Capitolo 43

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Addison
Positivo.
Lo avevo fatto per scherzare ma è positivo per davvero. Sono passate tre settimane e ho un ritardo di un giorno. Uno solo. Lo avevo fatto giusto per. Lancio il test di gravidanza da qualche parte sul letto e mi guardo la pancia con le lacrime agli occhi che lascio cadere senza opporre resistenza. Ma che cosa ho fatto? Ho solo diciotto anni, non posso prendere una responsabilità così grossa. Chiudo gli occhi per pochi istanti, poi prendo il telefono e scrivo un messaggio a Eryn il più velocemente possibile.

Messaggio a Eryn:
Eryn, prendi il puff prima di leggere questo messaggio: ho bisogno del tuo aiuto. Vieni a casa mia il prima possibile senza dire nulla a Brad e se puoi porta un test di gravidanza.

Potrebbe anche essere che sia scaduto o che non funzioni bene. Prendo la scatola per controllare, ma non è così. Manca ancora tanto prima che scada. La lancio contro la porta del bagno ma con la mia pessima mira finisce dietro all'armadio. Non voglio pensare a cosa succederà tra un mese o tra nove... Sto ancora sperando che il risultato sia sbagliato. Chiudo nuovamente gli occhi per pensare a come sia potuto succedere e nella mia mente tornano le immagini di noi due che facevamo l'amore nella doccia. Ecco, perfetto direi. Che cogliona che sono, come ho potuto dimenticare il preservativo? Ero troppo presa dal momento per fermarlo, ok che non è una giustificazione, ma è così.
-Addy, posso entrare un attimo?- Mio fratello bussa alla porta e mi affretto ad alzarmi per nascondere il test sotto la maglietta del pinguino.
-Certo.- Mi asciugo le poche lacrime e cerco di non far trasparire ciò che provo in questo momento. Jo apre la porta facendo entrare Eryn che ha un'espressione allarmata sul viso e un sacchetto di plastica bianca in mano.
-Ehi, che avete? Siete strane oggi.-
-Niente, cose tra ragazze.- Eryn scuote i capelli di Jordan con la mano libera.
-Oh, no. Anche voi? Mi basta Danette con il ciclo.- Sbuffa uscendo dalla stanza. Magari avessi il ciclo! Faccio segno alla mia amica di chiudere la porta.
-Addy, che cazzo sta succedendo? Ho visto il messaggio e mi sono precipitata qui!- Svuota il contenuto del sacchetto sul letto facendo uscire cinque test. Le passo il primo che ho fatto e dò il via libera allo sfogo iniziando a piangere.
-Io... l'ho fatto giusto per scherzare. Ho un ritardo di un solo giorno. E invece...- Sbarra gli occhi alle mie parole e mi corre incontro abbracciandomi.
-Ehi, tranquilla. Adesso vai in bagno e fai questi, ok?- Annuisco ed entro senza chiudere la porta. Li faccio e in meno di dieci minuti sono di nuovo sul mio letto.
-Non ho il coraggio di vederli, li ho messi tutti nella busta.- Gliela passo incerta e la apre estraendone uno, poi un altro e così via.
-Beh, complimenti... sei incinta di tre settimane.- Le tolgo di mano i test controllandoli. Su uno ci sono due linee, un altro dice 'positivo', un altro ancora ha una faccina sorridente e gli altri due dicono 'Incintra, tre settimane'. Butto il terzo il più lontano possibile catturando l'attenzione di Eryn.
-Che c'è? C'era una faccina sorridente! Cosa cazzo c'è da sorridere? Glielo dice lui a Ed? Oddio... Ed... non ci avevo neanche pensato.- Inizialmente cerca di trattenere un sorriso.
-Non lo vuoi questo bambino? Preferiresti interrompere la gravidanza?-
-Cosa? Assolutamente no, non farei mai una cosa del genere. Non lo abbiamo fatto apposta, ma di certo non deve essere lui a rimetterci. Ho solo paura di cosa accadrà. Come lo dico a Ed? E a mia madre? Non ha fatto altro che ripeterci di utilizzare i preservativi da quando stiamo insieme...-
-Addy, ascolta: non mettere un'altra volta gli altri prima di te. Cosa ne pensi tu di questo bambino?- Si stende affianco a me sul letto.
-Non lo so, penso che se riuscissi a coordinare tutto, ce la potrei anche fare. È solo che non me lo sarei mai aspettato.-
-È chiaro, siamo ancora giovani, ma ora che è successo come vuoi reagire?-
-Normalmente. Non posso fare altro che prendermi le mie responsabilità.-
-Ok, bene. Ora andiamo avanti. A Edward come lo vuoi dire?-
-Non lo so, so solo che ho bisogno di un po' di giorni per metabolizzare io stessa la situazione.-
-Si, è chiaro. Vuoi che rimanga con te o preferisci stare da sola?-
-Rimarresti davvero?- Mi giro per guardare la sua espressione.
-Certo, a che servono le migliori amiche altrimenti?- L'abbraccio forte e restiamo così per qualche minuto.
-Grazie, sono fortunata ad avere un'amica come te.- Mi stringe di più e mi accarezza i capelli.
-Sto per dire una cosa che non avrei mai creduto di dire così presto: ho fame.- Si stacca e mi sorride.
-Muoviti che andiamo a mangiare.- Mi metto un paio di pantofole e sistemo i test in un sacchetto nel comodino e butto tutte le altre cose. Scendiamo le scale per arrivare un cucina.
-Ordiniamo qualcosa?-
-Pizza!- Grida prendendo il telefono.
-Si, sì. Due... ehm un attimo. Addy tu come la vuoi?-
-Con il crudo... no aspetta, non posso. Falla con il prosciutto cotto.- Annuisce dando le ordinazioni poi ci sediamo sul divano accendendo la TV.
-L'altro giorno ho mangiato un piatto intero a pranzo, ma pensavo fosse un miracolo.-
-E invece era lui... se così si può dire.- Sfiora la mia pancia.
-Quando torna Ed?-
-Domani sera. Dovrei andare io a casa sua verso le otto.-
-Dovresti? Non ci vuoi andare?-
-Cosa? Certo che ci vado ma non so come fare per la storia del... soprannominiamolo con qualcosa, per favore. Non vorrei che i muri avessero le orecchie.- Sussurro facendole capire di aver sentito uno dei miei fratelli arrivare.
-Chiamiamolo prosciutto crudo.- La sguardo male per quello che ha detto: mi andrebbe davvero, ora!
-Ok... vabbè hai capito. Non so come dirglielo, ma a questo ci pensiamo domani.-
-Ciao ragazze. Jordan mi ha detto che c'è anche Eryn. Come stai?- Saluta la mia amica con due baci sulle guance.
-Bene, grazie tesoro. Tu piuttosto? Fidanzatini in vista?- Mia sorella arrossisce di colpo guardandomi male.
-Oh, no. Io non le ho detto nulla, ha un certo fiuto per queste cose...- Alzo le spalle ritornando a guardare la TV.
-Si. Uno, ma non credo che ci metteremo mai insieme, ha scatti di umore e non lo sopporto quando fa così. Ma... come hai fatto a capirlo?- Eryn ride e mi guarda.
-Oh, mi sembra che stia parlando una mini Addy. Sai che anche tua sorella non poteva vedere Ed? Neanche in cartolina! Non lo sopportava, eppure guardala ora: così... in... innamorata.- Le lancio una pantofola ma non la colpisco così le lancio anche la seconda invano.
-Comunque hai messo lo smalto e il lucida labbra.- Si spiega Eryn facendo preoccupare mia sorella.
-Va bene, io vado a finire di studiare anche perché quando fate così non vi capisco.- Alza le spalle e se ne torna di sopra dopo aver preso dalla cucina una bottiglietta d'acqua.
-Eryn, ma sei scema? Nessuno deve sapere di prosciutto crudo prima di Edward. Non voglio passare per quella che l'ha detto a tutto il mondo tranne al suo ragazzo.-
-Tranquilla.- Fa segno con le dita che starà zitta e si alza non appena sente suonare il campanello.
-Vado io, tu aspettami qui.- Corre verso l'ingresso e torna in pochi minuti con le mani occupate.
-Mmh, che profumino!- Mi alzo per darle una mano ma lei rifiuta.
-No, tu stai ferma. Dimmi di cosa hai bisogno e te lo prendo io.-
-Oddio, sembri Ed... forchette e coltelli se la pizza non è tagliata, e i tovaglioli.- Annuisce e torna velocemente con tutto l'occorrente in mano che appoggia sul tavolino davanti a noi.

-Mamma, sono incinta.- Mi avvicino a lei per abbracciarla ma mi scansa per poi spingermi e farmi cadere sul letto.
-Che cosa? Dimmi che stai scherzando!- Sbarro gli occhi scuotendo la testa.
-No, è la verità, guarda.- Le porgo uno dei test di gravidanza ma lei lo afferra e lo spezza in due con forza.
-Ma ti rendi conto? Hai solo diciotto anni! Cosa penserebbe tuo padre se fosse ancora vivo? Eh? È ormai più di un anno che ti ripeto di usare sempre i preservativi!- Abbasso la testa ma dopo interi minuti di silenzio la rialzo. Ora al posto di mia madre c'è la figura del mio ragazzo che ha lo sguardo misto tra la delusione e l'arrabbiatura.
-Addy, ma cosa abbiamo fatto? Chi ci aiuta? Chi ti aiuta?-
Mi alzo di scatto dal letto ancora con gli occhi chiusi. Ho la fronte completamente sudata. È stato l'incubo peggiore della mia vita.
-Tranquillo, io non ti lascio. Promesso.- Sussurro sfiorando la pancia ancora inesistente. Apro gli occhi per controllare l'ora, non sono neanche le sette. Decido di alzarmi per fare una doccia e sistemarmi per questa sera. Ed arriverà a casa tra più di mezz'ora. Mi lavo molto velocemente e mi vesto mettendo un paio di jeans blu chiari e una maglietta nera con la scritta Adidas davanti. Un paio di All Star nere e sono pronta per uscire. Ho deciso che gli farò direttamente vedere i test, non ho il coraggio di dirglielo. Li prendo tutti e sei e li metto in un'altra bustina, un po' più piccola, che metto nella borsa. Prendo le chiavi della macchina, il telefono che squilla perennemente ed esco. Richiamo Eryn mentre mi metto in macchina.
-Ehi, sto andando. Non so come la prenderà ma ho deciso di farglieli vedere direttamente.- Metto in moto uscendo dalla via.
~Va bene, fammi sapere la reazione e ricorda che qualunque cosa ti dirà sei tu che determini prosciutto crudo, quindi molla il pacchetto di sigarette che al novanta percento hai in mano.~ Lo lascio cadere sul sedile mentre sbarro gli occhi.
-Come cazzo hai fatto? Sappi che mi fai sempre più paura.-
-Sesto senso, a proposito non dire troppe parolacce, non fanno bene a prosciuttino.~
-Ok, il discorso sta degenerando. Ci sentiamo dopo Eryn.-
~A dopo, tesoro.~ Chiudo la telefonata e alzo di poco il volume della radio. Guido tranquilla fino a casa del mio ragazzo e parcheggio dietro la sua macchina. Oddio, ora ho paura anche solo di vederlo. Non ho la più pallida idea di come la prenderà ma spero bene perché non ho intenzione di uccidere questa creaturina. Suono incerta il campanello. Per mia fortuna ad aprirmi è sua madre.
-Tesoro, da quanto tempo! Come stai? Non ci vediamo da molto!- Mi viene in contro abbracciandomi e ricambio.
-Bene, grazie. Tu? Magari un giorno di questi potremmo vederci per un te.- Ma che cazzo ho detto? Odio quando sono agitata perché non riesco a mettere mai un freno alla lingua.
-Certo, poi ci mettiamo d'accordo più tardi. Ora vai di sopra che Ed ti sta aspettando.- Annuisco salendo le scale senza alcuna fretta. Arrivo alla porta del mio ragazzo e faccio qualche respiro profondo prima di bussare un paio di volte e abbassare la maniglia senza aspettare una vera risposta. Ed è steso sul letto che ascolta la musica ma appena mi vede toglie le cuffiette correndomi incontro. Riesco a chiudere la porta prima che mi abbracci.
-Amore mio, mi sei mancata così tanto.- Sussurra accarezzandomi i capelli. Mi stacco per poi prendere il suo viso tra le mani e baciarlo. So che per qualunque cosa dovessi dire in questo momento, userei un tono strano e lui se ne accorgerebbe, quindi preferisco affogare i miei pensieri almeno per qualche secondo poggiando le mie labbra sulle sue. Lascio cadere la borsa per terra mentre lui mi appoggia delicatamente al muro più vicino a noi.
-Finalmente- sussurro beandomi della sensazione di essere baciata da lui dopo tanto tempo di astinenza. Fa scivolare una mano sotto la mia maglietta toccando il mio fianco nudo e la muove andando sempre più sopra.
-Ed, aspetta, ho bisogno di parlarti prima di fare qualunque altra cosa.- Annuisce staccandosi da me.
-È una cosa importante?-
-Ehm si, direi proprio di sì.- Sospiro prendendo la borsa da terra.
-Addy, sei stata un'altra volta in ospedale? Pensavo che fossi riuscita a...-
-No, no. Non è quello. Lascia fare a me e non provare a indovinare o sarà più difficile di quanto già non lo sia. Allora, non so come... non so come dirtelo quindi preferisco fartelo vedere.- Sono sicura di avere gli occhi lucidi ma non posso piangere ora. Devo essere forte, devo farlo per prosciutto crudo. Prendo la piccola busta e gliela porgo. La apre senza pensarci due volte e sgrana gli occhi vedendo il contenuto. Ne prende uno, poi un'altro. Il terzo, il quarto, il quinto e il sesto. Li guarda più volte ma senza mai guardare me. Quando fa così non so cosa aspettarmi, preferisco che parli, che gridi e che si incazzi ma quando non dice nulla ho seriamente paura e in questo momento ho paura di averlo deluso.

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