Epilogo

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28 maggio.

Sono in tribuna all'Olimpico insieme a Sara. Oggi è l'ultima di campionato e i ragazzi sono in campo con i loro bambini. Ci sono tutti, anche quelli nati il mese scorso. È fantastico. Kostas ha Kostantina per mano. Quando entrano si girano a salutare. Rimando il saluto e sorrido. Diciamo che va tutto bene ora. Litighiamo si, quello è normale. Senza litigi non saremmo noi, ma poi la sera cerchiamo sempre di fare pace. Non sempre ci riusciamo ma lo amo. Forse non sono una buona compagna, non sono una con cui è facile intraprendere una relazione. Detesto le smancerie fatte forzatamente. Forse ho esagerato in alcune occasioni, ho fatto tutte quelle cose che a pensarci ora reputerei da "Fuori di testa". Ho chiuso porte sbattendole ad un affermazione che non mi piaceva. Gridavo quando mi dicevano di non essere infantile, ho lanciato parole pesanti come macigni. Ho mandato messaggi di addio dal nulla, solo per ricomporre il mio orgoglio, ho scritto lettere. Ho detto cose dolcissime di notte, solo alla notte. Ho detto cose terribili, di giorno, per essere quella di sempre. Ho gridato "Basta, non ne posso più" però ero sempre lì, senza muovermi d'un passo. Ho abbracciato chi mi ha detto "Non ti voglio più" e solo chi l'ha fatto sa quanta forza e amore richieda un gesto del genere. No, non sono forse quella che un uomo vorrebbe al suo fianco.
Io non rincorro nessuno, è vero, però so restare. E anche lui a quanto pare. Siamo uguali e lui resta sempre, non se ne va più.

I bambini tornano dalle mamme e Kostantina viene da me, la madre non si è fatta più sentire per cui abbiamo deciso che li aiuto io. Si siede vicino a noi con Axel e iniziano a fare merenda.
La partita inizia. La Roma galoppa ma non trova il gol de vantaggio. Finisce il primo tempo a reti bianche. Dobbiamo e vogliamo vincere. Kostas è dal primo minuto che si butta avanti in attacco. Ma che è pazzo?? Io non lo capisco certe volte st'uomo.
Inizia il secondo tempo e niente. Kostas ha rubato il posto a Dzeko e in attacco le prende tutte lui. Mo mi fa morire. Giuro.
Finche al 92' non c'è calcio d'angolo per noi. Batte Totti che la butta in mezzo. Colpisce Dzeko di testa ma il portiere respinge proprio sui piedi di Manolas che non puo far altro che metterla dentro. Lui urla e corre verso la panchina verso di noi. Si fa dare qualcosa e sposta tutti i suoi compagni. È un telo. Lo srotola proprio sotto di me.
Leggo.
"Improvvisamente, tu..." c'è scritto. Mi indica e si toglie la maglia. Oh mio Dio non ci credo giuro. Ho le lacrime. Sotto ne ha un'altra che mi chiede la famosa domada. D'altronde non c'è due senza tre e il quarto vien da se. È la quarta volta che me lo chiede.
"Mi vuoi sposare??" C'è scritto.
Sto piangendo giuro e mi alzo per andare q vedere meglio.
Lui si avvicina a Spalletti, prende un'altra cosa e si arrampica sulla tribuna.
"Ma sei matto??" Gli chiedo ridendo.
"E che non lo sapevi?! Sono un pazzo" mi dice. Mi apre la scatoletta davanti mentre Tina ridacchia e mi chiede di dirgli di si. È di parte sta stronzetta.
"Cami vuoi essere la persona a cui posso rompere il cazzo per tutto il resto della mia vita??"
Madonna santa. C'è un anello favoloso dentro. Mo svengo, giuro. Ah fanculo l'anello. Io voglio lui per quello che è. Bello mio.
"Si, si, si!" Gli dico e lo bacio tra gli applausi e i fischi del pubblico, alla fine siamo allo stadio. È sudato e puzza un bel po, ma non me ne frega niente. Ci farei l'amore ma mi devo contenere. Lui mi morde il labbro. Mi mette l'anello e mi da un ultimo bacio a stampo, poi scende e va a prendersi le pizze e gli screzi dai suoi compagni che lo stanno prendendo per il culo.
Mamma mia che giornata e chi se la scorda più. Sono rossa come un peperone. Ma è stato fantastico. Lo amo sempre di più e si sono sempre più convinta che ne è valsa la pena stare male cosi per lui, passare tutto quello che è successo, litigi, botte. Perchè per come stiamo adesso, ne è valsa la pena, tanta.
Finisce la partita. Siamo in vacanza!
Scendiamo subito ad aspettarli. Kostas dopo essersi lavato, esce fuori. Gli salto in braccio e poi pure Tina. Lui è felice, ride. E il suo sorriso è tanto bello quanto raro.
Saliamo in macchina e mi accorgo che dentro ci sono le valige.
"Dove andiamo??" Chiedo sospettosa.
"Te lo avevo detto no, qualche mese fa.. quest'estate ci facciamo il giro dei posti più belli del mondo" mi dice. Ho gli occhi a cuoricino. "Prima tappa Naxos, che portiamo Tina dai nonni eh??"
"Siiiiii" urla lei da dietro.
Sorrido e me lo bacio tutto pure se sta guindando. Ogni volta che mi sta vicino mi scoppia il cuore.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora