Addison
-Trentanove, è scesa di poco- sussurro stanca al telefono. Da quando siamo tornati dall'Inghilterra, ci siamo ammalati tutti e quattro solo che loro sono guariti in pochi giorni, io sto ancora così da una settimana.
~Appena finisco gli allenamenti vengo, ok? Intanto cerca di mangiare qualcosa.~
-Ok Ed, a dopo.- Chiudo il telefono e cambio per l'ennesima volta lo straccio ghiacciato che ho messo in fronte. La mia testa sta girando e mi sta facendo un male assurdo, sembra che mi stiano lanciando qualcosa in continuazione. Appena chiudo la telefonata vedo mia madre entrare dalla porta.
-Ehi, Addison, sono appena tornata. Si è abbassata?- Scuoto la testa facendole intuire che è ancora a trentanove.
-Ok, basta: è passato troppo tempo. Ti faccio la borsa e andiamo in ospedale, non può essere ancora così alta dopo sette giorni.-
-Non ho bisogno di andare in ospedale, mamma, appena qualche giorno e starò meglio...-
-No, anzi ti avrei dovuto portare già da due giorni. Dai, su, metti le scarpe e andiamo.- Apre l'armadio prendendo un ricambio e fa per aprire anche il primo cassetto del comodino.
-No, ferma. Ci penso io- alzo la voce tossendo ma non faccio in tempo a bloccarla. Metto una mano davanti agli occhi come per cercare di evitare l'inevitabile. Allargo le dita per assistere alla scena ma prende delle semplici mutandine e poi richiude. Non ci posso credere, fortunatamente Ed si è ricordato di nascondere i preservativi più infondo nel cassetto. Prendo un paio di All Star, il caricabatterie e scendo le scale accompagnata da mia madre.Massaggio a Ed❤:
Amore, vedi che mia madre mi sta portando in ospedale perché la febbre non si è ancora abbassata. Ci sentiamo dopo.
Ti amo❤Metto via il telefono prima che entri in macchina mia madre e allaccio la cintura. Il viaggio è silenzioso ma mano a mano che ci avviciniamo all'ospedale ho sempre più paura che ci sia il dottore dell'altra volta, non voglio che mi riconosca (anche se credo sarebbe abbastanza difficile considerando che ha decine e decine di pazienti al giorno) o che dica qualcosa a mia madre. Appena arriviamo un'infermiera mi sorregge fino all'ascensore, arriviamo al quinto piano e mi fa stendere su di un lettino, poi non vedo o sento più nulla. Solo buio.
Edward
-Ancora un altro giro rammolliti- grida il coach usando il fischietto.
-Harris e Turner, ma cosa avete fatto in Europa? Da quando siete tornati state correndo sempre più lentamente. Per punizione voi rimarrete per dieci giri extra.- Oh, non ci posso credere. Non basta che siamo esausti, dobbiamo anche rimanere più tempo...
-No, la prego, basta.-
-Non ho sentito bene Turner, vuole quindici giri per lei e il suo amichetto? Bene, l'accontento.-
-Ma vaffanculo Brad- sussurro cercando di non farmi sentire.
-Guarda che non l'ho fatta apposta!-
-Ci mancherebbe, muoviti che prima li facciamo e prima ce ne andiamo.- Appena li finiamo ci fiondiamo nelle docce degli spogliatoi per lavarci ed usciamo velocemente. Prendo il telefono controllando gli ultimi messaggi e apro quello di Addy.Messaggio da Addy❤:
Amore, vedi che mia madre mi sta portando in ospedale perché la febbre non si è ancora abbassata. Ci sentiamo dopo.
Ti amo❤Me lo ha mandato poco meno di un'ora fa. Mi fiondo in macchina spiegando la situazione anche a Brad.
-Vengo con te?-
-No, tranquillo, ti mando un messaggio più tardi.- Saluto il mio amico dirigendomi verso l'ospedale. Prendo il telefono che squilla mentre parcheggio la macchina.
-Pronto?-
~Ehm, Edward, sono Anne. Addison si è sentita poco bene ed è svenuta.~ Porca puttana, di nuovo.
-Cosa? Ehm, mi aveva mandato un messaggio per dirmi che la stavate portando in ospedale e infatti sono già qui.-
~Piano cinque stanza novantasette. Ti aspetto qui.~ Biascicò un 'ok' giusto in tempo prima che chiuda la telefonata. Entro e salgo velocemente alla ricerca della camera novantasette. Quando la trovo entro chiudendo la porta alle spalle.
-Sta ancora dormendo. Puoi rimanere un attimo? Vorrei parlare con il medico di turno per vedere se ci sono novità, le hanno fatto gli esami del sangue poco fa.-
-Certo, rimango io qui.- Esce accostando la porta e mi lascia con la mia ragazza.
-Porca miseria, stai scottando- sussurro toccandole la fronte. Schiude gli occhi corrucciando la fronte.
-Sono in ospedale, giusto?- Annuisco sorridendole.
-Finalmente ti sei svegliata, pensa che mi ha chiamato tua madre ed era... preoccupata, o almeno credo, non le avevo mai sentito quel tono di voce.-
-Mi sembra... di essere senza energie, mi passi la borsa, per favore?-
-Addy, puoi prendere quanti integratori vuoi, ma sappi che ti hanno già fatto le analisi.- Si guarda il braccio notando il cerotto che le hanno messo di sopra.
-Porca miseria, è la fine. Quella mi controllerà per il resto dei miei giorni...-
-Ehi, guarda che stai alludendo a tua madre, prima o poi lo doveva scop...-
-Addison, bambina mia, finalmente- grida Anne entrando dalla porta.
-Come va?-
-Per niente bene.- Mi passa la borsa cercando di non farsi notare. Il silenzio che si crea per qualche minuto, viene interrotto dalla suoneria della donna difronte a me.
-No, Jordan, passa tu per favore. E Danette? Va bene, dai, ci penso io.- Chiude il telefono e si gira verso di noi guardandoci a turno negli occhi.
-Edward, puoi venire un attimo con me?- Oddio, che ho fatto? Addy guarda male la madre e sbuffa stendendosi. Una volta usciti mi fa cenno di sedermi su una delle sedie difronte alla stanza.
-Allora, so che state insieme da molto tempo, che vi conoscete da ancora di più e tu, essendo il suo ragazzo saprai cose che io non conosco, ma è giusto così. Siete giovani, neanche io alla mia età dicevo tutto ciò che mi accadeva ai miei genitori. C'è qualcosa che non quadra nelle analisi di Addison. Non ti voglio estirpare la verità, non è nel mio stile, voglio solo chiedere di... prenderti cura di lei.- Annuisco durante tutto il suo discorso. Ho le mani che sudano. La madre della mia ragazza è estremamente fredda. Sembra quasi non avere un cuore. So benissimo che ama i suoi figli come fanno un po' tutte le mamme ma lei ha uno strano modo di dimostrarlo.
-Ti posso chiedere un favore oltre a questo?-
-Certo.-
-Puoi rimanere qui per qualche ora? Devo accompagnare i gemelli non ho capito dove e poi devo passare da Sarah per prendere Julienne.-
-Veramente non c'è alcun problema, anzi le volevo dire che posso rimanere anche per la notte tanto i prossimi allenamenti li ho domani pomeriggio.- Mi guarda come se le avessi dato un'ottima notizia e sorride.
-Oh, ok.- Rientriamo dentro da Addy e mi siedo nuovamente vicino a lei.
-Allora Addison, ora devo andare dai gemelli e poi da Julienne, passo questa sera, va bene per te?- Le fa il punto della situazione e in tutta risposta alza le spalle biascicando un 'Ok, a dopo'. Poco più tardi rimaniamo soli nella stanza e mi alzo per sedermi sul lettino affianco a lei.
-Che ti ha detto?- Sbuffa mentre mi fa spazio.
-Niente, mi ha detto solo che c'è qualcosa che non va nelle tue analisi ma che non sa cosa né tantomeno me lo voleva far dire.-
-Tutto qui?-
-Tutto qui.-
-Sicuro?-
-Ma secondo te non ti direi qualcosa di importante?-
-No, ok, lo faresti. Scusa, mi fa mal tutto e sono stanca.-
-Tranquilla, non ti preoccupare.- Le faccio appoggiare la testa sul mio petto e poco dopo si addormenta tra le mie braccia.
Non avrei mai voluto ricevere una seconda telefonata dello stesso tipo. Non so come farle capire che un paio di integratori non possono sostituire il cibo, ho troppa paura di finire per litigare ma soprattutto non voglio che si allontani proprio per questo motivo. Sono il suo ragazzo, dovrei proteggerla, tenerla fra le mie braccia come sto facendo ora, non farla chiudere in se stessa. È l'ultima cosa che voglio che accada.
STAI LEGGENDO
Just Trust Me
ChickLitPer Addison, una ragazza a cui la vita ha tolto molto, una volta che incontra Edward, nulla sarà più come prima. Lui cambia completamente per lei e lei migliora per lui. Ma cosa succederà quando anche i più tristi segreti di lei andranno a galla? E...