Mille brividi

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Pov's Alexia
Sbattei la porta della mia camera e mi buttai sul mio letto. Un altro litigio con mia madre, bene. Non capiva quanto per me era difficile la situazione, le importava solo di se stessa, era egoista. Ci volevamo bene, ma a volte tra di noi si creavano dei litigi abbastanza pesanti.
Era sera, e ormai il traffico pomeridiano si era alleviato; ogni tanto si sentivano le ruote delle macchine strisciare sull'asfalto liscio della strada. Silenzio, un silenzio assordante.
Ero assorta tra i miei pensieri quando un brivido freddo mi riportò alla realtà. La finestra era aperta, anche se ero sicura fosse chiusa. Sbuffai e mi alzai di controvoglia, chiudendola. Oggi è il 10 Settembre, questo significa che tra tre giorni incomincia la scuola. Neanche il tempo di capire dove sono e subito dopo un'altra botta. Bello avere 16 anni e andare ancora in secondo superiore. Lasciai perdere le mie paranoie e, come ogni monotona sera, andai a letto, dimenticandomi di tutto e tutti.

Tre giorni dopo...
Pov's Federico
Anche quest anno devo andare a scuola e subirmi tutti quegli stupidi ragazzini che si sentono chissà chi, e poi appena li guardi soltanto se ne scappano in Messico e non si fanno più vedere. Non importa questo, ho sopportato di tutto nella mia lunga esistenza, devo ricordarmi che lo faccio per lei. Ho deciso di mischiarmi tra le persone e di condurre una semplice vita da ragazzo, il quale sembro, per muovermi meglio tra la folla.
Non c'è un giorno in cui non smetto di pensare alle parole di quella saggia: lei rinascerà in un nuovo fiore, a distanza di cinque dei tuoi secoli di vita, e la incontrerai in una delle città più importanti italiane.
Infatti così è stato, ancora penso al nostro incontro di qualche giorno fa. Non so come spiegare bene come mi sono sentito, ma qualcosa in me si è svegliato dopo tanto tempo. Non ho smesso mai di rianimare quelle immagini nella mia mente, quelle immagini di lei davanti a me, del suo corpo, dei suoi occhi.
Non vedo l'ora di incontrarla di nuovo, faccia a faccia, e vedere i suoi occhi che si perdono nei miei, come la vera prima volta, nel 1578.
Mi vestii e, una volta pronto, mi incamminai verso la mia moto. Misi in moto e sfrecciai verso la scuola.
Pov's Alexia
Sono appena uscita dalla segreteria, e devo dire che le ore di lezione sono organizzate bene durante tutta la settimana. L'unica pecca è che alcune lezioni le abbiamo in comune con il quarto anno. Non importa, spero di trovarmi bene.
Aula due, ecco la mia classe, la seconda A. Bussai e entrai. Subito sentii mille occhi bruciarmi addosso, ma non mi girai, e mantenni la testa alta e il mio atteggiamento fiero.
Il professore mi presentò, poi disse
-Alexia, accomodati pure nel primo posto libero che trovi.- scrutai la classe e l'unico posto libero era a primo banco. In verità ce n'era un altro, ma c'era un ragazzo appartato girato verso la finestra, non volevo disturbarlo.
-Ehy!- disse il ragazzo accanto a me, il mio compagno di banco. Gli regalai un semplice sorriso, e iniziai a sistemare le mie cose sopra il banco. Continuò a parlare, e disse
-Piacere, sono Gabriele. Spero che ti troverai bene.- la mia attenzione passò a lui mentre parlava, e potei guardare attentamente il suo volto. Era davvero bello; i suoi occhi erano celesti, i suoi capelli biondi, e il suo sorriso era... wow!Ma cos'era? Un modello? Ricambiai il sorriso e lo ringraziai, tornando con lo sguardo verso la classe.
Per mia fortuna la ricreazione arrivò presto, e la classe si svuotò, non prima che tutti passarono dal mio banco e si presentarono. Sembravano tutti gentili, tutti simpatici, meno male.
Gabriele si alzò, e prima di uscire dalla classe disse
-Tu non vieni? Ti porto al bar, magari ti faccio fare il giro della scuola.- ci pensai un po' su, poi accettai e mi alzai dalla sedia. Vidi Gabriele lanciare uno sguardo molto strano alla fine della classe, quasi una frecciatina, poi mi mise una mano sulla spalla. Prima di uscire dall'aula mi girai verso la direzione in cui Gabriele aveva lanciato lo sguardo poco prima. C'era il ragazzo di poco fa che era girato verso la finestra, con uno sguardo di fuoco su di noi. Il mio sguardo salì su i suoi occhi e rimasi quasi incanta ad osservarli. Mi procurarono mille brividi; erano così belli, così familiari, così misteriosi...
Gabriele mi spronò ad andare e forzatamente sciolsi quel contatto intenso con gli occhi di quel ragazzo tanto bello quanto letale.

The devil's heart ||completa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora