENDO
Just Trust Me
ChickLitPer Addison, una ragazza a cui la vita ha tolto molto, una volta che incontra Edward, nulla sarà più come prima. Lui cambia completamente per lei e lei migliora per lui. Ma cosa succederà quando anche i più tristi segreti di lei andranno a galla? E...