Capitolo 67

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Una settimana dopo...

Kostas non si è fatto più vedere ne sentire. Non risponde neanche a Radja, ieri lo ha invitato a cena ma niente. Mi ha anche chiamata Luciano pregandomi di parlare con lui, non va più neanche a Trigoria, non esce, nulla. Ho deciso allora di andarlo a trovare e dargli due strilli. L'ho già detto a Thomas che tanto sta facendo fisioterapia. Lui non si è opposto, anzi mi ha detto di andare perchè puo essere che a me ascolta. È geloso marcio di lui ma è più maturo e capisce la situazione.
Scendo e sfreccio verso casa di Manolas. Suono e lui risponde, poi mi apre. Entro dentro casa ed è mezza vuota, si è portata via tutto quella ed è un casino perchè quello che ci stava l'ha distrutto.
"Che fai qui?" Mi chiede.
"Ti sono venuta a strillare" entro.
"Bene" dico.
"Contento vero? Io anche" mi siedo sul divano "che hai intenzione di fare mh"
"Niente, non voglio fare niente"
"E qui sbagli. Tu devi fare tutto invece. Cosa cazzo risolvi a stare così. Niente. Quindi evita di fare il coglione e riprenditi la tua vita" dico.
"Non ce l'ho più una vita ok"
"Si invece. Sei vivo e vegeto. Hai un lavoro e degli amici" gli dico.
"Non me la sento Cami"
"Avoja che te la senti, non fare il pigro pure su questo. Dai forza, fatti la barba" dico.
"No eh, la barba no"
"Si. Così sei brutto"
"Non fa niente. Non devo piacere"
"Ma smettila" gli tiro un cuscino.
"Ferma ei"
"Falla finita, ora che fai il prete??"
"Puo darsi"
"Ah puo darsi! Ma vaffanculo! Stai facendo il ridicolo!" Gli dico.
"Ah pure! Tu non sai quello che sto passando io capito??"
"Si sei patetico. Io stavo per morire eppure eccomi. Se ti abbatti per quello ceh. Te ne sei liberato dovresti essere felice, invece tu l'amavi proprio" azzardo. Lo devo far risanvire.
"È un insieme di cose. Non me ne fotte un cazzo di lei chiaro?? Per me è morta!"
"Eh non mi pare"
"Credevo fosse mio figlio. Mi puo dispiacere sta cosa??" Sbotta.
"Invece di essere contento che comunque con lei hai solo una figlia, ti dispiace. Poi non è vero che l'amavi, nono. Vabbe va. Si è fatto tardi.." dico.
"Non ci entra un cazzo. No, non l'amavo. Non ti avrei chiesto quella cosa"
"Fai come cazzo ti pare non sei più un problema mio. Certo, ubriaco al bagno, stando con lei poi" dico.
"Allora sposami"
"Perchè sei solo ora? Nah, io già mi sposo. Sono felice della scelta che ho fatto" dico.
"Allora che sei qui a fare? Potevi stare con lui. Non me ne frega un cazzo, io ci so stare da solo. Non ho bisogno di nessuno chiariamo sta cosa. Ti ho sempre amata pur stando con lei"
"Okay apposto. Ma infatti mi hanno chiesto di venire qua senno non sarei venuta, sta tranquillo" dico.
"Certo ovvio. Mi fa benissimo sta cosa"
"Beh quello che ho fatto per te non lo hai mai apprezzato, che pretendi?"
"Ah no vero? Stronzate, tutte stronzate! Io ho sempre apprezzato tutto ma se la gente si mette in mezzo che devo fare??" Mi dice.
"La scansi. A te tutto è dovuto e tu dai solo in culo alla gente, quella che ti vuole bene, l'altra la rispetti ovvio" dico tagliente.
"Non è vero. Anche se mi sono comportato male ti ho sempre rispettata" dice.
"Beh ci mancherebbe. L'hanno visto tutti. Sei indifendibile ma sei anche egoista, in tutto. Guardi solo i cazzi tuoi, solo quelli" scuoto la testa.
"Cosa devo guardare?? Tu che ti sposi??" Dice.
"Certo. Sono stata tanto io a guardare, ora tocca a te. Cosi sai cosa si prova a soffrire come un cane quando non puoi fare nulla" dico.
"Poi non è vero che lo fai per ripicca" mi dice.
"Sinceramente no. Con Thomas mi ci trovo bene, si vede. Ho ricominciato a vivere, mi è tornato il sorriso, la voglia di vivere e devo solo dirgli grazie" dico guardandolo.
"Sono contento per te"
"Si anche io. Me lo merito molto dopo quello che ho sofferto in più da sola, all'inizio... poi è arrivato lui e tutto si è allegerito" dico.
"Si certo. Perchè io sono il senza cuore che stava benissimo e si divertiva come un pazzo a fat soffrire la gente, sono falso, egoista, senza sentimenti, uso le persone. Non pensi sia stato male pure io??" Mi dice e si alza andando al bagno. Io lo spio, si sta facendo la barba finalmente.
"Boh non mi pare. Io qualcosa ho fatto, ma se mi fai muro.." dico.
"Non te lo faccio. Mai fatto. Ma cosa divevo fare?! Avevo un altro figlio, o almeno pensavo" dice.
"Ma io pure con dieci figli!! Cazzo ri amo, faccio il possibile no??"
"Lo so su questo hai ragione, ho fatto il coglione, sono uno stronzo e mi dispiace da morire perchè se sto cosí è per questo. Ho buttato via te per nulla, ti ho persa per una cosa che mi sembrava fosse giusta e non ho più un cazzo. Avevi ragione quando mi chiamavi fallito. Non so fare un cazzo. Ne il compagno, ne il padre e neanche il calciatore" dice e torna di la senza barba. Oh finalmente, mo si va meglio.
"Lo so ma tu non puoi pretendere che prima ti fai i cazzi tuoi, ti va male e poi mi dici sposami"
"Non sto a pretende nulla. Volevo vedere cosa mi dicevi. Io ti amo ancora, non ho mai smesso" mi dice sospirando.
"Tu non mi hai mai amata, è quello il punto"
"Si, dalla prima volta"
"Impossibile"
"Non ho mai mentito su quello che provo per te" mi si avvicina.
"A me sembra di si. Il fatto che scopavamo o limonavamo non è amore eh! Io te l'ho dimostrato, tutto!" Dico.
"Non ci stava solo quello per me! Lo so, l'ho visto cazzo"
"E allora fare come ho fatto io no?? Ma tu non ci pensavi, eri felice che cazzo te ne fregava di me" dico mantendo lo sguardo fisso su di lui.
"Non è vero"
"No mica. Non dire cazzate, se io provo una cosa per te, te la dimostro. Faccio di tutto!"
"Non ti ho dato nulla io? A volto poco, lo so. Ma il mio cuore ce l'hai te" mi dice.
"Nono io non ho niente"
"No eh. Ora che hai lui, di me ti sei completamente dimenticata vero?" Mi chiede guardandomi.
"Non mi sembra, sto qua.." dico. Lui mi tira a se e mi abbraccia.
"Sono contento che stai qua. Pure se stiamo litigando" mi dice.
"Mh"
"Mi sono fatto la barba" strofina la sua guancia alla mia e mi fa sentire che non puncica più.
"Oh era ora"
"Tu come va?" Mi chiede.
"Bene, la barba me la sono fatta stamattina" rispondo.
"Ma che dici non te la fai la barba"
"Come no. Sono liscia senti" è il mio turno di strofinare la guancia sulla sua.
"Liscissima. Ma non sei uomo, quindi non te la fai" mi dice e scoppio a ridere. Mi da un morso sulla guancia piano e mi dice che tra poco Irina porta Tina, che ora ce l'ha lui e mi chiede se devo andare via per forza. Rispondo si si. Thomas mi sta aspettando.
Torna Irina con la bimba. La cugina mi saluta e va via subito. La bambina corre dal padre, poi mi vede e mi tira per i jeans.
"Ferma Tina dai" il padre cerca di farla stare buona.
"Ma ciao" la prendo in braccio "come stai?"
"Coti coti" mi fa vedere con la manina.
"Perchè?" Le chiedo.
"Pecchè papi è tritte e manma non c'è pù" fa spallucce "peró papi mi ha pomesso unicorno" mi dice e si appoggia con la testa sulla mia spalla.
Piccola...
"Bello grande eh" dico.
"Gosso vero papà?" Le chiede la bimba.
"Si, grosso" risponde lui.
La bambina mi abbraccia, giuro non ce la faccio. Devo andart via.
"Dai Tina vieni che ceniamo su, ora mi invento qualcosina" dice Kostas.
"Papi è un disasto in cucina" mi dice piano all'orecchio e scoppio a ridere. La metto giù, la saluto, anche se mi dispiace lasciarli così, ma devo andare da Thomas o scoppia il puriferio. Kostantina mi saluta con la manina e vado a casa.

Improvvisamente, tu 2. Benedetto il giorno che ti ho investita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora