Capitolo 11

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Torno di corsa a casa. Salgo ed entro.
"Eccomi. Che c'è Kostantì mh. Che hai amore?!" Vado dalla bimba che piange.
"Non si calma con niente, ha mangiato, le ho fatto la camomilla, il bagnetto.." mi informa Ste.
"Perchè non ti calmi Puzzolì!?" La prendo in braccio "che hai?!"
"Mi scoppia la testa" si sdraia a letto "non ce la faccio più"
"Dormi"
"Non posso"
"Basta piange su" me la bacio tutta "si puoi ci sto io con lei"
"Rimani tu?!" Mi chiede.
"Andiamo a dormire da zio Radja così mamma si riposa"
"Che cosa? No." Sbotta.
"Non puoi impormi le cose" dico.
"Neanche tu"
"È mia figlia ho diritto anche io" dico.
"Ma non mi interessa. Sta stranita, rimane a casa. No che vado a rompere il cazzo alla gente!" Dice. Oh guarda mo come mi incazzo eh!!
"Tu non centri. Io e lei" mi coccolo la bimba.
"Non credo proprio. Se ti va, stai qui senno quella è la porta. Perchè non ci puoi dormire qua?!" Mi chiede.
"No" rispondo.
"Oh ma che cazzo ti ho fatto, Kostas?" Mi dice arrabbiata.
"Niente, tu non fai mai niente. Sono matto io vero??"
"No dimmelo, perchè io non ti sto capendo. Sei irriconoscibile. Prima sisi torniamo insieme, tutto torna come prima, ora sono un mostro" mi dice e io cullo Tina.
"Niente Ste mh. Dai cicci basta piange mh"
"Saranno i denti?!" Dice.
"Brava! Sta diventando una signorina questa bimba. Fa vedere a papi" le dico.
"Guarda cosí le vado a prendere qualcosa in parafarmacia"
"Ferma mh. Fammi vedere" con molta fatica le guardo in bocca.
"Ci vedi?"
"Uh si, sembra che ha due mantine in bocca poverina, le fanno male. Ecco peechè si dispera, amore mio" dico e me la sbaciucchio tutta.
"Ora mamma ti va a prendere la medicina. Eh non ci avevo pensato. Ora torno dai" mi dice e scende a prendere la crema da metterle, poi torna su.
"Eccola vieni, apri la boccuccia"
"Se ciao. Dai Kostantì, così non ti fa più male" le dico. Stefany le infila un dito in bocca mentre lei si dimena e le spalma la crema.
"Fatto" esordisce.
"Uh mo ninna" le dico.
"Speriamo le fa effetto presto"
"Ma si che c'è scritto?!" Chiedo.
"Aspetta che leggo." Si mette il pigiama e inizia a leggere "dice entro pochi minuti, quindi ora passa"
"E aspettiamo che ciccia non piange più"
"Eh si" si mette a letto "dove stavi?!"
"In giro per Roma. Stavo andando al locale, Radja mi ospita a dormire" mento.
"Ah quindi non torni neanche stasera?" Mi chiede.
"No. È meglio se ci prendiamo una pausa. Tanto litighiamo e basta devo pensare e così peggioriamo le cose" dico.
"Certo, ti fai gli affari tuoi e poi magari torni vero?!" Mi dice.
"Ma quali affari. Ma smettila va!"
"Come se non puoi dormire di la in cameretta o sul divano vero, devi andare a casa di Radja?!" Mi dice.
"Si perchè tanto lo vedi?! Continui!" Sbuffo.
"Ma continuo si, e dai. Ma neanche ci provi a stare a casa, ora la scusa di andare a dormire fuori. Ma perchè se io sto qui tu non puoi dormire al posto tuo?! Mica ti tocco!" Mi dice. Oddio che pesante. E smettila.
"Non è quello. Oh non ci capiamo"
"No. Tu non vuoi capire, è diverso" mi dice.
"Io devo capire se voglio stare con te o no"
"Io non sono stupida eh. Certo vai a letto con le altre, se sono meglio di me, ciao. Se non lo sono, torni" mi dice.
"Ma quale letto. Ma puantala, cazzate" dico.
"Sisi sempre cazzate dico"
"Si"
Lei scuote la testa e Kostantina smette di piangere.
"Ha smesso" dico.
"Apposto. Buonanotte" si copre e si gira.
"Tua madre èimpazzita Kostantì"
"Io eh. Ricordati che la troia è per una sera, la donna per tutta la vita" mi dice. Ma sta zitta va! Mamma mia quato vorrei esplodere ma sono in torto. Devo mantenere la calma.
"Ti ho detto che non ho nessuna"
"Sisi. Io te lo dico uguale, perchè quello che sta andando via sei tu non io, il problema è tuo."
"Ti ho detto la verità, voglio stare un po solo, voglio fate chiarezza e se sto qui peggioriamo le cose, mi conosco. So come sono"
"Okay fa pure ma non aspetteró tanto" mi dice.
"Qualche giorno puoi farlo, io ti ho aspettato quando avevi bisogno"
"Sisi ma non per sempre. Non è andando in giro che capisci se mi ami o no" mi guarda male.
"Non mi vado a divertire eh. Sono stato fino alle sette al mare. Non vado per locali eh. Mi ha chiesto se andavo con loro per distrarmi no, non si puo" sbuffo.
"Ma nemmeno io mi diverto fidati. E all'ospedale oggi non ci sei andato!?" Mi chiede.
"No"
"Strano"
"Ero incazzato" dico la prima cosa che mi viene in mente. Mannaggia a me, che idiota. Mimaledico. Mi ero dimenticato che lei sa che ancora Camilla sta in coma.
"Piuttosto come sta?"
"Un po meglio. I valiri si alzano piano, piano" dico.
"Meno male è sveglia?!"
"Non ancora.." mento e Kostantina dorme beata tra le mie braccia.
"Capito. L'importante è che va meglio.."
"Sisi piano piano si sveglierà" dico e metto la bimba a letto, le rimbocco le coperte e la bacio.
"Va bene io vado, passo domani"
"Se ti va" mi dice lei.
"Si passo domani scema, dopo allenamento" dico e già che ci sono metto nel borsone un pi di roba senno non ho nulla per cambiarmi, vado in giro nudo ceh.
"Ok" mi dice.
"Buonanotte"
"Notte" risponde.
Mi carico il borsone in spalla e torno da Camilla in fretta e furia. Tanto per strada non c'è nessuno quindi corro a tutta velocità. Parcheggio e suono, lei mi apre subito.

••••

"Ei" dico.
"Rieccomi. Fatto eh, tutto apposto" mi dice.
"Menomale. Cosa aveva?!" Chiedo.
"Le stanno crescendo i dentini" entra col borsone in spalla.
"Ah capito, poverina"
"Si urlava come una forsennata" mi dice.
"Ti sei attrezzato?!" Dico.
"Si già che c'ero ho preso un po' di roba senno sono nudo"
Rido. Eh così mi servi.
"Vieni mettila qua" gli dico.
"Yes. Ho anche la roba dell'allenamento" la poggia per terra.
"Uh fa vedere"
Lui la apre e tira fuori tutte le magliette, la tuta e il resto.
"Che spettacolo!" Dico sognante.
"La vuoi?!"
"E che me lo chiedi!!" Dico.
"Prenditi quello che vuoi allora, io domani li riprendo" mi dice. Rido e lo tiro a me.
"Fatto preso tutto" dico.
"Ah tutto?!"
"Si. Non mi serve nient'altro" dico.
"Allora eccomi. Pensavi che non tornassi?!" Mi chiede.
"No ma che, mi avevi detto ci vediamo dopo" dico. Ma non è vero e Sara lo sa bene, tutte le pippe mentalei che mi sono fatta. Stavo già per deprimermi. "Ci stavi ripensando?!"
"Nono ti avevo detto che tornavo. Solo che la pupa non voleva dormire" dice.
"Si vede che gli mancavi. Preferisci stare la a controllare?!" Chiedo.
"No tranquilla. Dorme ora è tutto okay. Tanto se c'è qualcosa mi scrive"
"Che ti ha detto?!" Chiedo sdraiandomi a letto.
"Dove sono stato, perchè non rimanevo a casa e ha attaccato il pippone come sempre" si toglie le scarpe e si sdraia vicino a me.
"Eh vabbe è normale. Io avrei fatto di peggio" lo tiro a me e lo coccolo.
"Ah si?! Tipo!?" Mi chiede.
"Ti avrei seguito. Mi sarei incazzata come non mai"
"Ero morto, praticamente"
"Beh si, se sei roba mia stai con me" dico.
"Giusto. La roba mia non si tocca, non si guarda e non si pensa" mi dice.
"Esatto. Senno hai presente Attila, dove passava lui il nulla, eccola" mi indico.
"Attila, in arte Rambetta" mi dice banciandomi. "È un complimento eh"
"Ah si?!" Chiedo.
"Si Rambo é forte. Hai visto come spara e ammazza tutti"
"Eh si. Io potrei pure fare a botte per difendere la roba mia" dico.
"Io pure, ammazzerei. Ceh solo se la guardano mi stranisco" mi dice.
"Ah pure io. Tipo te quando stavi guardando la biondina che ti sorrideva. Ma che ti guardi, ma ridi su sto cazzo oh! Tu li imbambolato. Sembrava che non avevi mai visto una donna! E la barista?! No è carina!" Dico sbuffando.
"Vabbe non è brutta" ride "peró le bionde non sono il mio tipo"
"Tua moglie è bionda" dico.
"Non è mia moglie. È tinta, mica naturale"
"Eh vabbe pure io sono rossa tinta"
"Le rosce tinte mi piacciono" mi dice.
"Ruffianaggine a livello esperto" dico.
"Poco mh" mi da i morsi sul collo "vabbe basta parlare delle altre donne che mi frega"
"Di che vuoi parlare?!" Gli chiedo.
"Che sono qui con te quindi niente omicidi"
"Per il momento. Mo domani a lavoro si vedrà!" Dico.
"Chi uccidi?! La barista?!"
"Mhmh"
"Lasciala stare. Non avrà niente di questo"
"Che fai la difendi?" Alzo un sopracciglio.
"No solo che non voglio che perdi il lavoro per me"
"Tu non ti devi preoccupare. Poi è arrivata ora e già vuole comandare?! Abbassa le penne bella mia. Poi ci sta un ragazzo troppo carino. Mi porta tutti i giorni un girasole li al bar. Mi compra le sigarette.."
"Digli che non te lo portasse più allora"
"Perchè?!"
"Manolas ha detto no. Mi sa cge devo farci un salto in questo bar. Non lo far andare via quando viene eh. Gli vengo a dire due paroline" mi dice.
"Ma perchè?!"
"Mi snerva"
"Ma se non lo hai mai visto!"
"Solo la sua esistenza mi turba"
"Ma falla finita" lo bacio.
"Sisi domani ci passo. A che ora hai il turno?!"
"Pomeriggio. Attacco alle 13:00"
"Okay"
"Non sai quanti numeri mi hanno lasciato, biglietti inviti a cena.." dico.
"Rifiuta. Ei mh" mi dice salendomi sopra "e Manolas mh?! Basta un po con ste cose"
"Tu non ci stavi ancora. Ma che vuoi?" Rido "fino a prova contraria sono libera come una rondinella a primavera"
"Contrario. Ecco la prova" dice. Mi alza la maglietta e passa la lingua sul mio corpo.
"Ah questa è la prova?!" Chiedo.
"La vuoi più concreta?!" Mi chiede malizioso. Annuisco. Lui mi sfila i pantaloni e si mette con la testa tra le mie gambe.
"Bella prova.. concretissima... sisi" sussurro.
Risale e si struscia.
"Mi stai a fa un pezzetto di gelosia?!" Chiedo.
"Non sono geloso mh" mi dice e intanto lo spoglio "solo che non voglio uccidere nessuno"
"No vero" rido.
"No" finisce di spogliarmi.
"Domani mattina vai a fare colazione?!" Chiedo.
"Se non mi sveglio tardi.."
"Allora facciamo tardissimo" dico mettendo una mano dietro il suo collo e passandola tra i capelli suoi.
"In che modo facciamo tardi?!"
"Questo modo"
"Aggiudicato"
Inizia a toccarmi con fare esperto, mi bacia e mi sfiora. Si fa spazio tra le mie gambe, ci diamo la buona notte e lui entra dentro di me, ancora una volta. Non c'è due senza tre. Replichiamo la serata di ieri e mi sbatte come una bandiera al vento. Io sono felice ora, perchè lui è tutto quello di cui ho bisogno.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora