Capitolo 10

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Parcheggio. Ormai so la strada a memoria. Ho trovato casa sua senza che lei mi dicesse niente. Ho la memoria visiva.
"Ammazza te la sei ricordata subito la strada eh" nota.
"Ovvio"
Scendiamo e saliamo a casa. Lei si mette a cucinare ed io mi appoggio alla credenza a guardarla.
"Ti dispiace se mentre l'acqua bolle mi faccio una doccia?!" Mi chiede.
"No tranquilla"
"In caso se bolle scegli la pasta e buttala giù" mi fa vedere dove è la pasta. Annuisco e lei corre in bagno. Sto pensando di raggiungerla ma lei è come il fulmine e torna di la cambiata.
"Meglio?! Non bolle ancora. Stavo guardando ma niente" dico.
"Molto meglio. La sabbia da fastidio. Ora alziamo il gas così si sbriga. Intanto ci mangiamo i toast" dice.
"Due coglioni la sabbia"
"Ti vuoi fare la doccia?!"
"Eh magari ce l'ho in mezzo alle chiappe e pizzica" dico.
"E va che me lo chiedi?! Che scemo. Va ti aspetto" ride ed io vado a farmi un doccione e torno di la.
"Meglio?!" Mi chiede.
"Molto. Non mi prudono più le chiappe"
"Meno male senno ho la spugna per grattarti" mi fa vedere e le dico di no che quella fa male. Mi passa i toast e mi chiede se adesso ho fame.
"Ho sempre fame" la guardo maliziosa.
"Che è sta faccia da maniaco?!" Mi guarda.
"50 sfumature di Manolas, c'è anche il maniaco, è incluso" dico e lei butta giu la pasta.
"Beata chi ti si sposa allora"
"Eh già. Vado a ruba!! Mi vogliono sposare tutte" dico.
"Fico no" mette le patate e il pollo nel forno "E tu scegline una" ride.
"Per forza. Sceglieró la migliore"
"Eh si eh. Io invece ho solo uno sfigatello che mi viene dietro. Ma non mi piace. Mi scrive su Facebook usciamo vediamoci, ma se ti dico di no accanna dai" mi dice.
"Due palle quelli che si accollano"
"Già. Poi stavo a sentirmi con Alessandro, il fisioterapista"
"Ah.. e??" Chiedo mentre lei scola la pasta e inizia a dar vita alla carbonara.
"E poi boh è successo tutto e non l'ho più sentito. Lui mi ha scritto ma non gli potevo risponde, gli scriveró" fa spallucce. Annuisco e lei fa i piatti. Mi siedo e lei si mette di fronte a me. Inizio a mangiare.
"Come è?"
"Fantastica" rispondo con la bocca piena "è ottima giuro" faccio anche la scarpetta.
"Meno male. Ne vuoi ancora?" Mi chiede.
"Se c'è si.."
"Certo!" Mi dice e mette la sua pasta nel mio piatto.
"Perchè la tua?!"
"Mangia. Io mangio le patate col pollo" dice. Le faccio un sorriso e la mangio tutta.
Poi prendo un foglietto e lo attacco alla punta del coltello.
"Ma che stai facendo?!" Mi chiede guardandomi confusa.
"La paletta per il voto. A fine cena scrivo"
"Che scemo" mi dice ridendo. Si alza e va a prendere la teglia con i polletti e le patate. Mi metto a guardarle il culo.
"Questi non li ho fatti io peró, ti devi accontentare" mi dice.
"Eh vabbe sono escluse dal voto finale" dico.
"Si. Ci vuoi le salse?!" Mi chiede.
Se la vuoi ce l'ho..
"Si grazie"
"Prendile stanno in frigo" mi dice. Mi alzo.
"Tu le vuoi?!" Chiedo.
"La maionese"
"Uh ce n'ho a quintali" dico piano andando verso il frigo. Prendo le salse e torno a sedermi.
"Potevi prendere quella a spruzzo, era più comoda" mi dice. Mamma mia, boccaccia mia taci. Mangiamo finchè Strfany posta un video su instagram di Kostantina che cammina, con scritto: "Stai diventando grande❤️"
Le metto il mi piace e poi giro il cellulare a Camilla facendole vedere il video.
"Amore. Come è grande" mi dice.
"Si tra poco fa un anno. Poi te la faccio conoscere"
"Si!" Dice.
"È un amore"
"Si vede"
Ste mi scrive su whatsapp se è tutto apposto. Le rispondo di si e chiedo di loro.
"È me piccola" dico e lei sorride.
L'altra mi risponde che Tina sta mangiando. Io gli dico di darle un bacio da parte mia e di non aspettarmi e quindi di mangiare anche lei perchè ceno fuori.
"Vorrei avere un maschietto un giorno. Che imbruttisce. Un mini me" dico posando il cellulare e lei porta il dolce. "Che lancia la riba per casa, mena gli altri bambini, gli dice viecce con tanto di gesto della mano e imbruttita al seguito, con un nome potente. Deve mettere paura" dico.
Lei ride: "Tipo?"
"Kevin, Cesare, nomi tosti"
"Si ma Kevin Manolas fa strano" rido.
"Si per Strootman"
"Ettore Manolas" se ne esce.
"Bello Ettore. Si mi piace" già me lo immagino.
"Lei lo vorrebbe un altro figlio?!" Mi chiede.
"Boh. Non glielo ho mai chiesto"
"Magari ti dice di si"
"Sicuramente dirà di si. Ma non è il momento giusto, non sono sicuro io"
"Capito. Vabbe Kostantina è piccola ancora" mi dice.
"Eh si. Vediamo. Ti piacciono i bambini?!" Le chiedo.
"Si molto ma Sara non me lo fa un nipotino!" Sbuffa.
Rido.
"Poi ti faccio conoscere la mia magari la stanchi e dorme tutta la notte"
"Mi sa che dormo io non lei" dice ridendo.
"Si ti ammazza lenta lenta"
"Come il padre" dico.
"Ei ei. Io vado veloce veloce"
"Ha ripreso da te sta cosa"
"È tutta me. Le femmine sono più affettuose col padre peró il maschio non si batte. Per un uomo è un orgoglio ceh. L'obiettivo della vita. Un mini te"
"Eh si. Come per la madre una mini lei, questo è vero" dice e fa il caffè e me lo porta. Dopo lei si accende una sigaretta.
"Vedeai arriverà" mi dice.
"Ma si. Senza fretta. Ah devo votare la cena. Ce l'hai un pennarello?" Chiedo.
Mi chiede di aspettare e va a cercare nel cassetto della credenza borbottando e tirando fuori di tutto e di più: "Devo buttare tutto, no il servizio, le posate e le cazzatelle se ti sposi, ma vaffanculo!" Lo trova. Me lo porta e scrivo. Le giro la "paletta" con un 44 gigante.
"Wooooow. Ho vinto io. Sono più brava io in cucina che tu a letto" dice.
"Nah"
"Si. Io 44 tu 10"
"Infinito io" dico.
"Su vabbe mo se lo da da solo il voto" rido.
"Se vuoi ti rinfresco la memoria" dico.
"Ei come corri, hai fretta mh?!" Dice.
"Chiedevo. Nono c'è scritto sull'agenda fino a quando ci va"
"Salvo imprevisti" dice dando una sparecchiata.
"Sei impegnata con me che fai disdici non è carino" dico.
"Ma non dicevo quello. Visto che ti chiama e ti controlla, puo succedere di tutto" si sdraia sul divano.
"E lasciala stare tanto non vado" mi siedo vicino a lei.
"Non torni a dormire neanche stanotte?!" Mi chiede allungando le gambe sulle mie.
"Non lo so. A che scopo?! Stare a litigare tutte le volte?!"
"Per la bimba mica per lei" mi dice e poggio il braccio sulle sue cosce.
"Non lo so poi vedo"
"Ok" accende la tv.
Mi chiede se voglio uscire e rispondo che usciremo piu tardi. La tiro a me per la maglietta e la bacio. Lei mi morde la guancia.
"Dove andiamo?!" Mi chiede baciandomi il collo.
"A Trastevere mh?!" Rispondo ma lei mi sfiora l'interno coscia e il mio bazuca trema.
"Va bene sei uomo devi decidere. Dai sfogo alla tua fantasia"
"La mia fantasia adesso è un'altra" dico.
"Ah si e quale?!" Mi sfiora il collo con il naso. La faccio sdraiare e le salgo sopra.
"Ora vedi" dico e inizio a baciarle il collo.
"Mi sa che ho capito sai.."
"Ah si!? Meglio" inizo a spogliarla e le bacio i seni. Lei mi spoglia a sua volta. "Quindi l'itinerario è Paradiso, Roma di notte.."
Le sfilo tutto e le allargo le gambe iniziando a darle piacere con la bocca. Lei si dimena sotto di me e mi tocca i capelli mentre la sento parlare facendo apprezzamenti. Sono sicuro di questa cosa che stiamo facendo e glielo faccio capire in tutti i modi e dando il meglio di me.
"Mamma mia, ti invito tutte le sere a cena, ti cucino tutto quello che vuoi. Fantastico, unico e inimitabile. Kostas meglio di Rocco! La perfezione sei" ansima. Risalgo e mi struscio.
"La perfezione eh" dico.
"Mhmh"
Inizio a tormentarle il punto x con la mano e le bacio intorno alla bocca. Anche lei inizia a toccarmi.
"Ci sai fare te lo dico.."
"Anche tu non sei niente male" rispondo.
"Grazie" si struscia.
"Hai un buon odire, sei molto piacevole e poi.. mi fai salire il porno" le sussurro all'orecchio.
"Pure tu.. troppo.."
"Vedo" rido.
"E dai mi fai vergognare!"
"Ma di che! Ma fai come vuoi! Strappami tutti, graffiami, spettinami" sbotto.
"Madonna, ti devo dare pure i cazzotti non lo so?!" Ride e mi spettina.
"No, i bacetti" ribatto.
"Tanti.." dice e mi bacia ovunque mettendoci anche la lingua.
"Pronta?!" Le chiedo.
Lei mi bacia con tutta la lingua che ha e mentre mi dice che è sempre pronta, io continuo a baciarla, parlando con le nostre lingue che si scontrano. Poi finalmente entro dentro di lei e di sfoco alla mia immaginazione di poco fa. Lei ansiam e fonde i suoi respiri con i miei finchè non iniziano a tremarmi i nervi e capisco che siamo arrivati al limite. Riesco a spostarmi in tempo e a correre al bagno.

••••

"Fantastico" dico sognante e mi rivesto.
"Molto"
"La vuoi un po di Nutella?!" Chiedo.
"Mh si"
"A casa mia puo mancare tutto, ma la Nutella mai" dico prendendo il barattolo e due cucchiaini. Torno a sedere sul divano. Gli passo il cucchiaino e iniziamo a mangiare. "Allora mi vesto e usciamo?!" Chiedo.
"Certo"
"Allora vado" dico dandogli un bacino e amdando di la in camera. Mini vestito, tacchi e guacchetto cin la pelliccia. Mi trucco e litrata di profumo. Torno di la.
"Pronta come sto?" Chiedo.
"Benissimo."
"Oh grazie. Chiudi la bocca che sbavi" dico e lui la chiude "Andiamo?! O stai per venire e non ti puoi muovere?!"
"Mh mi piaci più nuda.." dice squadrandomi bene alzandosi.
"Se vuoi mi spoglio.."
"Poi non usciamo più, io non ti rifiuto eh. Se ti vuoi spogliare fa pure.."
"Ah neanche io" lancio la borsetta e mi tolgo i tacchi.
"Mi sa che stiamo a casa" dice.
Mi slaccio il giacchetto maliziosa e me lo tolgo. Tiro giù il vestito e sotto ho messo l'intimo di pizzo nero che sarebbe stato del corredo di nozze. Ash te la prendi nel culo. Mi avvicino a Kostas e lo faccio sedere.
"Miao" dice.
Mi siedo sopra di lui e gli tolgo la maglia.
"Trastevere è noiosa. Ci sono già stata" dico e lui mi sfiora le cosce "ora ti porto io in un posto dove non sei mai stato" lo finisco di spogliare ed è il mio turno di dargli piacere. Sento il suo respiro cambiare e lo vedo appoggiarsi con la testa al divano, godendosi il momento mentre io do il meglio di me.
"Sei fantastica giuro" ansima. "No non ci sono mai stato"
Torno su e mi struscio su di lui.
"Ora ci sei stato ma shhh non lo dire a nessuno.." gli bacio il collo e lui mi tira a se palpandomi il lato b.
"Chiudi gli occhi" gli dico. Lui fa come gli ho detto e inizio a sparmarlo di nutella ovunque. E quando dico ovunque, è ovunque. Non so cosa mi fa quest'uomo ma lo voglio mio, solo mio. Lui ansima proprio tanto e finchè non gliela ho tolta tutta non smetto. Mi rimetto sopra di lui e non mi da tempo di dire niente che mi tira a lui e mi bacis. Lo tiro a me mentre le sue mani toccano tutto il mio corpo. Entra dentro di me ancora una volta ma stavolta sono io a condurrere il gioco e voglio fargli capire che, nel bene o nel male questi momenti se li porterà dentro per sempre.
Ci muoviamo nella stessa direzione e lui mi stringe i fianchi quando sta per arrivare al culmine. Mi fa cenno sulla bocca che non ce la fa più a trattenersi ed io mi sposo. Va a liberarsi e poi si infila le mutande mentre io mi metto una tuta visto come va stasera che i vestiti stanno più giù che su. È una fatica inutile perdiamo solo tempo a spigliarsi. Si siede sul divano e mi fa posto. Mi metto vicino a lui che si è messo mezzo storto, facendomi appoggiare la schiena al suo petto.
"Non hai freddo cosi?!" Chiedo.
"No sto bene, sono accaldato ancora"
"Se hai freddo ci sta la coperta qua" lo coccolo.
"Dopo. Sto sudando ancora" dice ridendo.
"Sei in ebollizione"
"Troppo sembro una stufetta"
"Fatti una doccia fredda ti calmi e ti riprendi" dico.
"Si e chi si riprende più" dice. Si alza e va a farsi una doccia. Torna bello fresco e gli arriva una notifica su whatsapp.
"Meglio?" Chiedo.
"Molto.."
"Ti hanno scritto" dico.
Lui prende il cellulare e legge. Risponde.
"Chi è?"
"Dice che Kostantina piange e non dorme"
"Poverina come mai?!" Chiedo.
"Non lo so. Dice che ha provato di tutto ma non smette"
"Boh"
Continua a messaggiare e si rimette come prima.
"Non so nulla di bambini. Non ti posso aiutare"
"Tranquilla" lancia il cellulare sul tavolo. Si è incazzato.
"Che ha detto?!"
"Che non devo preoccuparmi e di continuare a farmi i cazzi miei. Se la vede da sola"
"Non è il caso che vai?! Poi torni..." dico.
"Si vado a vedere come sta, mi aspetti??" Mi chiede.
"Certo. Fa con calma è tua figlia ma che scherzi!"
"Bella che sei" mi bacia "torno presto" si riveste.
"Va bene. Tanto io sto qua.." dico. Lui mi bacia e corre via. Io chiamo Sara e inizio a raccontarle tutto e la assillo con i miei problemi, i miei dubbi e le mie paranoie che lui non tornerà. Lei mi ascolta e mi rassicura di stare tranquilla che tra poco sarà di nuovo a casa mia..
Lo spero.. presto.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora