Capitolo 52

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Addison
-Non... non avrei mai creduto che... insomma, sospettavo qualcosa ma non così tanto!- È la prima volta dopo anni e anni che sento mia madre balbettare in questo modo. Le ho raccontato praticamente tutto, eccetto dell'ultima volta che sono stata in ospedale qui a Las Vegas, quella non la sa neanche Ed. Le ho raccontato di tutte le volte che mi sono sentita a disagio con il mio corpo, di tutte le volte che vomitavo cercando di stare meglio, anche se poi andava sempre peggio. Ma soprattutto le ho raccontato di tutte quelle volte in cui riuscivo a trovare conforto in Ed, di tutte quelle volte in cui mi ha aiutata, perché lui c'è sempre stato per me.
-Lo so e non te ne faccio una colpa. Sono io quella che ha sempre cercato di nascondere tutto per non dare nell'occhio. Ora che te l'ho detto mi sento finalmente libera, è come se mi fossi tolta un peso dal cuore.-
-Perché hai deciso di dirmelo proprio ora? Non che avrei preferito non saperlo, assolutamente, ma non capisco perché hai scelto di dirlo ora.-
-Ehm... perché... perché negli ultimi tempi ho avuto una ricaduta proprio per... la... la gravidanza e... oddio, non ce la faccio.- Ed mi stringe la mano un po' di più ma non trovo neanche un minimo di coraggio per chiederle di andare ad abitare a cinque ore di distanza dalla mia famiglia.
-Io... cioè noi, io... non sto bene senza...-
-Mi stai dicendo che vuoi trasferirti da lui?- Mi interrompe e le sue parole ci fanno spalancare gli occhi. Menomale che lo ha capito da sola, non avevo in tensione di dirglielo io, mi sembrava di ferirla! Chiudo gli occhi annuendo piano con la testa.
-Non avevo capito dei problemi con il cibo ma di sicuro me n'ero accorta della differenza di umore che hai tra quando sei con lui e quando no.-
-Il fatto è che grazie a lui questi problemi li ho superati, ma ora che siamo lontani è come se stessi ricadendo.- Le mie parole escono in un sussurro a malapena comprensibile e le lacrime iniziano a farsi strada.
-Io non potrò mai dirti "Ok, vai", sono pur sempre tua madre e per me non sarà facile non averti a casa tutti i giorni. Pensa ai gemelli o a Julienne, loro ti sono molto affezionati e se andrai via è ovvio che ne risentiranno. Quello che cerco di dirti è che questa scelta la devi prendere da sola, ormai sei adulta e so che sei in grado di capire cosa ti farà stare meglio.- Il suo discorso viene interrotto dal pianto di July che proviene dalla radiolina in cucina.
-Scusate, continuiamo più tardi.- Esce dalla stanza percorrendo in fretta le scale.
-Ha ragione. La scelta spetta a te, dopotutto lei non può decidere al tuo posto.-
-Ed, tu sai che voglio stare con te ma allo stesso tempo starò lontana dalla mia famiglia per molto tempo, quello che mi preoccupa è che i ragazzi non la prenderanno bene. Sai che pensavo? Forse lo dovrei dire anche a loro quello che ho passato, forse mi capirebbero.-
-Come vuoi amore.- Ed mi avvicina a sé, mi fa sedere sulle sue gambe e mi toglie dalle guance le poche lacrime he ho versato. Il telefono di Ed segna l'arrivo di una chiamata.
-Ehi, mamma, dimmi.- Mette il viva voce e lo poggia sulla mia gamba.
~Ed, puoi andare a prendere la nonna dalla stazione? Sto ancora cucinando e non ce la faccio con i tempi.~
-Certo, vado io.-
~Perfetto, a proposito, Addy c'è a pranzo, vero?~
-Ah, mi sono dimenticato di chiederglielo.- Si gira verso di me e mi sorride mimando con la bocca un 'ti prego'. Sussurro un 'ok' mentre lui dà conferma alla madre e chiude la telefonata.
-Dimmi che qui, oltre ai jeans, ho lasciato qualcosa di un po' meno sportivo.- Rido per la sua espressione e annuisco. Saliamo di sopra per cambiarci ma quando entriamo in camera mia c'è July che sta vestendo il pinguino e mia madre che sta alla porta e controlla quello che fa. Prendo un paio di pantaloni blu e una camicia bianca per Ed.
-Ehi, amore, ti va se lo vesti dopo? Io e Ed ci dobbiamo cambiare per uscire.-
-Ma un macchetto non può vedere una femminuccia che ti cambia!- Grida mettendo le mani sulla bocca. Non so se scoppiare a ridere o cercare di farle capire che non funziona proprio così ma non riesco ad essere seria.
-Hai ragione, infatti io vado in bagno e lei si cambia in camera, quando poi ha finito, me lo dice ed io ritorno in camera.- Prende i vestiti dal mio braccio ed entra in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
-Ok, allola tonno dopo.- Esce dalla stanza seguita a ruota da mia madre che si sta sforzando per non ridere. Chiudo la porta e busso a quella del bagno dicendo al mio ragazzo che se ne sono andate.
-Adoro tua sorella, quando rimane spiazzata dalle mie risposte fa una faccia troppo strana!- Scoppia a ridere contagiandomi. Prendo dall'armadio un vestito blu poco scollato, lungo fino al ginocchio ma molto stretto di sopra e lo metto in pochi secondi con un paio di calze lunghe color carne.
-Mi piace questo vestito, è nuovo?- poggia le mani sui miei fianchi e avvicina il suo viso al mio.
-No, ma è la prima volta che lo metto.- Le nostre labbra si uniscono dando il via ad un bacio dolce e lento.

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