Capitolo 36

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Addison
-AHAHAHAHAHAHAHAHAH NO, TI PEEGO BASTA- grido cercando di smuovere le sue mani di dosso.
-Scordatelo. Te lo ripeto, lo vuoi?- Continua a solleticarmi la pancia.
-Se lo mangio la smetti?-
-Si, quindi?- Gli prendo dalle mani la forchetta e mangio l'ultimo pezzo di carne nel mio piatto continuando a ridere.
-Brava bimba- mi dà un bacio sulla guancia.
-Guarda che ci togliamo solo un anno!-
-E quindi sei piccola.-
-Ma...- mi punta una forchetta con un altro pezzetto di carne del suo piatto alla bocca -è vero, sono piccola, piccolissima.- Ridiamo entrambi per la scena. Prendo il telefono rispondendo a qualche messaggio dei vari corsi.
-Dai, sei stata brava. Ora possiamo andare di sopra.-
-Mmh, un attimo.- Continuo a schiacciare qualche tasto nel tentativo di sbrigarmi il prima possibile ma ci metto il doppio del tempo perché devo cancellare tutti gli errori fatti.
-Ancora un secondo, sto... sto scrivendo male...- Si avvicina a me sorridendo e in un nano secondo mi prende in braccio.
-Te l'ho detto mille volte, prima mi devi avvisare! La prossima volta mi viene un infarto...-
-Certo, come no.- Mi zittisce con un bacio e sale le scale con ancora me in braccio. Continuo a mandare messaggi finché non arriviamo alla porta della sua camera, poi blocco lo schermo.
-Mi fai scendere? Dai, non voglio che ti faccia male la schiena...-
-Ma zitta che sei leggerissima.- Mi lancia in aria e mi riprende un paio di volte.
-Ok, ok. È chiaro il concetto.- Entriamo in camera ma non mi mette ancora giù.
-Ed, dai... mettimi giù- sorrido quando fa finta di farlo ma poi mi rialza di nuovo.
-Mmh... non mi va- mi prende meglio in braccio e allaccio gambe attorno al suo bacino facendo scontrare le nostre intimità.
-Adesso mi metti giù?- Sussurro al suo orecchio sentendo la sua reazione un po' più in basso.
-No.- Sbuffo e decido di passare a qualcosa di più decisivo.
-E così?- Mi sfilo la sua maglietta che avevo usato per dormire, rimanendo con solo le mutandine addosso.
-Mmh... così al massimo posso fare un'altra cosa.- Chiude la porta e sposta alcune cose dalla scrivania facendomi sedere di sopra.
-Magari potremmo provare una cosa nuova, ti va?- Annuisco sfilandogli la maglietta. Si spoglia velocemente, prende un preservativo dal cassetto e lo mette. Mi avvento sulle sue labbra avvicinandolo a me.
-Dopo la porta della mia camera e la tua doccia, ora tocca alla tua scrivania nuova?- Rido sulle sue labbra lasciandomi toccare ogni centimetro del mio corpo.
-Esatto- sorride continuando ad esplorare il mio corpo. Arriva fino alle mutandine e le scosta entrando velocemente in me. Lo spingo più vicino al mio e lo bacio. Geme nella mia bocca iniziando a spingere sempre più forte. Ci stacchiamo di tanto in tanto per riprendere fiato. Butto la testa indietro per il piacere continuando ad assecondare i suoi movimenti.
-È così. Bello. Sentirti. In questo modo.- Faccio delle pause mentre lo dico e mi riavvicino il più possibile a lui. Muovo il bacino facendomi sfiorare il mio punto più sensibile. Ed se ne accorge e continua a spingere in quel punto facendomi venire con poche altre spinte. Mi segue dopo qualche secondo ed esce da me. Scendo dalla scrivania e rimetto la sua maglietta per coprire il mio corpo nudo.
-È da rifare- sorride sulle mie labbra per ciò che ho detto e mi bacia con passione.
-Mmh... avrei un'altra idea ora.-
-Cioè?-
-Ne avevamo parlato un paio di mesi fa, in Inghilterra, ricordi?- Ci penso qualche secondo e scuoto la testa. Mette velocemente un paio di boxer e ritorna vicino a me.
-No? Possiamo 'rinfrescare' le idee allora...- Mi prende nuovamente in braccio e si dirige verso il corridoio.
-Ed, non ho neanche le mutande, se ci vedono i tuoi?- Sussurro cercando di coprirmi il più possibile con la sua maglietta.
-Non ci sono, sono usciti prima.- Entra nella camera degli ospiti facendomi rimanere ancora più confusa.
-Perché siamo qui?-
-Perché questa cosa non si può fare in nessun'altra stanza della casa.- Apre la porta del bagno e mi appoggia nella vasca, poi mi sfila la maglietta e apre il getto dell'acqua.
-Ah, ora mi ricordo.- Rido sdraiandomi mentre l'acqua inizia a salire. Ci metto un po' di bagnoschiuma per fare la schiuma.
-Non mi raggiungi?- Mi lego i capelli prima che si bagnino completamente.
-Con piacere- Si toglie i boxer e mi sposta facendomi sedere tra le sue gambe, poi chiude il getto dell'acqua e mi bacia nell'incavo del collo.
-Mi mancherà fare questo genere di cose.- Mi stringe di più e mi lascia un altro bacio.
-Anche a me, abbiamo meno di due settimane prima di vederci una volta al mese...-
-Non ci posso credere che non festeggeremo il nostro primo anniversario insieme.-
-Tranquillo, sarò da te il weekend successivo.-
-Ma così ti perdi la scuola.-
-No, se riparto entro le cinque del pomeriggio e anticipo i compiti, non perdo nessun giorno.-
-E con cosa ci vieni fino a San Diego?-
-Con la macchina, è anche ora che la prenda.-
-Scusa, come vuoi fare a studiare per prendere la patente in due settimane?- Mi giro per rispondere alla sua domanda assurda.
-Ed ma che ti sei fumato? Guarda che io ce l'ho la patente.- Fa una faccia strana corrucciando la fronte.
-Scusa non lo sapevi? L'ho presa da tanto.- Scuote la testa divertito.
-Dai, non mi prendere per il culo.- Mi sposto per guardarlo meglio.
-Cosa ci scommettiamo? Appena usciamo te la faccio vedere, la porto sempre nel borsellino.-
-E quando è stata l'ultima volta che hai guidato?-
-Il giorno dell'esame- rido rilassandomi nuovamente su di lui.
-Sei la ragazza più strana che io abbia mai conosciuto- sussurra abbracciandomi.
-Sai cosa ci vorrebbe ora?- Chiedo voltandomi verso di lui.
-Una bella sigaretta?- Sorrido e annuisco perché ha capito perfettamente cosa mi è passato per la testa.
-Oppure questo.- Mi gira mettendosi su di me e inizia a baciarmi sfiorando con la mano il mio petto nudo. Afferro i bordi della vasca per evitare di scivolare ed è proprio il fatto di non potermi muovere che rende il tutto più eccitante. Scende con il suo dolce e delicato tocco fino alla parte più sensibile del mio corpo, che sfiora con la mano disegnando dei cerchi immaginari. Gemo a bassa voce nel suo orecchio e continua diminuendo la velocità dei suoi gesti. Emetto un gemito di disapprovazione e lo sento ridere. Riprende più velocemente lasciandomi dei baci umidi sul collo. Si sofferma in una zona in particolare e inizia a succhiare e mordere la pelle. Divarico leggermente le gambe facendogli capire che può andare oltre e, come se mi avesse letto nel pensiero, mette un dito dentro di me facendo avanti e dietro. Sospiro affannosamente e aggiunge un altro dito facendomi gemere ancora più rumorosamente.
-Ti piace, eh?- Annuisco con la testa ormai quasi al culmine dell'eccitazione e incapace di dire qualunque cosa. Mi libero in un orgasmo poche spinte più tardi e mi rimette su di lui abbracciandomi da dietro.
-Mi mancherai davvero tanto- rido riprendendo fiato. Ride anche lui e mi lascia un ultimo bacio prima di sciacquare i nostri corpi dalla schiuma e uscire dalla vasca. Mi fa aprire le braccia e avvolge il mio corpo nudo con un asciugamano enorme. Fa la stessa cosa con il suo e ci dirigiamo verso camera sua. Ci cambiamo velocemente e ci mettiamo sotto le coperte.
-Quando tra due settimane non potremo più dormire insieme, come farò ad addormentarmi senza le tue braccia?- Chiedo accoccolandomi tra di loro.
-Veramente un'idea l'avrei ma devi aspettare il giorno della mia partenza.-
-Non mi puoi anticipare qualcosa?-
-No.-
-Daai.-
-No.-
-Una cosa piccola piccola.-
-Ok, è un oggetto.-
-Giuro che fin qua ci ero arrivata!-
-Non ti posso dire altro.- Ride e mi bacia zittendomi, poi si stacca e mi guarda negli occhi.
-Ti posso dire una cosa che ti sei dimenticata di fare oggi? Anzi, sono due.- Annuisco alla sua domanda girandomi verso di lui.
-Ti sei dimenticata di struccarti e assomigli ad un panda ma ad un panda molto, molto carino.- Mi fiondo nel bagno della sua camera struccandomi il più velocemente possibile. Quando ritorno a letto, lui sta ancora ridendo per la mia reazione.
-Dimmi l'altra prima che mi corichi di nuovo.-
-No, per questa non ce n'è bisogno. Stenditi affianco a me.- Mi fa segno con la mano sorridendo.
-Ed, se è un'altra cosa del genere, ti prendo a schiaffi.-
-Certo, sarebbe molto doloroso!- Mi prende in giro scoppiando a ridere.
-Dai!-
-Stenditi se vuoi sapere la seconda cosa.- Batte il palmo della mano sul materasso. Lo faccio e ritorno tra le sue braccia che so che mi mancheranno davvero molto.
-Oggi non abbiamo proprio fumato.- Spalanco gli occhi ripercorrendo la giornata di oggi con la mente. Abbiamo fatto diverse cose oggi, abbiamo fatto colazione, dopo TV, abbiamo scherzato e riso, abbiamo fatto l'amore, poi il bagno e ora siamo qui... è vero, non abbiamo fumato.

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