Capitolo 46

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Finita la cena decidiamo di andare al locale. Mi cambio e andiamo. Stasera abbiamo deciso di devastarci, tanto al ritorno guida Sara che è incinta e non puo bere, quindi ci fa da taxy.
Andiamo al locale, salutiamo tutti e ci sediamo, festeggiando la vittoria. Ma non c'è nulla da festeggiare, almeno per me. Kostas non c'è. Iniziamo a bere e Irina ci chiede informazioni sul cugino. Kevin soiega la situazione e come un fulmine a ciel sereno ci raggiunge Stefany, da sola.
Saluta triste e chiede con chi ha fatto a botte, visto che Kostas ha un occhio livido. Kevin alza la mano e si indica.
"Ma perchè?" Chiede la ragazza.
"Rompe il cazzo. È andato in puzza e ha sbriccato" risponde l'olandese.
"Io non ce la faccio più. Gli rode sempre il culo, entra smadonna, tira casa per l'aria, sta sempre a bestemmià" si lamenta Ste.
"Vedrai che in un altro posto starete bene, sono sicuro" dice Kevin.
"Na dove sta ora?" Chiede Irina.
"A casa sul divano. Lo spero.. non parla, niente.." dice sospirando.
"Ma viene?"
"Non lo so Irì, con me non ci parla. Ha lanciato il cellulare e si è messo sul divano" dice triste.
Io bevo. Ne ho bisogno, non lo rivedró più... Stasera c'è silenzio al locale, è un mortorio, senza lui non è lo stesso. Esco a fumare e mi appoggio sul muretto.

••••

'Vieni al locale?' Mi chiede Radja su whatsapp.
'No'
'Perchè no?'
'Non mi va'
'Ma che stai a fa a casa dai! Stiamo tutti qua, pure tua moglie e tua cugina' mi scrive.
'Non è mia moglie! No sono stanco. Non mi va di vedere nessuno'
'Dai stai facendo il ragazzino'
'Oh Ra ma che vengo a fare, non faccio più parte della squadra. Basta'
'Vieni stai con me, ci devastiamo'
'Mh. Tra poco vengo' l'idea di ubriacarmi mi piace.
'Va bene ti aspetti'
'Se'

Mi vesto con la prima cosa che mi capita. Vado a salutare. Questa è l'ultima volta che vedró i miei compagni. Mi avvio e parcheggio al mio solito posto. Scendo e sto per entrare, ma la vista di Camilla sdraiata sul muretto mi blocca.
"Ciao eh" le dico.
"Ciao.."
"Che stai facendo qua!?"
"Niente fumo, dentro non posso" mi dice.
"Sdraiata sul muretto??" Chiedo confuso.
"Mhmh sto più comoda"
"Ah ok. Sono passato a salutare" dico sistemandomi il giacchetto. Sono nervoso non so perchè.
"Stanno tutti dentro"
"Si lo so ora vado" dico.
"Perchè mi guardi?" Mi chiede.
"Beh non ti vedo più, ti guardo ora" dico.
"Mica muori eh"
"Vabbe ma non torno più"
"Potevi fare meno il coatto" mi dice.
"Lo poteva fare meno lui. Io ho seguito l'istinto"
"Beh sei bravo sisi. Hai risolto menandogli" mi guarda.
"No ma ho sfogato"
"Si ok ma ora te ne vai, cacciato come una nullità, non è carino. Lo dico per te.."
"Lo so. Troveró altre squadre che mi vogliono, sono forte. Staró brne da un'altra parte" dico.
"Sono contenta per te, almeno fate la famiglia felice"
"Come la tua" ribatto.
"La tua è completa con due figli. Ah fanculo te e lei" mi dice e si gira ma cade dal muretto nel pratino dall'altra parte.
"Oh! Ma che sei matta!!" Sbotto e scavalco. La raggiungo "ti sei fatta male?"
"Mhmh"
"Dove?"
"Da per tutto.." mi dice.
"Che vuol dire?" Le tiro su la testa.
"Dalla testa ai piedi. Organi compresi" mi dice e le sposto i capelli dal viso. "Tutto. I muscoli, le ossa, le articolazioni, le cartilagini, pure i denti.." dice.
"Ho capito.." strofino il naso col suo.
"Cos'era questa cosa?"
"Ti faccio passare almeno il naso, così respiri bene" faccio spallucce. Lei ride e le chiedo se sta comoda. Mi dice di si e annuisco anche io al suo: "tu?"
"Ti mancheró?" Le chiedo.
"Un po.." mi dice.
"Mi verrai a salutare?" Chiedo.
"No. Non sono per ste cose drammatiche"
Le faccio i grattini sul braccio e lei si appoggia al mio petto con la testa.
"Io ti mancheró?" Mi chiede.
"Un po.." rispondo e lei tossisce. "Che hai mh?! Prendi freddo, dovresti rientrare.."
"No dormo qui. Mi copro con le foglie poi domani vado a casa" mi dice.
"Ma va. Se vuoi ti porto io a casa"
"No. Tu devi andare a salutate loro, stanno festeggiando" mi dice.
"Fa niente. Io non ho nulla da festeggiare. Li saluto domani a Trigoria. Tanto devo andare a parlare con la dirigenza"
"Che fate domani, mattina o pomeriggio?" Mi chiede.
"Pomeriggio" dico.
"Okay. Mi fa male l'osso sacro" mi dice.
"Poverina. Hai sbattuto" la giro verso di me così non lo appoggia e non le fa male.
"Perchè mi fai le coccole?" Mi chiede.
"Perchè mi va mh. E tu perchè te le prendi?" Chiedo.
"Perchè mi fa male tutto"
"Ah solo per quello??"
"Mhmh"
"Quindi posso farti tutto dato che ti fa male tutto" dico.
"Dipende cosa" mi guarda. Mi avvicino con la testa e le nostre bocche si sfiorano.
"Questo per esempio.."
"Mh. Stai sentendo se ho bevuto?!" Mi chiede.
"No.."
"Hai il cuore che ti esplode.." nota.
"Un po.."
"Lo sento. È per la situazione??" Mi chiede.
"Sei tu"
"Io?" Mi sistema i capelli.
"Si tu" le dico e finalmente la bacio. Un bacio diverso da quelli di prima. Ha un sapore d'addio, del mai più, ma di una cosa che non finirà mai, neanche tra trent'anni. Non si puo spiegare. È, e basta. Mi stacco piano.
"Un bel bacio d'addio. Stavolta devvero" mi dice.
"Già" dico.
"Senti, visto che questa è l'ultima sera che ci vediamo a quanto ho capito, voglio che tu sappia una cosa. La storia di Kevin, del matrimonio e del bambino non è vera" mi dice.
"Che cosa??" Spalanco gli occhi.
"Era una tattica per allontanarti. Mi ha retto il gioco. I fogli erano falsi.. tutto falso.." mi dice.
"Mi ha allontanato bene.. io me ne vado ora capisci.. comunque sono contento" la stringo al mio petto.
"È meglio che vai. Tanto non ti posso avere solo per me. Se non ti vedo puo darsi che ti dimentico.." mi dice.
"Già. Spero avrai il meglio.. anche io comunque devo dirti una cosa.." dico e mi mordo il labbro. Il cuore mi va a tremila.
"Dimmi"
Mi avvicino al suo orecchio e glielo dico: "Ti amo"
"Che??" Lei spalanca gli occhi.
"Non me lo far ripetere, ti prego.."
"No ridimmelo!"
"Ti amo, cazzo. Ti amo!" Le dico. Lei non parla, mi guarda shoccata. "Ho sbagliato a dirtelo?? Dovevo stare zitto. Manolas chiudi quella boccaccia" borbotto.
"Sei serio?" Mi guarda.
"Mai stato così serio" sostenguo il suo sguardo. Era tanto che me lo tenevo dentro, volevo dirglielo. Avevo bisogno di togliermi questo macigni dal cuore.
"Sono shoccata. Non me lo aspettavo, io te l'ho detto, tu sei stato zitto. Pensavo che mi prendevi per il culo, perchè c'era attrazione fisica e basta" mi dice.
"No. Sono stato zitto per paura che non mi credessi.." dico.
"Mi dispiace da morire che vai via.." mi dice e mi bacia lei sta volta, mettendomi una mano dietro il collo. La tiro a me e ricambio uno degli ultimi baci che non avró più. Ci mettiamo tutti noi stessi in questo bacio. Lo sento, mi sta dando il cuore. E io le do il mio. Le mordo piano il labbro.
"Anche a me.." dico.
"Doveva andare così.. peró sarai sempre qui" mi dice e mi indica il suo cuore.
"Anche tu nel mio" gli do un bacio all'altezza del cuore e lei mi coccola. "Vuoi passare la notte con me?" Le chiedo.
"Si tanto non sanno che dei qui"
"No solo Radja, ma ora lo avverto" dico e scrivo un messaggio al ninja dicendogli che non vengo e che domani a Trigoria gli spiego tutto.
"Avvisato papà?! Tutto okay si?!" Sorride.
"Eh si. Mi ha sopportato tutto sto tempo, dovevo" dico.
"Andiamo a casa dai.. mi porti in braccio? E mi fai guidare?" Mi dice ed io mi alzo con lei im braccio e scavalco. Cammino.
"Solo perchè sei tu!" Apro la macchina, la metto dentro, faccio il giro e lei parte.
"Sono già spariti i dolori" mi dice.
"Dopo andranno via del tutto"
"E come?" Mi chiede. Le metto una mano nell'interno coscia "solo perchè è l'ultima volta che ci vediamo. Non te lo meriteresti, solo che poi me ne pentirei.." dice.
"Anche io. E voglio portarmi dietro un bel ricordo"
"Già" parcheggia e scendiamo.
"Saluto anche Ghemon così"
"Si ti aspetta" mi dice.
Saliamo a casa e lei mi offre la pizza che era rimasta. Sa che non ho cenato. Mi sbofono e mi prendo una birretta.
"Perchè hai rotto il telefono?" Mi chiede.
"Che ne sai tu!?"
"Un uccellino ha parlato"
"Ero incazzato"
"Con chi litigavi?" Mi chiede con il sorriso sulla faccia.
"Secondo te? Mi hai fatto talmente incazzare che ho tirato per l'aria tutta casa"
"Ma no" ride "e Ste?"
"A piangere in camera" dico. Lei apre a Ghemon che mi vede e mi salta addosso e mi lecca ovunque.
"Dai con sta lingua" mi fa cadere dalla sedia. Ovunque. Capelli, orecchie. Lei si butta sul divano a ridere, io sbraito cercando di togliermelo di dosso.
"È affetto. Non ti vede più" mi dice.
"Eh ma che cazzo. Mi ha lavato" gli tappo la bocca con le mani.
"Ghemon vieni" lo richiama. Lui la ascolta, si libera e corre da Cami, sedendosi vicino a lei.
"Sono zuppo" dico
"Okay buon notte" ride.
"Ma cosa. Stanotte sei mi, tutta mi
"Non sei molto eccitante" mi dice.
"Mi doccio tranquilla" dico e vado a farmi la doccia.

••••

Kostas esce con l'asciugamano legato in vita. Ghemon se lo giarda innamorato.
"No Ghemon, domani" dice.
"Vallo a prendere, corri"
"No. Ho da fare!" Urla Kostas. Lui corre verso Kostas e Kostas corre a sua volta.
"No dai. Giochiamo domani, mi sono lavato Cami. Ho il merlo al vento, dai. Non voglio che me lo lecca lui!" Dice. Scoppio a ridere e Ghemon gli toglie l'asciugamano e me lo porta.
"Dai!" Sbuffa Ko.
"Ma Kostas già stai così, Madonna"
"Mi fai st'effetto che devo fare"
Scuoto la testa. Mi spoglio di corsa e corro a letto sotto le coperte.
"Sta buono qui tu mh" dice al cane che gli da due abbaii e viene a letto anche lui come mamma l'ha fatto.
"Okay" dice.
"Okay cosa?" Gli salgo sopra.
"Ho risposto al cane"
"Ti prego" rido e inizio a strusciarmi. Lo mordo e lo sfioro. Lui mi tocca la schiena. Mi infilo sotto le coperte e inizio a dargli piacere con la bocca, dando il meglio di me perchè non mi deve dimenticare mai.
"Sempre con me" sussurra.
"Sempre.." risalgo.
"Si, sempre.." si gira e mi sale sopra "ti porterei con me"
"Ah si"
"Si. Andrei via con te" mi dice ed ora è lui a darmi piacere. Non lo troveró mai più uno come lui. Mai più. Unico, inimitabile, solo tu.
"I love you" sussurro.
"So do I" mi bacia tutta.
"Non ho mai amato nessuno quanto amo te e non ho mai sofferto così tanto.." dico.
"Perdonami, per tutto" si struscia su di me "non volevo farti del male.." mi da i baci sul collo.
"Mi hai diatrutto peró vabbe.. ormai" gli tocco i capelli.
"Scusa.."
"Dai fatti perdonare su.." dico.
Lui intreccia le mani con le mie, mi bacia e non si fa pregare ad entrare dentro di me. Mi bacia, mi morde, io lo graffio. Si muove a ritmo sempre più veloce ed io lo assecondo nei suoi movimenti. È deciso a lasciarmi tutto di lui ed anche io voglio lasciargli me stessa. Mi tocca e mi ama ed io lo stringo, non voglio lasciarlo andare. Trema, suda e le vene sono fuori, pulsano. Stiamo arrivando al culmine. Il suo cuore batte forte come il mio e il rumore si mischia con i nostri odori e i nostri respiri affannati. Arriviamo al culmine e lui si appoggia al mio petto per riprendere un po' le forza e poi ricominciare da capo, l'ultima notte che passeremo insieme.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora