The devil's heart ||completa||

La mia donna

Pov's Federico
Come sempre Alexia ha un cuore troppo buono. Vedendo Michele di cattivo umore ha deciso di andare da lui e ballarci.
Ovviamente ho fatto tenere le distanze a Michele lanciandogli occhiate terribili. Aguzzando l'udito, ho origliato la loro conversazione e quando Alexia ha risposto con "si" alla domanda di Michele, mi sono sentito soddisfatto. Ama me, sempre e comunque, e questo si è capito.
-Eccoti!- dissi vedendola arrivare. Mi sorrise con un po' di tristezza sul volto, e tornò accanto a me. Sicuramente pensava alla delusione di Michele e ne era affranta, mentre io ci godevo. Quando si trattava di lei, la persona più importante della mia esistenza, non riuscivo a non essere possessivo e geloso.
Bando alle ciance, erano già passate due ore e mezzo, a breve sarebbe stata mezza notte. <È il momento> pensai tra me e me.
-Signori, un po' di attenzione!- dissi facendo girare tutti verso me. Alexia mi guardò confusa, ma io continuai a parlare.
-Ne approfitto di questo giorno speciale perché volevo dire due parole sulla mia ragazza. Ci siamo conosciuti molto, molto tempo fa, e subito abbiamo capito di essere fatti l'uno per l'altro. Purtroppo c'è stato un lungo periodo in cui siamo stati separati, e dire che è stato straziante è poco. Oggi però, come vedete, siamo di nuovo insieme e stavolta, state certi che nessuno potrà separarci.- dissi mandando uno sguardo di fuoco a Michele, che diventò improvvisamente nervoso. Girai lo sguardo verso Alexia, che mi guardava emozionata per le mie parole, e col sorriso.
Le presi la mano e continuai a parlare
-Ed è per questo che, essendo la mia unica ragione di vita, ti chiedo qui, davanti a tutti...- lasciai la frase in sospeso e infilai l'altra mano nel taschino della giacca, mi misi lentamente in ginocchio e tenni più stretta la sua mano nella mia.
-Vuoi diventare mia moglie?-
Pov's Alexia
Dopo aver detto quelle parole, sgranai gli occhi, e Federico aprì il cofanetto che aveva estratto dalla tasca. Quando realizzai cosa mi aveva detto, misi una mano sulla bocca e le lacrime scesero sole ed incontrollate. Il cuore mi batteva a mille, le gambe mi tremavano come fossero gelatina e il cervello andò letteralmente a farsi fottere. In un turbine di incredulità e felicità, annuii energicamente con la testa e riuscii a sussurrare un semplice "si".
Mi infilò l'anello con il rubìno rosso al dito, e si alzò. Mi gettai tra le sue braccia, e ci lasciammo trasportare da un bacio pieno d'emozioni. Mi coricai letteralmente sul suo petto e fui cullata da un coro d'applausi che rimbombarono in tutta la sala. Ci girammo verso tutti i presenti, e subito ci invasero di abbracci, complimenti e auguri.
Quando finì la festa e la torta, compresi i regali, erano le due del mattino. Nella folla non avevo più visto Michele, ma era rimasto Gabriele che con una faccia da funerale, ci aveva fatto gli auguri, dicendomi all'orecchio prima di passarmi accanto che suo padre era andato via subito dopo la scena. Non potevo fare niente per lui, quindi decisi di concentrarmi sulla mia felicità e sul mio futuro marito.
Tornammo a casa, e finalmente potei andare a rilassarmi sotto una doccia calda. Misi il mio comodo pigiama e andai in camera mia. Federico era già a letto, quindi mi coricai accanto a lui, entrando sotto le coperte. Mi accolse subito tra le sue braccia e mi coricai con la testa sul suo petto. Portò la mia mano tra la sua e iniziò a fare piccoli cerchi con le dita sul palmo. Guardai ipnotizzata l'anello, cercando di realizzare l'accaduto.
-Mi sento l'uomo più fortunato del mondo, lo sai?- disse girando il suo volto verso il mio.
-E io la donna più fortunata del mondo.- dissi dandogli un piccolo bacio affettuoso sul collo.
-La mia donna.- puntualizzò lui, facendomi ridere. Finimmo così di parlare, poi, stretta tra le sue braccia, mi addormentai con il sorriso sulle labbra.