Addison
Mi sveglio sentendo uno strano dolore al basso ventre, non è insopportabile ma non è neanche troppo leggero... Mi alzo dal letto mettendomi un paio di mutandine pulite e una maglietta lunga. Scendo in cucina per bere qualcosa di caldo che cerchi di placare il dolore. L'unica parola con cui riesco a spiegare tutto ciò è 'strano'. Sono sensazioni che non ho mai provato e, sinceramente, pensavo sarebbe stato molto peggio. Non credo di essere stata brava, praticamente non mi sono quasi mossa per cui non so quanto gli possa essere piaciuto, ma a mia discolpa posso dire che non sapevo come fare e spero vivamente che non sia stato un disastro per lui, insomma era la sua prima volta dopo tanto... Mi faccio una camomilla, la bevo e salgo di sopra prima che arrivi mia madre dall'ospedale. Rientro in camera e mi metto nuovamente sotto le lenzuola affianco a Ed.
-Ehi.- Sussurra accarezzandomi i lunghi capelli biondi con una mano.
-Ehi- Mi stendo meglio accanto a lui facendo aderire i nostri corpi.
-Come mai sei già vestita?- Chiede baciandomi e scrutandomi da sotto le coperte.
-Mmh... sai di... camomilla?- continua interrogativo.
-Si, sono scesa per farmene una.- Rispondo vaga.
-Come mai? Ti fa male qualcosa per ieri?- Appoggia una mano sul mio fianco.
-Si, un po', ma non è nulla di esagerato.- Sussurro tra un bacio e l'altro.
-Amore, mi sa che ci dobbiamo vestire davvero prima che mia madre torni.- Continuo a sussurrare sul suo petto.
-Ok, ma io ho bisogno di una doccia.- Ride accarezzandomi i capelli.
-Uffa... non voglio alzarmi.- Ribatto tracciando con un dito i suoi addominali. Ride per ciò che ho detto contagiando anche me. Si sente bussare alla porta ed entrambi ci mettiamo a sedere di scatto.
-Ehm... si?- Grido con voce incerta.
-Ragazzi, sono io, ho bussato solo per avvisarvi che sono appena tornata.- Risponde tranquilla mia madre.
-Si, si. Due minuti e arrivo.- Guardo preoccupata il mio ragazzo che si alza per poi dirigersi in bagno.
-Ok.- Risponde lei e sento il rumore dei suoi tacchi echeggiare per le scale. Apro la porta del bagno e mi fiondo anche io dentro per lavarmi il viso.
-Allora?- Chiede Ed ormai sotto la doccia.
-Mi vesto e vado.- Grido per sovrastare il rumore dell'acqua dopo aver asciugato il viso. Esco dal bagno chiudendo la porta e prendo dall'armadio un paio di jeans con qualche strappo sulle ginocchia e una maglietta bianca con le scritte blu. Mi vesto velocemente e, ancora con le calze, scendo in camera di mia madre. Ci è mancato davvero poco per farci trovare nudi nel letto. Che sfiga sarebbe stata, poi! Beccata la mia prima volta... Busso alla porta interrompendo i miei pensieri.
-Entra, entra.- Apro e la trovo a piegare dei vestiti sul letto. Mi avvicino e le dò un bacio sulla guancia.
-Com'è andata?- Chiedo sedendomi sul letto cercando di mascherare il fatto che mi stia facendo male.
-Bene, voi? Dove siete andati ieri sera?- Mi guarda.
-Oh, non mi ricordo il nome, ma era un ristorante bellissimo, l'unica cosa è che era lontano più di un'ora e mezza- rispondo sorridendo.
-Ah, ok. E dopo?- Continua facendomi irrigidire.
-Cioè, siete tornati tardi a casa?- Si spiega meglio.
-Ah, si abbastanza tardi.- Dico vaga alzandomi dal letto.
-Vado a preparare la colazione, la vuoi anche tu?- Chiedo dirigendomi verso la porta.
-No, no, vado a dormire, sono stanchissima.- Risponde abbassando le tapparelle.
-Oh, ok, buon riposo allora.- Chiudo la porta dopo un suo 'grazie'. Mio Dio, il mio cuore ha smesso di battere per qualche secondo quando ha detto 'E dopo?'. Scendo giù per preparare il caffè, noi non amiamo mangiare uova e bacon per colazione, anche perché Ed non potrebbe dal momento che può mangiare solo determinate cose per rimanere in forma. Ritorno di sopra per mettermi un paio di scarpe.
-Amore a che stai? Il caffè è quasi pronto.- Dico mentre prendo le Adidas bianche a strisce blu.
-Eccomi, mi manca solo la maglietta.- Esce dal bagno a torso nudo. Deglutisco guardandolo e gliene prendo una dal cassetto.
-Grazie.- Fa aderire il suo petto al mio busto. Sorrido e gli dò un bacio, poi mi siedo sul letto per mettere le scarpe. Mi alzo troppo velocemente e corruccio la fronte per il dolore ormai lieve.
-Ehi, mi dispiace che ti faccia così male, se lo avessi saputo ci avrei pensato due volte.- Si scusa mentre mi accarezza la schiena.
-Ma che stai dicendo? Tranquillo, è già diminuito e poi n'è valsa la pena.- Sorrido tranquillizzandomi. Mi prende facendomi sedere sulle sue gambe.
-Ah, allora ti è piaciuto.- Mi stuzzica lui.
-Beh, sì?- Chiedo incerta probabilmente rossa in viso. Sorride a trentadue denti e avvicina le labbra alle mie.
-È stato stupendo. E, sapendo che te lo stai chiedendo, sei stata bravissima.- Sussurra l'ultima parte facendomi avvampare.
-Ma se sono stata praticamente immobile.-
-A te è sembrato così, ma non lo eri.- Ride baciandomi. Ora sì che mi sento sollevata, non sono stata un completo disastro.
-Andiamo?-
-Ok, allaccia bene le gambe e le braccia.- Rido quando si alza con ancora me in braccio.
-Come fai a scendere tutte quelle scale con me in braccio?- Sussurro per non svegliare mia madre, quando apre la porta.
-Tranquilla che ce la faccio- Mette le mani sotto il mio sedere per avere un appoggio. Arriviamo al piano terra e cerco di scendere ma lui continua a stringermi.
-Siamo arrivati.- Sussurro ridendo.
-No, non siamo ancora in cucina.- Continua lui serio. Quando arriviamo mi appoggia sulla sedia e mi fa segno di stare ferma. Prende due tazzine dalla credenza e ci versa il caffè, poi prende il latte dal frigorifero e si siede affianco a me.
-Manca qualcosa?- mi chiede guardandomi.
-No, ma in caso la posso prendere io.- Rispondo con tono indeciso.
-No, perché se ti alzi ti fa male.-
-Ah, ma allora è per questo che mi hai portata fin qui in braccio...- Esclamo ridendo.
-Pensavo che fosse una scusa per palparmi il sedere.- Continuo facendo ridere anche lui.
-No, no. È che tu mi hai detto che ti fa male e volevo evitare che continuasse, però ora che ci penso devo farlo più spesso per palparti il sedere.- Beve il caffè. Arrossisco per ciò che ha detto e metto un po' di latte nella mia tazzina. È sempre così premuroso nei miei confronti che a volte mi stupisco che stia con una come me, anche Eryn dice che sono un po' troppo stronza con lui.
-Allora? Che facciamo?- Chiedo giocherellando con il cucchiaino mentre lui controlla il suo telefono.
-Ti va di venire a pranzo a casa mia?- Mi chiede mentre digita qualcosa.
-Si, va bene.- Indietreggio con la sedia ma quando faccio per alzarmi lui mi blocca, prende le nostre tazzine e le mette nel lavabo, poi le sciacqua e rimette il latte apposto. Rido per la sua reazione inclinando la testa per guardarlo meglio mentre compie quei movimenti. Credo di essermi innamorata.-Mmh, no.- Cambio canale per l'ennesima volta. Siamo a casa di Edward ed io sono stesa sul suo letto, abbiamo appena finito di mangiare e ora mi sto rilassando mentre lui sta finendo matematica. Fortunatamente domani la mia classe esce prima e inoltre ho anche potuto anticipare i pochi compiti che mi avevano assegnato. Trovo un film che ho già visto ma che mi piace tanto, infatti non è un horror, e lascio su quel canale. Dopo qualche minuto Ed mi raggiunge sul letto, circondandomi con un braccio.
-Che film è?- chiede baciandomi.
-Di sicuro non horror.- Continua vedendo che i due ragazzi protagonisti stanno... ehm... facendo quello che abbiamo fatto per la prima volta ieri sera io e lui.
-Già.- Sussurro imbarazzata.
-A mia discolpa posso dire che non c'era nient'altro da vedere.- Sorrido cercando di smorzare la tensione creatasi.
-Vabbè, che problema c'è? Stanno solo facendo l'amore, del resto lo abbiamo fatto anche noi, no?- Mi chiede sicuro.
-Quindi la pensiamo allo stesso modo, cioè, siamo d'accordo sul fatto che quello che abbiamo fatto ieri era amore e non solo... sesso?- Sussurro pensando che probabilmente lo dava per scontato. Il problema è che sono fatta così, ho sempre bisogno che qualcuno mi confermi ciò che accade per rassicurarmi.
-Ci mancherebbe, a proposito, te lo volevo dire ieri ma non ci sono riuscito...- Inizia prima di essere interrotto dalla suoneria del suo telefono. Si alza dal letto sbuffando e, prendendolo, guarda lo schermo, sorride e risponde mettendo il viva voce.
-Brad ti avviso che sei in viva voce.- Si affretta a dire.
~Oh, ciao ragazzi.~ Saluta il nostro amico provocando in Ed una risata.
-Ciao Brad.- Rispondo non capendo.
~Va bene dai, non voglio disturbarvi, ci vediamo domani a scuola. Ciao.~
-A domani.- Ed continua a ridere lasciandomi perplessa.
Riattacca il telefono e si stende di nuovo affianco a me. Continuiamo a vedere il film fino a che non finisce e poi cambiamo cercandone un altro.
-Questo? È un horror stupendo, giuro, è molto realistico.- Il problema è la convinzione con cui lo ha detto... Lo guardo male ma lui non se ne accorge.
-Ok, un horror oppure...- Mi sposto per poi mettermi sopra di lui
-Beh, oppure questo.- Propongo baciandolo.
-'Questo' cosa?- Chiede facendo una faccia da pervertito.
-Tutto quello che vuoi.- Sussurro allontanandomi quando cerca di unire le nostre labbra. Tasta il materasso affianco a noi per cercare il telecomando e quando lo trova spegne la TV sorridendomi.
-Assolutamente 'questo'.- Mi bacia ed inverte le posizioni facendomi mettere sotto di lui. Crea una scia di baci fino all'orlo superiore della maglietta, poi ritorna verso il collo iniziando a succhiare quel lembo di pelle. Infila le mani sotto la mia maglietta bianca, palpandomi da sopra il reggiseno. Gemo inarcando la schiena verso di lui e ne approfitta per togliermi la maglietta. Gli sfilo la sua velocemente, poi appoggio una mano sui suoi addominali. Sposta la sua mano fino al mio ombelico, poi scende di più, fino ad arrivare alla cerniera dei jeans. Con un dito ne traccia il contorno prima di abbassarla, poi fa scivolare via i pantaloni. Me li tolgo completamente buttandoli per terra, poi faccio la stessa cosa che ha fatto lui con me, facendolo rimanere in boxer. Sento la sua erezione premere sulla mia intimità, così inarcò la schiena per strusciarmi. Ne approfitta per sganciarmi il reggiseno e per palparmi. Gemo non riuscendo a controllarmi.
-Vuoi davvero... rifarlo?- Chiede tra un gemito e l'altro. Annuisco convinta e lo bacio.
-Sicuro non sia troppo presto? Non vorrei farti stare ancora peggio con i dol...- Lo blocco appoggiando le mie labbra sulle sue.
-Si, sono sicura di volerlo rifare.- Allunga il braccio per prendere un preservativo dal cassetto, poi si sistema meglio e riprende a baciarmi. Gli sfilo i boxer e lui le mie mutandine. Apre la bustina mettendosi il preservativo, poi mi guarda.
-Potrebbe ancora farti male, quindi in caso dimmelo e mi fermo.-Mi continua a guardare.
-Ok.- Metto le mie mani sulle sue spalle, poi le faccio scivolare dietro al suo collo avvicinandolo a me. Entra in me lentamente facendomi provare ancora un po' di fastidio ma nulla a confronto di ieri. Inizia a spingere facendomi gemere dal piacere.
-Addy, io ti amo.- Sussurra facendomi bloccare in un primo momento, poi lo guardo e sorrido.
-Anche io ti amo Ed.- Riprendo i movimenti di prima sentendo un peso in meno sul mio cuore. Finalmente gliel'ho detto, vorrei quasi urlarglielo. Mi bacia con una passione che non avevo mai sentito che riesce a toccarmi fino al cuore.Veniamo dopo qualche minuto gemendo l'uno il nome dell'altra ed esce da me sorridendo.
-Ti amo.- Appoggio le mie labbra sulle sue con quasi le lacrime agli occhi. Ho capito di amarlo quando questa mattina mi ha perfino presa in braccio pur di non farmi star male. Non potevo desiderare nulla di più.
-Ti amo, ti amo, ti amo e non smetterò mai di ripetertelo perché sono così contento di potertelo finalmente dire.- Per ogni 'Ti amo' mi lascia un bacio sulle labbra e alla fine sono io che unisco le mie alle sue.
STAI LEGGENDO
Just Trust Me
ChickLitPer Addison, una ragazza a cui la vita ha tolto molto, una volta che incontra Edward, nulla sarà più come prima. Lui cambia completamente per lei e lei migliora per lui. Ma cosa succederà quando anche i più tristi segreti di lei andranno a galla? E...