Capitolo 40

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Edward
-Ti amo così tanto.- Le sfilo anche il reggiseno lasciandole solo le mutandine.
-Mmh, anche io.- Geme godendosi i baci umidi sul collo che le lascio. Io e Addy abbiamo deciso di incontrarci a metà strada ed ora siamo in un piccolo B&B nel centro di Barstow, in California.
-Queste due settimane senza di te sono state un incubo.- Tolgo gli ultimi pezzi di stoffa che ci separano mettendomi su di lei e allungo il braccio per arrivare al comodino. Tasto in cerca del preservativo che avevo appoggiato sopra e, una volta che riesco a prenderlo, lo infilo velocemente mentre ci baciamo con foga. Faccio scorrere la mia mano sul suo corpo verso l'alto, facendola andare dal fianco al seno. Geme per il piacere e ne approfitto per entrare in lei.
-Oddio, oddio Ed- geme contorcendosi.
-Ti. È. Mancato?-
-Mo. Molto.- I nostri respiri si affannano sempre di più. Spingo più velocemente chiudendo gli occhi. Appoggia le mani dietro la schiena lasciandomi dei leggerissimi segni con le unghie. Muove anche lei il bacino e sposta le sue mani toccando i miei addominali. Veniamo uno dopo l'altra dopo pochi minuti e mi accascio al suo fianco, esausto. Riprendiamo fiato e iniziamo a parlare di tutto.
-Non so come ti sia venuto in mente di incontrarci in un paese un po' più raggiungibile, me è stata una splendida idea.- Mi abbraccia rifugianti la testa nell'incavo del mio collo.
-Veramente me l'ha suggerita il mio compagno di camera.- La stingo a me lasciandole un bacio tra i capelli.
-Beh, ringrazialo anche da parte mia.-
-Come vuoi, buonanotte principessa.-
-Buonanotte pinguino mio.- Sorrido accarezzandole la schiena e ci addormentiamo così, nudi e abbracciati dopo aver trascorso due settimane lontani.

Addison
Non avevo un risveglio così piacevole dall'ultima volta che ci siamo visti. Non è ancora giorno, dalla finestra dell camera si vede ancora il buio. Non mi muovo minimamente, non voglio svegliarlo e tornare alla normalità. Voglio continuare a sentirlo vicino a me. Chiudo nuovamente gli occhi ma senza addormentarmi. Passo così delle ore, non ho mai dormito molto di notte, odio il fatto di dover chiudere gli occhi ed essere automaticamente circondata dal buio. Infatti, ultimamente, il più delle volte dormo un paio di ore di notte e le restanti le recupero nel pomeriggio. Mi sento accarezzare la guancia e spalanco gli occhi sorridendo.
-Eri già sveglia?- Sussurra baciandomi.
-Si ma non volevo svegliarti.- Mi accoccolo nuovamente sul suo petto.
-Sono quasi le nove, ci vestiamo e scendiamo a fare colazione? Prima finiamo, prima usciamo.- Annuisco mentre mi alzo dal letto per prendere l'intimo pulito che ho nel borsone. So di avere i suoi splendidi occhi verdi addosso ed è sempre bello sapere che gli piace ciò che vede. Si alza anche lui venendomi incontro, mi appoggia al muro freddo e mi bacia. Copre ogni centimetro del mio viso con le sue labbra morbide e, mano a mano, scende fino ai miei seni. È una sensazione talmente piacevole che non mi rendo conto che mi ha appoggiata sul lavabo del bagno.
-Pronta per il secondo round nel giro di poche ore?- Annuisco freneticamente alle sue parole mentre divarico le gambe.
-Cioè, no. I preservativi...- Sorrido staccandomi leggermente da lui.
-Subito.- Esce dal bagno rientrando dopo pochissimi secondi. Gli prendo la bustina dalle mani sussurrando un 'faccio io' e la apro. Le sue mani si spostano sul mio corpo nudo mentre le mie raggiungono la sua lunghezza per poi coprirla con il preservativo.
-Come siamo impazienti...- sussurra sul mio collo.
-Molto.- Lo spingo facendogli strada dentro di me.
-Mmh. Più veloce.- Gemo muovendomi anche io. Veniamo in pochi minuti ed esce da me continuando a baciarmi.
-Adesso sì che è tardi- ride sulle mie labbra.
-Andiamo allora.- Lo prendo per mano e, dopo essere scesa dal lavabo, lo trascino in camera. Ci vestiamo velocemente e scendiamo al pianoterra dove c'è una sala piena di cibo per la colazione e per la prima volta dopo anni, non mi viene da storcere il naso vedendolo. Non mi viene il conato vedendolo. Anzi, mi viene quasi da mangiarlo. Sotto il suo sguardo riempio il piatto con due fette biscottate e una vaschetta di cioccolato, poi faccio un cappuccino con la macchinetta del caffè sul tavolo delle bibite. Lo vedo sorridere mentre prende un cornetto e una fetta biscottata con la marmellata e burro. Mi siedo ad un tavolo per due mentre aspetto che sia pronto anche il suo caffè. Si siede anche lui difronte a me e facciamo colazione in silenzio ma finalmente insieme. Quando finiamo entriamo nel parcheggio per uscire. Avendo portato entrambi libri e cose varie, abbiamo deciso di studiare nel pomeriggio e di fare un giro ora.
-Hai davvero la patente!- Afferma guardando la mia macchina nuova che apro con le chiavi. Mi metto a ridere e gli faccio segno di entrare.
-Già, vuoi vedere come so guidare bene?- Annuisce ed entriamo entrambi in macchina. Non è vero, guido malissimo e ne sono consapevole.
-Ti consiglio di allacciare le cinture...- Ha uno sguardo perplesso ma lo fa e le allaccio anche io, poi giro la chiave facendo partire la macchina.
-Come sei bella quando fai la faccia impegnata- ride guardandomi. Rido anche io facendo partire la macchina. Camminiamo per qualche minuto poi mi blocca.
-Addy, ma che fai? Devi cambiare la marcia!-
-La... la cosa?- Mi guarda spaventato e scoppio a ridere.
-Sto scherzando Ed, ma... quale dovrei mettere?-
-La seconda... Addy, ma chi te l'ha data la patente?-
-Ehi, ehi, non guidavo da tempo!-
-Lascia stare, se vuoi posso guidare io.-
-No, no, faccio io.- Rido per la sua espressione afflitta.
-Tranquillo, non ti uccido!-
-Stento a crederci- sussurra facendo aumentare la mia risata. Parcheggio in centro e scendiamo per fare un giro.
-Mio Dio, mai più! Da oggi in poi, tutte le volte che ci sono io con te, guido io, non voglio che tu faccia una brutta fine a soli diciotto anni...- Rido e mi prende per mano lasciandomi un bacio sulle labbra.
-Allora, cosa vuoi fare?-
-Quello che vuoi, mi basta stare con te.- Appoggio la testa sulla sua spalla mentre lo dico e mi beo della sensazione di tranquillità che mi invade quando sono con lui.

-Non posso Eryn, devo studiare e non mi va di andare male all'interrogazione di domani...- prendo dallo zaino il quaderno degli appunti.
~Scommetto che sabato scorso hai passato più tempo a divertirti che a studiare~ ha un tono malizioso e si mette a ridere sulle ultime parole.
-Si, è vero. Non ci vedevamo da due settimane, non potevo studiare per tutto il tempo!-
~Giusto, hai ragione. Va bene, dai, chiedo a Brad di accompagnarmi. Aspetta, ma domani non fate un anno? Certo, domani è ventisette... senti, perché non vieni con me al centro commerciale, ma dopo aver studiato? Tanto chiude alle undici di questa sera, ci stai?~
-Va bene, non ho la minima idea di cosa prendergli, almeno ci sei tu a consigliarmi. Vieni a casa mia alle sette e trenta. A dopo.-
~Ok, a dopo tesoro.~
È passato solo qualche giorno da Barstow e ho un po' di capitoli da studiare da recuperare. Ho deciso di offrirmi volontaria per l'interrogazione di domani in modo da non arretrarmi troppo. Inizio a leggere le pagine riassumendole con degli specchietti. Passo ore e ore a studiare e a ripetere oralmente la lezione, senza distrazioni come il telefono o la TV. Mi sta scoppiando la pancia, fortunatamente il ciclo passa prima del prossimo sabato, quando io andrò a San Diego, altrimenti sarebbe una sfiga assurda. Scendo giù per prendere qualcosa per farmi passare il mal di pancia. Il telefono nella tasca posteriore dei miei jeans suona. Lo prendo e rispondo a Ed.
-Ehi amore, dimmi.-
~Addison, è successo qualcosa? Ti ho mandato diversi messaggi ma non ti sono neanche arrivati.~
-Ah, tranquillo. Ho tolto internet per non distrarmi, ho molto da studiare prima di uscire con Eryn.-
~Ah, ok. Mi sono preoccupato. Va bene se ci sentiamo dopo? Devo andare, sono entrati degli amici in stanza.~
-Amici di che tipo?-
~Solo ragazzi, tranquilla.~
-Perfetto, a dopo amore.- Si sentono diversi rumori di sottofondo.
~A dopo.~ Chiudo la telefonata ritornando in camera per finire di studiare. Alzo la testa dai libri verso le sette meno cinque e inizio a prepararmi. Faccio una doccia veloce senza lavare i capelli e metto un paio di pantaloncini corti di jeans, una maglietta azzurra con delle scritte bianche e delle adidas dello stesso colore. Una volta cambiata, sistemo sulla scrivania le cose da ripetere per domani mattina e prendo la borsa uscendo di casa. Appena arriva Eryn, entriamo nella mia macchina e ci dirigiamo verso il centro commerciale.
-Cosa ti sai mettendo sabato sera?- Si gira per guardarmi.
-Ehm... un vestito? No, forse metto una gonna e un top un po' scollato... non lo so.-
-Veramente io intendevo dire di sotto, comunque meglio la gonna. Ritornando a prima: che intimo?-
-Cosa? Non so, uno di...-
-Non mi dire che stavi per dire uno di quelli che hai già. Non esiste proprio. Adesso prendiamo anche un completo super sexy, ovvero super invisibile. Aspetta, aspetta, magari potresti non mettere nulla.- SENZA NULLA?! Ma cosa si è fumata?
-Ma che dici?! Ery non stai bene...-
-Ok, allora ne dobbiamo cercare uno molto trasparente!- Esulta battendo le mani. Sbuffo parcheggiando l'auto.
-Sbrighiamoci, sono già le otto.-
-Tranquilla, abbiamo abbastanza tempo. Prima andiamo al negozio di intimo.- Entriamo in quel benedetto negozio e mi fa provare mille cose, una più indecente dell'altra. Alla fine esco con in mano l'unico che ho ritenuto appropriato per sabato sera. È rosa confetto e risalta sul colore della mia pelle bianca. Il di sopra è molto scollato e ha le coppe in pizzo mentre il di sotto non è esageratamente sgambato ma è comunque trasparente.
-O questo, o niente.- l'avviso facendoglielo vedere.
-Ok, va benissimo. Ora prendiamogli il regalo.- Un paio d'ore dopo torniamo esauste in macchina, finiamo il gelato che avevamo preso e l'accompagno a casa.
-A domani, tesoro.-
-Passo alle otto meno un quarto.- Annuisce ed esce dalla macchina con le sue buste in mano. Torno a casa per riposare qualche ora alla vigilia di una delle principali verifiche del primo semestre.

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