Capitolo 38

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Il giorno dopo...

Porco cazzo, mi sono chiusa fuori casa, in più piove e si gela. Mannaggia, ma dove ho la testa! Uffa ora devo aspettare mio padre chissà a che ora stacca da lavoro!
Una macchina accosta vicino a me.
"Ma che fai qua fuori? Vie entra, ho i riscaldamenti!"
"Mhmh" salgo in macchina.
"Freddo eh" accende i riscaldamenti.
"Si. Mi si è chiusa la porta col vento, ora devo aspettare che mi vengono a portare le chiavi" sbuffo.
"Sempre tu eh"
"La jella mi corre dietro" alzo gli occhi al cielo.
"Ma shhh, chi te le deve portare le chiavi?" Mi chiede.
"Papà"
"Sono il tuo salvatore" mi dice.
"No, sei Kostas"
"Kostas, il salvatore" mi dice e rido.
"Dove stavi andando?" Chiedo.
"Stavo tornando da Trigoria, ho dovuto fare le interviste, due palle" sbuffa.
"Capito.."
"Tu dove sei stata?"
"In palestra"
"Ah. Stasera che fai?" Mi chiede.
"Vorrei entrare prima a casa, poi boh. Tu?"
"Io boh dipende" si appoggia alla poltrona e mi guarda.
"Da?" Chiedo.
"Quello che fai tu"
"E Stefy?" Scoppio a ridere.
"Ma che mi frega"
"E che fai te ne vai da casa?? Ti fai cacciare?"
"Non mi caccia no. Io me ne vado quando voglio" dice sicuro di se.
"Si vabbe quella non si fa trattare così da te. Si stufa"
"Se si stufa, pazienza" dice.
"Se ti vieta di vedere i ragazzini, pazienza. Ma che dici!" Gli faccio notare.
"Ma non me li vieta i ragazzini. Quando stavamo insieme, li vedevo" mi dice.
"È capace di tutto, fidati"
"Dici? Non mi sembra così cattiva"
"Per me si. Che ne sai come puo reagire. Non è la prima ne l'ultima" purtroppo è la verità.
"No. Peró non ho colpe se non provo più niente per la madre"
"Vabbe ma hai scelto di stare con lei, stacci. Prima ci potevi stare ora no? Ci sei atato tutto sto tempo ci stai anche dopo. Io mi sento una seconda scelta, un ripiego" dico.
"Non lo sei mai stata e lo sai"
"No, non lo so. Sinceramente un momento mi sento da Dio, l'altro una merda. Più penso a sta storia e più sono convinta che non dovrei frequentarti. Non possiamo fare a vita gli amanti, ceh. Sono la tua famiglia, stacci" dico.
"Loro, non lei. Capisci che è difficile stare con una di cui non te ne frega niente!" Sbotta.
"Capisci che io ti devo dividere con un'altra? Capisci che se lei ti chiama tu corri? Capisci che non é bella sta situazione o pensi solo a come stai tu? Si ci vediamo stiamo insieme ma poi? Tu da una parte, io dall'atra. Vuoi vivere cosi? Io no."
"No neanche io. Ma almeno finchè non nasce il pupo.." tenta fi dire.
"Ma fino a quando nasce cosa!! I figli sono un impegno tutta la vita. Stamattina ho parlato con una persona e mi ha fatto ragionare. Non lo conosci" gli anticipo la domanda.
"Che ti ha detto?"
"Che ti devo lasciar stare, che devo vivere la mia vita e che se Luca è entraro nella mia vita un motivo c'è, quindi devo andare avanti e lasciare il passato alle spalle" dico.
"Ma se stavi con me stanotte! Mi vieni a parlare di Luca!" Sbotta.
"Stavo con te si, ma non ci posso stare! O basta sono cazzi miei quello che faccio" dico.
"No per niente. Dimmi per quale cazzo di motivo, lui è meglio di me"
"Non ha moglie, ne figli, niente" rispondo.
"Lo conosci da quanto?! Un mese, due? Che cazzo ne sai gli scheletri nell'armadio che ha!"
"Non ne ha. Ci sono andata a casa sua eh! Non ha trovato una donna seria ed ecco qua" spiego.
"Ti stai accontentando"
"Chi si accontenta gode"
"Cosi cosi" incrocia le braccia.
"Ecco papà, meno male. Grazie del caldo, ciao. Buona serata" dico.
"Prego. Non c'è di che"
"Inutile che tieni il broncio" mi rubo una gomma dal pacchetto nel cassettino.
"Non è broncio. Non posso fare un cazzo di niente!" Da un cazzotto al volante.
"Ci potevi pensare prima, sei corso da lei"
"Reazione istintiva. Niente di che. Non sapevo dove mettermi le mani. Tu sbrocchi, lei sbrocca, io non ci capisco un cazzo"
"Stattene così, nessuno sbrocca" dico e scendo mentre mi sta per rispondere e salgo su con mio padre.

••••

Inizio a dare i cazzotti al volante. Maledetto me, mortacci miei. Ma Dio, dove cazzo sei quando servi?? Sto pezzo si merda che non sono altro, idiota.
Do una capicciata al volante, tanto per non farmi mancare niente.
"Aia che dolore!" Impreco e mi massaggio.
"Ei tutto bene?!" Il padre di Camilla mi bussa al finestrino. Lo tiro giù.
"No ma fa niente"
"Che ci fai qua?" Mi chiede.
"Sua figlia era fuori al freddo, sono passato e la aspettavamo" dico.
"Ah ecco. Molto gentile da parte tua. Potevi salire, ti facevamo il caffè Ko" mi dice.
"No beh, meglio di no"
"Perché?"
"È meglio cosi" dico.
"Ti vergogni perchè ci sono io?"
"No ma che non mi sembrava il caso, ecco"
"Okay. Vabbe io vado a casa Ko. Ciao ciao" mi dice. Saluto e se ne va, lasciandomi di nuovo solo a dare di matto e prendermela con me stesso. Super Fantozzi alla riscossa, cazzo. Mi chiama Radja e rispondo.

'È!'
'Ti sta cercando tua moglie. Dove sei?' Mi chiede.
'Che cosa? Non poteva chiamarmi? Ora pure a te rompe il cazzo?? Sto sotto casa da Camilla' dico.
'Non le rispondi! A fa che, Kostas!?' Mi chiede. Gli spiego il perchè.  'Dai va a casa'
'Che rottura di coglioni' metto in moto.
'Ma che è successo?'
'Ha parlato con uno stamattina e l'ha fatta ragionare. Se Luca è entrato nella sua vita un motivo c'è' cerco di imitare la sua voce 'gli ha riempito la testa di cazzate'
'Lei gli ha creduto?' Mi chiede Radja.
'Si. Si accontenta di quello'
'Che situazione' mi dice ed intanto Camilla scende cambiata.
'Eccola. È scesa acchittata' dico.
'Investila. Magari risanvisce' suggerisce il ninja.
'Ma che dici!'
'Almeno ce l'hai vicino, la puoi andare a trovare'
'Scemo. Aspetta'

Camilla si avvicina al vetro e tiro giù il finestrino spostando il cellulare dall'orecchio.
"Che fai ancora qua?" Mi chiede.
"Sto al telefono. Rischio di investire qualcuno se guido e parlo. L'ultima volta è stato così. Tu dove vai?" Chiedo.
"Ah.. a cena"
"Sola?"
"No. Con sto cazzo" apre la sua macchina.
"Dai!"
"Sta fregna?!"
"Con quello?" Chiedo.
"Forse" mi dice.
"Maledetto vecchio!" Do un cazzotto al volante.
"Non è un vecchio. A letto rende meglio di te!" Urla, sale e parte.
"Che cosaaaaaa??? Ci hai scopato??? Vaffanculo Camillaaaa!" Urlo e sento ridere Radja attraverso il telefono.
'Non ridere cazzo'
'Mi fate morire. Vieni a cena qui?' Mi chiede.
'Se'
'Tanto è arrivata pure Ste' di bene in meglio direi.
'Perchè pure lei!!! Sei uno stronzo' parto.
'È venuta da sola'
'Mannaggia Cristina d'Avena che cantava quei zozzi dei puffi!'
'Dai sbrigati. Io ho fame su!' Sbuffa. Attacco e corro. Suono per far capire che umore ho. Radja mi apre ed entro.
"Ciao eh" mi dice Radja.
"Ciao. Sono nero" dico.
"Koooo! Dove cazzo stavi! Ti ho chiamato" Ste mi viene incontro. Mi torlgo il giacchetto e lo lancio sul divano.
"Oh non ti ci mettere pure te eh. A trigoria dive stavo?! Tre mila interviste!"
"Ma a me servivi. Tra il bagno a Kostantina, ho fatto la spesa, pulito casa, mi servivano le medicine. Ci sono andata da sola!" Sbotta.
"Oh non stavo a divertirmi eh. Stvo lavorando!" Ringhio e vado al bagno. So che non devo trattarla così, ma non ci riesco. Ho troppa incazzatura addosso.
Mi do una rinfrescata e torno giù, sedendomi al tavolo vicino a lei.
Sara porta a tavola e a un certo punto se ne esce con una cosa triste.
"Dopo passano Cami e Luca per il caffe" annuncia. Mi irrigidisco.
"Si è fidanzata?" Chiede Ste.
"Eh si. Sta con un bravo ragazzo. Ora è felice" risponde.
Lei posta la foto con questo con scritto: "Dinner in love💋"
La guardo e sbatto il cellulare sul tavolo con lo schermo rivolto verso il basso. Ste mi guarda.
"Che c'è Ste?"
"Niente" mangia "hai un'altra?"
"Ma che sei impazzita. Che cazzo di domande fai"
"Beh ultimamente sei intrattabile, non ti si regge. Se non vuoi stare con me dimmelo perchè mi sono stufata di essere trattata così" mi dice.
"Mi dispiace ma mi arrabbio" dico.
"Sei peggiorato e pure tanto, non eri così"
"Mi dispiace" ribatto.
"Si ogni volta lo dici ma poi non cambi. Lo vedono pure loro come mi tratti. Io mi sto stancando, se dobbiamo fare gli estranei a sto punto ognuno per cavoli suoi.." mi dice.
"È solo una giornataccia"
"Per te sono un po tutte. Se il problema sono io, dimmelo" mi guarda.
"Non sei tu il problema"
"Allora che c'è?!"
"Non sopporto nessuno, mi infastidisce anche l'aria" dico.
"E te la devi prendere con me?!"
"No peró non ho nessuno. Almeno in Grecia menavo mio fratello"
"Vai a Trigoria e sfogati li no?!"
"Si da oggi faccio così"
"O cambio Ko o io cambio casa" mi dice.
"Mi puoi toccare non mordo" le dico.
"Anche tu. Essere incinta non è contagioso"
"Lo so" le tocco la pancia.
"Per fortuna.."
"Mi dispiace mh" la tiro a me. Lei mi abbraccia ma non la sento molto convinta "cambio mh"
"Mhmh" le bacio la testa.
Finiamo di mangiare e aspettiamo quei due per il caffè. Vorrei amdarmene ma poi Ste mi chiederebbe il perchè e non saprei che dirle, quindi mi tocca rimanere.
Sara e Ste parlano del bambino e fa uno scherzo a Radja dicendo che sono due gemelle. Lui si impanica e sbrocca che ci devono andare il prossimo mese. Tocco la pancia a Ste e Sara si coccola il ninja. Noi non saremo mai così. Non possiamo.
Suonano.
Ecco, ora Kostas muore.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora